XVII

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Taemin entra nel cortile della scuola a passo svelto. Non si preoccupa di essere visto da qualcuno, sa che i corsi non sono obbligatori e i professori non se la prendono molto. In fondo sei tu che alla fine sei arretrato con lo studio.
È arrivato appena in tempo per la lezione di Economia, quella che condivide con quella bisbetica di Taeyeon. Scuote le spalle come per levarsi qualcosa di fastidioso di dosso, che però rimane attaccato a lui come una fastidiosa zanzara o un polpo. È decisamente una brutta sensazione e sa anche a cosa è legata. Stupida, antipatica, viziata Taeyeon.
Brontola qualcosa che somiglia molto a «quanto vorrei finisse sotto un treno» e poi abbassa lo sguardo per il suo pessimo pensiero, sentendo i sensi di colpa assalirlo per aver pronunciato quelle parole. Sebbene la odi tanto, lui non è un ragazzo cattivo, non vorrebbe mai sperare la morte di una persona. Chiude gli occhi e respira quattro volte, poi alza il dito indice e cantilenando si ripete "Non si mandano gli accidenti, Taemin"
Finito il rituale di mantenimento della calma, il biondo miele riprende a camminare ed entra all'interno dell'Istituto. Quasi tutti gli alunni sono nelle loro classi a seguire i corsi, ma ce ne sono alcuni che hanno ritenuto le lezioni troppo noiose e hanno deciso di farsi una passeggiata fuori dalla classe per sgranchire i muscoli delle gambe.
Il ragazzo si ferma a pochi metri dalla porta di ingresso della classe che in quell'ora ospita Taeyeon. Prende il telefono dalla tasca della pesante giacca di velluto e apre la casella dei messaggi.
«Esci un momento dalla classe»

Rimane con il pollice a qualche millimetro dal pulsante per l'invio, osservando il messaggio. È istintivo, deve controllare se è scritto giusto, altrimenti sente che manca qualcosa.
Alla fine invia e spera che la bionda abbia il cellulare acceso e in un punto raggiungibile. Si prende i gomiti con le mani coperte da dei guanti senza dita e si stringe di più nel giacchetto color blu notte, facendo sprofondare il viso nella sciarpa che Minho gli ha regalato per il precedente Natale.
Dopo circa un quarto d'ora vede la porta dell'aula poco distante da lui aprirsi con un veloce scatto. Per un momento pensa che possa essere un qualsiasi alunno che si è stancato della lezione o che ha la vescica piena, ma la minuta figura eretta su due vistosi tacchi bordeaux gli fa abbandonare ogni dubbio.

Taeyeon si sposta i capelli biondi dalla fronte con un veloce scatto del polso, poi fa un sorriso in direzione del ragazzo e si avvicina a lui, facendo risuonare il corridoio del rumore costante e veloce dei suoi tacchi.
Arrivata a pochi centimetri da Taemin, si ferma e passa le mani sui lunghi pantaloni di jeans attillato, per stenderlo ed eliminare le inesistenti pieghe.

"Ti serve qualcosa, Tae?" Chiede con finta gentilezza. Taemin si ritrae di qualche passo, accigliandosi e non sapendo se rimanere disgustato o interdetto da quel tono così docile e privo di isteria. Alla fine scuote la testa a se stesso e guarda la ragazza con freddezza.
"Avevo bisogno di più informazioni, tutto qui. Sull'uscita che abbiamo organizzato" gli dice lentamente, cercando di mostrarsi disinteressato.
Taeyeon chiude gli occhi e annuisce. Sembra elettrizzata da questa falsa uscita organizzata da lei, all'insaputa di Taemin, Yoongi e probabilmente anche Mark. Taemin si acciglia, pensando al ragazzo dai capelli rosso sangue che ha visto insieme alla bionda. Spera vivamente che non vada da Jimin durante la sua assenza.

"Non devi preoccuparti di nulla, Tae oppa" miagola la ragazza, prendendosi fin troppa confidenza. Taemin non riesce a reprimere una smorfia. Preferirebbe addirittura non conoscerla, e lei si permette di rifilargli quel nomignolo. Non riuscirà a sopportarla, ne è certo.
La bionda sembra non accorgersi della sua avversione e continua.

"Oggi facciamo l'orario corto, così alle quattro e mezza io e te ci presenteremo a casa di Yoongi per portarlo all'uscita" dice ancora Taeyeon, come ripetendo una scaletta preparata tanto tempo prima e finalmente esposta. Sembra fiera del suo lavoro di organizzazione. Al contrario, Taemin vorrebbe tremendamente poter stare accanto a Jimin e impedirgli il contatto diretto con Mark. Ma non può. Così si limita a sbuffare e ad annuire verso la bionda, sperando che il ragazzo dai capelli scarlatti non decida di far visita a Jimin.

𝐂𝐎𝐅𝐅𝐄𝐄 [y o o n m i n]   (in revisione) Where stories live. Discover now