44. L'amore é un'illusione

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Leggete lo spazio me alla fine, per favore:)
Buona lettura:)

-E con questo abbiamo finito.-
Finalmente il pomeriggio di prova era terminato. Era stato lungo e, devo dire, stancante. Dovevo abituarmi al ritmo di questo locale e, soprattutto all'idea che era pieno zeppo di gente e non avevi un minuto libero.
Sospirai quando sentii dire da Megan che ero stata assunta, almeno ne è valsa la pena.
-Possiamo tornare a casa?- Il mio volto era supplichevole. Dovevo stendermi sul comodo letto e chiudere per un momento gli occhi. Le gambe mi facevano terribilmente male per essere  stata alzata per troppe ore.
Megan faceva tutto con una tranquillità assurda, sarà abitudine.

Dopo avermi fatto accompagnare da Gimmy nel locale in cui si trovava Megan, lo rassicurai che ci saremmo visti l'indomani mattina al solito posto.
Iniziavo a lavorare il pomeriggio e finivo la sera tardi, tranne per il sabato che avrei dovuto fare l'orario continuato.

-Allora Allison, com'è il lavoro?-
-Decisamente stancante!-Esclamai.
Ridacchiò.
-Inizialmente è così per tutti, anche per me, ma poi ci farai l'abitudine. È stressante, ma soprattutto stancante, ma ne vale la pena. La paga è più che alta, e con due paghette a fine mese andiamo più che bene, che ne dici?-
-Hai ragione, magari potremmo prendere un'altra casa in cui ci siano almeno i riscaldamenti, si muore dal freddo.-
Venimmo coinvolto entrambe da  una risata, mentre ci stavamo dirigendo verso la sua macchina.

In poco tempo arrivammo a casa e , come sempre venimmo travolte da un'aria gelata.
Andammo entrambe in camera, non prima di essermi fermata al bagno a fare pipì.

-Allison secondo me dovremmo fare un po' di shopping.-In effetti aveva ragione. Non avevo niente con me, come facevo a sopravvivere solo ed esclusivamente con le cose altrui?
-Non ho abbastanza soldi.-tagliai corto. Per quanto volessi apparire più bella, soprattutto agli occhi di Gimmy, il mio desiderio al momento era irrealizzabile.
-Per il momento te li presto io, non è questo un problema.-
-Senti...-Mi fermò di colpo.
-Se stai pensando che mi crei problemi ti sbagli. Me li darai non appena riceverai la paghetta, va bene?-
Annuii sconfitta. Non riuscivo a capire perché si comportasse così con me, nonostante io non le avessi dato molte certezze. Era più o meno come io e Anne, ma con la semplice differenza che io non sono codarda e soprattutto vigliacca come lei.
I miei dubbi e le mie incomprensioni verranno risolte, prima o poi.

-Questo va bene?-
Scossi il capo.
-Questo? Guarda potremmo abbinarci un paio di tacchi, con una pochette che te ne pare?-
-Passo avanti.-Rifiutai l'offerta. Non mi ci vedevo vestita elegante, sarei sembrata goffa e soprattutto imbranata. Mi vedevo con delle cose semplici, come delle Nike, pantaloni larghi, felpe, insomma avete capito ,no?
-Allison, allora perché non scegli tu?-Megan era più che esausta. Era più di un'ora che giravamo a vuoto. Perché ero così complicata?
-É quello che stavo cercando di dirti da circa -feci finta di pensare- una mezz'ora?-
Sorrise, sconfitta. Ero una causa persa.
-Veniamo un altro giorno, per favore?-Le chiesi, quasi supplicandola. Fremevo dalla voglia di vederlo, di guardare i suoi occhi, di toccarlo. Quel viaggio mi aveva decisamente scombussolata, e fatta eccitare in quel preciso momento. Nonostante alla fine del viaggio avessi un forte mal di testa, se fosse stato possibile ne avrei fatto un altro ancora, purché ci fosse stato Gimmy a stringermi la mano fino alla fine.
-Va bene, va bene. Dopo mi dici dove devi andare, d'accordo?-
-Ne riparliamo dopo.-Le risposi quasi urlando, essendo ormai quasi del tutto scomparsa, per evitare di ricevere ulteriori domande che mi avrebbero fatta decisamente imbarazzare.

-Come mai così tardi?-
-Megan mi ha costretto ad andare a fare shopping.-
Risposi, portando gli occhi al cielo.
-Megan?- Chiese incredulo. Ah, già!
Ancora non glielo avevo detto,ops.
-Emhh... Una ragazza che ho conosciuto, e ora abitiamo insieme.- Cercai di non dare più dettagli possibili, si sarebbe arrabbiato ulteriormente ed era l'ultima cosa che volevo. Volevo stare con lui, perché ormai la sua presenza mi completava, mi rendeva più felice e mi trasmetteva sicurezza.
-Mh va bene.-Tentò di crederci, seppur la sua faccia esprimesse confusione e titubanza. Lasciai perdere.

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now