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Canzone del capitolo:
Afire Love- Ed Sheeran

Cameron's Pov

Le emozioni sono sempre state il punto debole di mia madre, era per questo che perdonava sempre papà quando tornava ubriaco e la picchiava per l'ennesima volta.

Quando finalmente si decise a lasciarlo si fece abbindolare da tutti gli uomini che si mostravano come principi azzurri ma che infondo erano solo porci alla ricerca di una scappatella.

Dal suo esempio imparai a non fidarmi delle persone, odiavo tenere a qualcuno, soprattutto preoccuparmi.

Per questo, osservando come le persone si distruggono con l'amore, non mi ero mai innamorato.

Sentivo delle voci provenire dalla cucina, era strano ma era come se fossi sempre sugli attenti, appena ascoltavo un rumore o una voce mi svegliavo da quelle poche ore di dormita che facevo.

Mi alzai controvoglia strisciando i piedi contro il pavimento freddo, questa era una delle cose che mi faceva odiare l'inverno.

Aprii la porta ed entrai nel salone trovando Joi guardare l'ennesima puntata di Dr. House, mi osservò per dei secondi per poi ridare l'attenzione alla tv, ok stava facendo di nuovo il gioco del silenzio.

Oppure.. le avevo fatto una ramanzina e aveva capito di non dover aver a che fare con me.

Presi una bottiglia di birra e guardai la fasciatura allentata alla mano, le ferite dovevano essersi riaperte e l'avevano macchiata tutta di sangue.

E ora? Da solo non sapevo fare nulla, avevo anche provato ad aiutarmi con la bocca ma era troppo complicato.

"Hey" si voltò verso di me e solo allora notai l'enormi borse e gli occhi gonfi.

M'ignorò continuando a guardare il televisore.

Alzai la mano mostrandole la fascia penzolante che dondolava.

"Tu non eri il grande uomo che non aveva bisogno di aiuto?" Sbottò alzando le sopracciglia con tono di sfida.

"Touchè" risposi ammettendo che aveva ragione, il cellulare squillò e con la mano libera risposi.

Come il solito si mise difronte a me mentre io stavo seduto sullo sgabello,iniziò a togliere le fasciature e a osservare le ferite.

"Cam"

"Che c'è Rose?" sbuffai sussultando quando Joi conficcò un'unghia nella mia ferita, borbottò un falso "mi dispiace" e mi trattenni dal ridere per quel suo gesto infantile.

"Ti saluta Rose" lei sorrise mentre stringeva eccessivamente la mia fasciatura, si stava vendicando per bene.

"Cam, ricorda che deve venire anche lei"

"Il fatto è che è successo un casino e non credo che.."

"Cam ci tengo molto, ti prego"

"Va bene" risposi sospirando.

Canticchiando la musichetta di una pubblicità continuò a fasciare la mia mano, mi venne da sorridere e la voce di Rose divenne incomprensibile.

"Cameron!" urlò al telefono tanto da farmelo scostare e socchiudere gli occhi.

"Che c'è?"

"Ho detto che devi venirmi a prendere, la macchina è morta e di certo non posso arrivare fino al cimitero a piedi"

"Va bene, arrivo" attaccai la chiamata.

"Vado a prendere Rose"

"Cameron" mi voltai guardandola mentre rigirava la collana tra le mani.

Come To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora