Capitolo 17

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Capitolo 17

Damian's Pov

"Novantanove scimmie saltellavano sul letto. Una cadde in terra e si ruppe il cervelletto! Yeeh!"

Qualcuno la fermi...

"C'era una volta un elefante che-"

"No! Smettila,smettila subito!"

"I sogni son desiiiideeeeriii"

"Aika!" praticamente le urlo.

"Se tu avessi preso la macchina a quest'ora saremmo gia' arrivati a casa e io non dovrei tirar fuori tutto il mio repertorio canoro. Cos'e' non ti piace?"

"Stavo per tagliarmi le vene gia' quando hai cominciato a cantare una canzone degli aristogatti" le rispondo.

"Maaaa...tutti quanti voglion fare jazz! Perche' resistere non si puo' al ritmo del jazz,perche' non provi ed anche tu saprai com'e',che tutti quanti voglion fare jazz..."

"Fermati! Non ho detto continua la canzone"

"Ma gli aristogatti..." risponde come se cosi dovessi addolcirmi.

"Ti lascio qui per strada se continui. Dio le persone normali da ubriache sono dei morti viventi che camminano e tu invece non hai fatto altre che saltellare qua e la' cantando canzoni Disney"

"Che dire...sono proprio fantastica"

"Tu sei proprio ubriaca. E' diverso. E comunque la mia macchina non si tocca"

Dopo che mi ha ingannato rubandomi la giacca stava per entrare in macchina quando l'ho fermata di getto. Nessuno entra nella mia macchina,sopratutto non lei.

Ha protestato cosi tanto tempo che avremmo potuto fare avanti e indietro da casa mia due volte,ma io su questo fatto ero e sono irremovibile.

Nessuna ragione particolare,e' semplicemente la mia fissa,la mia macchina non viene invasa da nessuno. Tantomeno da un'Aika ubriaca propensa al vomito.

Quindi ho preso la macchina parcheggiandola poco piu' avanti e ora ci stiamo incamminando a piedi verso casa mia. Non eravamo lontani dal Purple Night quindi non ci metteremo molto ad arrivare.

Almeno spero.

"Sisi" alza gli occhi al cielo "Io padrone. Tu ubriaca. No macchina. A piedi come i vichinghi. Veloce donna o tiro fuori la clava"

"Non ho detto cosi"

"Il concetto era quello"

"Non rigirare le mie frasi a modo tuo" la rimprovero.

Persino il suo essere ubriaca e' strano. Non capisco mai se si e' ripresa o se sta peggio di prima. Prima cammina dritta,sguardo serio e sembra star bene. Subito dopo inciampa nel nulla e comincia a ridere da sola. O canta.

Fissa la mia mano,quella che prima aveva afferato,e subito dopo guarda la sua. La vedo socchiudere gli occhi confusa come se qualcosa non le tornasse,per poi scuotere la testa ripetutamente.

Questa ragazza e' troppo strana.

Per questo la stai portando a casa tua vero?

"Oh..." la sento dire per poi vederla portarsi una mano sullo stomaco.

"Cosa?"

"Credo che il cibo mischiato all'alcool,i saltelli qua e la per la strada,piu' la tua presenza stiano cominciando a irritare il mio stomaco"

Il rischio del segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora