•Addio Malfoy•

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Passai l'esame di Aritmanzia senza troppi intoppi. Qualche domanda fu più difficile delle altre, ma mi bastò ragionare qualche minuto per trovare la risposta esatta. L'orale lo affrontai con una calma surreale, rispondendo alle domande teoriche della professoressa come se fossero la cosa più facile del mondo. Per il pratico lessi il futuro di Dean Thomas grazie al linguaggio dei numeri, e in seguito alla mia impeccabile performance mi guadagnai un altro Eccezionale. A pranzo non incontrai Draco, ma non mi preoccupai molto, probabilmente era a festeggiare insieme ai suoi amici nella sala comune dei Serpeverde la fine dei M.A.G.O.
«Come è andata Aritmanzia?»
Harry scoppiò a ridere e rischiò di strozzarsi con il succo di zucca.
«Come vuoi che le sia andata? Eccezionale ovviamente.»
«Già. Ora mi manca solo una materia. Sentite...avete visto Draco?»
Loro si guardarono terrorizzati negli occhi e poi scossero la testa.
«No.»
«L'ultima vita lo abbiamo visto quando ti ha accompagnata ad Aritmanzia.»
Qui due non me la contavano giusta, ma non era il momento di insistere. Sicuramente avrei rivisto il mio ragazzo a cena. Finii la pizza e mi alzai. Avevo ancora un esame da passare, e poi mi sarei preoccupata unicamente di cercare Draco.
«Io vado. Spero che quando ci rivedremo avrete il coraggio di dirmi la verità.»
Notai la tristezza nel loro sguardo e per un secondo temetti veramente che a Draco fosse successo qualcosa di brutto, ma poi scacciai quel pensiero. Mi convinsi che andava tutto bene, che Draco stava bene e stava festeggiando con i suoi amici la fine di questa avventura ad Hogwarts. Uscii dalla sala e mi diressi al terzo piano, nella classe di Babbanologia. Entrai e mi sistemai in prima fila. Per una babbana come me non fu difficile rispondere alle domande del test e all'orale sorpresi il professor Ferry parlando di fatti di vita quotidiana. Il risultato: l'ultimo Eccezionale in questa scuola. Ringraziai il prof e uscii, esultando per la fine degli esami. Mi aspettavo di trovare Draco fuori dalla classe, ad attendere con trepidazione che gli raccontassi come era andata. Ma non fu così, di lui nemmeno l'ombra. A pranzo avevo cercato di non pensare negativamente, ma dopo aver ricordato quella strana sensazione appena entrata nell'aula di Aritmanzia cominciai a sudare freddo. Corsi nella sala da pranzo come una furia, ed andai a sedermi vicino a Harry e Ron, che avevano già cominciato a cenare. Il mio sguardo si fissò sul tavolo dei Serpeverde. C'erano tutto, o quasi tutti. Mancavano sia Draco che...Astoria Greengrass. Quella non doveva essere una coincidenza. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, mentre un'ansia mai provata prima mi assaliva.
«Herm, come è andata Babbanologia?»
Non prestai attenzione alla domanda di Harry, troppo concentrata a disperarmi e a respirare affannosamente. Senza pensare a quello che stavo facendo mi alzai, mi diressi verso il tavolo delle serpi, e sorpresi tutti prendendo Blaise Zabini per il colletto. Lui invece di essere spaventato sembrava piacevolmente sorpreso.
«Granger, qual buon vento ti porta qui?»
In un'altra circostanza avrei anche sorriso alla sua simpatia, ma non in quel momento.
«Dov'è Draco?»
Lui deglutí lentamente e mollò le mie mani dalla sua camicia.
«Non lo so. Non lo vedo da qualche ora, te lo giuro.»
Io sbuffai amareggiata e abbassai lo sguardo, sentendo le lacrime negli occhi minacciare di scendere. Dentro di me stavo malissimo, sentivo il bisogno di urlare e piangere, ma non dovevo. Non ora, almeno. E soprattutto non di fronte a tutti gli studenti.
«Grazie.»
Tornai con la coda tra le gambe a sedermi al mio posto. Presi una forchettata di zucchine e me la portai in bocca, anche se non avevo fame. Ero preoccupata per il mio ragazzo, e avevo paura che avesse fatto qualche cazzata con la Greengrass.
«Herm...»
Scossi la testa, per far capire ai miei amici che non ne volevo parlare. Loro però non mollarono, e mi spinsero una spalla, per attirare la mia attenzione. Fui costretta ad alzare lo sguardo, gli occhi lucidi per le lacrime trattenute.
«Cosa c'è?»
«Dovresti vedere una cosa...»
Notai solo allora che avevano aperto la Mappa del Malandrino. Dai loro sguardi capii che non avevano buone notizie. Mi passarono la pergamena e la prima cosa che vidi fu il nome di Draco nello sgabuzzino delle scope...e non era solo. Oltre al suo c'era anche il nome di Astoria. Rimasi paralizzata, mentre i miei peggiori incubi diventavano realtà. Non c'era bisogno di una mente brillante per capire cosa stessero facendo quei due nello sgabuzzino.
«Herm...tutto bene?»
Lacrime amare scendevano sulle mie guance, ma non me ne fregai molto.
«Secondo voi...»
Annuirono alla mia domanda inespressa, deprimendomi ancora di più. Mi alzai dalla panca e cominciai a camminare a passo spedito, ma qualcuno mi bloccò. Mi girai di scatto e  incenerii Theodore Nott con lo sguardo.
«Che vuoi?»
La mia voce uscì più acida di quanto volessi.
«Non farlo, per il tuo bene.»
La sua supplica mi giunse appena alle orecchie, ma confermò i miei sospetti.
«No...»
Strattonai il braccio e mi liberai, poi corsi fuori dalla sala e mi fermai solo davanti alla porta dello sgabuzzino. Mi bastava aprirla per scoprire il tradimento di Draco. Sentii dei gemiti provenire dal suo interno, tanto che mi salirono dei conati di vomito. Fui tentata di girarmi e andarmene, di scrivergli una lettera in cui gli dicevo tutto, in cui lo lasciavo. Ma poi decisi che dovevo vedere quegli occhi color tempesta ancora una volta. Volevo vedere ancora un'ultima volta quella bocca che tante volte mi aveva detto di amarmi. Sperai fino all'ultimo che fosse solo un brutto e tremendo sogno, consapevole però che era tutto reale. Appoggiai la mano sulla maniglia, guardai i miei amici, e poi con uno scatto spalancai la porta. La scena che mi si parò davanti mi diede il voltastomaco. Draco e Astoria erano solo in intimo, e lui le stava baciando il collo, mentre con delle spinte la penetrava. La Vipera mi notò subito e mi fece un falso sorriso. Draco invece era girato di spalle, completamente immerso nel rapporto sessuale. Cominciai a piangere copiosamente, e mi schiarii la voce per annunciare la mia presenza. Appena mi sentì Draco si staccó da lei e, come in una scena al rallentatore, si girò incontrando il mio sguardo carico di odio e di dolore.
«Hermione, non è come pensi. Io...»
Non lo ascoltai. Non volevo e non ne avevo bisogno. Mi sfilai tutti i gioielli che mi aveva regalato -la collana, il bracciale, l'anello di rubini e l'anello di fidanzamento- e glieli lanciai in faccia.
«Te li puoi anche tenere i tuoi stupidi gioielli Malfoy. Mi fai schifo. Non ti voglio più vedere.»
Tirai fuori dalla borsa l'agenda e la penna che mi aveva regalato a Natale e buttai a terra pure quelle. Lui era pietrificato. Si era rivestito con la velocità della luce, e aveva gli occhi aregentei lucidi, come sul punto di scoppiare a piangere.
«Hermione io...posso spiegare...lei...»
Astoria sorrideva, e questo mi faceva ancora più male. Sapevo che la colpa era principalmente sua, che probabilmente lo aveva incastrato. Ma Draco ci era stato e mi aveva tradita con LEI. Io lo avevo avvertito, e lui non mi aveva dato retta. Ora doveva pagarne le conseguenze.
Lo guardai per l'ultima volta negli occhi, cercando il coraggio per pronunciare quelle parole. Il cuore mi urlava di perdonarlo, ma la parte razionale, la mente, mi guidava a lasciarlo. Pensai a tutti i momenti belli passati con lui, a tutte le lezioni svolte in segreto. Pensai al giorno in cui mi fece la proposta. Maledetta me che accettai. Poi pensai ai ricordi più belli: la mia prima volta, l'appuntamento in riva al lago, il fidanzamento a San Valentino. Li scacciai dalla mia testa dolorante e alzai lo sguardo su Astoria.
«Hai vinto, Greengrass. Volevi in tutti i modi rovinare il nostro amore e ci sei riuscita. Te lo puoi tenere. Spero che ti renda felice.»
Poi mi rivolsi a lui, che mi guardava atterrito e basito.
«Herm...»
«Addio Malfoy.»
Uscii dallo sgabuzzino, sentendo le sue urla di dolore. Mi seguì, cercando di afferrarmi un braccio.
«Ti prego Herm, non lasciarmi. Io ti amo!!»
Dalla mia bocca scapparono dei singhiozzi. Sapevo di amarlo, ma non potevo accettare un tradimento. Troppo tardi. Poteva pensarci prima.
«Io non più.»
Quelle false parole uscirono taglienti e severe, mentre senza voltarmi correvo su per le scale. Entrai in sala comune e senza preoccuparmi degli sguardi indiscreti mi chiusi in camera, dove finalmente diedi sfogo ai miei sentimenti. Mi buttai a terra, contro la porta, e urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Urlai il mio dolore, la mia rabbia. Urlai finché non restai senza voce, singhiozzando.
Draco Malfoy non esisteva più per me. Si era preso il mio cuore e lo aveva spezzato, portandosi dietro anche il nostro amore. Mi alzai da terra e ruppi tutti gli oggetti che mi capitarono tra le mani. Sentii qualcuno spalancare la porta, ma la vista annebbiata non mi permise di capire chi fosse. Poi quattro braccia mi circondarono, e finalmente capii quanto l'amicizia fosse importante.
«Va tutto bene, Herm. Ci siamo noi con te.»
«Mi ha...tradita. Io l'ho...lasciato.»
Harry mi accarezzò i capelli, mentre venivo scossa da altri singhiozzi.
«Sappiamo, abbiamo visto tutto. Ma ci siamo noi ora.»
Mi allontanai di qualche centimetro e li osservai. I miei migliori amici, le mie ancore di salvezza.
«Grazie di esistere ragazzi.»
Mi accarezzarono i capelli e poi si alzarono.
«Noi ora andiamo a preparare il baule. A domani.»
Uscirono dalla stanza e di nuovo rimasi sola. Mi ripresi dalle forti emozioni e sistemai il mio baule. Poi, per l'ultima volta mi addormentai nel letto di quella che era stata la mia stanza per sette anni. Non feci sogni tranquilli, anzi. Erano incubi, e la causa dei miei incubi era una Vipera di nome Astoria. Mi sveglia alle sei del mattino, grondante di sudore e traumatizzata. Andai in bagno e mi feci una doccia per rilassare i nervi tesi, e poi indossai l'intimo, un paio di jeans e una maglietta a maniche corte verde smeraldo. Legai i capelli indomabili in una treccia e lasciai la mia camera da letto, trascinandomi  dietro il baule. A colazione incontrai più volte lo sguardo di Malfoy, che aveva delle occhiaie tremende e gli occhi rossi, ma cambiai subito direzione, per non lasciar trapelare il mio dolore. Era arrivato il momento dei saluti. Abbracciai tutti quelli della mia casa, tutti i Grifondoro del settimo anno, poi insieme a Harry e Ron salii sulla carrozza guidata dai Thestral e insieme andammo alla stazione di Hogsmeade. Li incontrammo Hagrid, che ci stava aspettando per salutarci.
«Ciao Hagrid, ti voglio bene.»
Lui scoppiò a piangere e ci imprigionò in uno dei suoi abbracci stritolatori.
«Mi mancherete tantissimo ragazzi!»
«Anche tu, ma torneremo a trovarti. Promesso.»
Gli lasciai un tenero bacio sulla guancia e poi salii sul treno. Entrai nel primo scompartimento libero e mi sedetti vicino al finestrino, da dove si vedeva l'imponente castello di Hogwarts.
«E qui si conclude la nostra avventura nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ragazzi.»
«Già, è un peccato. Mi stavo abituando a questa vita.»
Il treno si mise in moto, e il mio ultimo pensiero mentre osservavo il castello che diventava sempre più piccolo e lontano andò a quello stupido Furetto Platinato che mi aveva spezzato il cuore, ma che nel mio inconscio continuavo ancora ad amare. Era stato il mio primo vero amore, la mia prima volta, e non lo avrei mai dimenticato. Ripensai a tutte le offese che mi aveva recato, a tutti i dispetti, e mi resi conto che anche lui aveva in qualche modo preso parte alle nostre avventure, cercando di sabotarle e di mandarle all'aria. Il MIO Draco Malfoy, cattivo in apparenza ma buono nella realtà. Così stupido e ingenuo. Gli auguravo tutto il bene del mondo, di incontrare veramente la sua anima gemella, che probabilmente non ero io.
Quando ormai Hogwarts fu solo un puntino lontano, la consapevolezza che quella era veramente la fine mi destabilizzò. Era la fine di un capitolo felice e allo stesso tempo complicato della mia vita, e l'inizio di un nuovo. Il mio prossimo passo: diventare il miglior Auror della storia.

                     The end?

Spazio autrice: Ebbene si, dopo ben ventiquattro capitoli siamo arrivati alla fine. So che non è la fine che vi aspettavate, che non è il tipico finale tutto rose e fiori, ma era così che lo volevo, perché mi il modo di fare il sequel. Quando ho iniziato a scrivere questa storia non mi sarei mai aspettata che sarebbe piaciuta, che VI sarebbe piaciuta. Voglio ringraziarvi tutte, dalla prima all'ultima. Grazie per aver letto, votato e commentato tutti i capitoli, e grazie di avermi stimolata ad andare avanti, fino alla fine. Un grazie speciale voglio farlo a mia sorella Ambra, che ha letto tutti i capitoli in corso d'opera e mi ha consigliato cosa correggere. Vi voglio bene!! Mi raccomando, non archiviate ancora la storia, perché nei prossimi giorni posterò qui l'avviso per il sequel. Per ora è tutto...passo e chiudo.
Ciaooooooooo!!<3<3<3<3

Giada

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