Prologo

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LEANDRO

Da bambino il mio unico desiderio era giocare a calcio, sognavo di diventare una bandiera del Nueva Chicago, una società calcistica argentina con sede a Mataderos, il quartiere in cui sono cresciuto, ma purtroppo la vita ti riserva sempre tante sorprese, eccomi qui, in viaggio verso l'Italia, il mio secondo paese.

Quando le cose non andavano più bene, i miei nonni materni lasciarono Napoli e con coraggio e pochi bagagli si trasferirono in Argentina, avevano solo 18 anni, erano sposati da poco e lasciarono tutto, la famiglia, gli amici il quartiere e a distanza di anni e in circostanze diverse anche io sto lasciando mia madre i miei fratelli e la mia ragazza.
Ah no, è stata lei a lasciarmi dopo averla vista a letto con il mio compagno di squadra nonché amico di infanzia.

Io e Bruno eravamo inseparabili, fin da bambini giocavamo nelle giovanili del Nueva Chicago, i primi calci al pallone li ho dati con lui nel nostro barrio Mataderos.

Mataderos (mattatoio in italiano) é uno dei quartieri più vecchi della città di Buenos Aires, nel 1899 venne costruito per conto del governo argentino il più grande stabilimento per la macellazione del bestiame con lo scopo di creare lavoro. Mio nonno paterno diceva che i rumori della città, l'inquinamento delle fabbriche erano soltanto racconti di gente che scendeva nella metropoli per fare compere, ma con l'arrivo dei nuovi abitanti, gli industriali cominciarono a costruire altri stabilimenti e anno dopo anno migliaia di famiglie si trasferirono a Mataderos.

La mia gente mi mancherà, prendere la decisione di lasciare tutto e andare via é stata dura, a fine agosto inizierà una nuova avventura tutta in bianco nero, la Juventus mi ha acquistato dal Nueva Chicago ed io sono stato felice di firmare un contratto con una delle squadre più forti d'Europa, non solo miglioreró dal punto di vista tecnico, ma non sarò più costretto a vedere Bruno e Sofia passeggiare mano nella mano.

La Juventus mi ha concesso un mese di riposo prima del ritiro estivo, per questo motivo ho deciso di andare a Napoli per incontrare la mia famiglia italiana, abiteró da zia Vanessa, la cugina di mia madre che, dai suoi racconti sembra una donna molto divertente, ma sopratutto generosa, quando ero piccolo venne a trovarci in Argentina, ma non la ricordo bene.

Mentre scendo le scale mobili con il mio trolley cerco con lo sguardo l'uscita dell'aeroporto, prenderò un taxi per andare alla ricerca di questa zia un po' matta, ma all'improvviso davanti a me spunta un enorme cartellone, vi è disegnata una freccia verso il basso, fisso meglio e un gruppo di persone si agita urlando il mio nome.

"Leandroooooo Leandrooooo"

Non so se nascondermi o essere contento di tutto questo entusiasmo.

"Mamma' oillan" urla un bambino che avrà su per giù otto anni.

Mi avvicino a quella che sarà la mia famiglia qui in Italia, forse sono un po' euforici, ma meglio così.

"Traditore!" dice un altro bambino prendendomi a calci.

"Gennarino, vieni qui!!" Mi giro seguendo la voce a me familiare, una donna sulla cinquantina mi sorride in modo affettuoso.

"Zia Vanessa!"

"Leandro, che bello rivederti, sei cresciuto così bene!"

"Ti ringrazio zia"

"Dobbiamo raccontarci così tante cose.."

"Traditore!" Continua a ripetere il bambino.

"Perché sarei un traditore?" Chiedo a mia zia ma mi risponde il papà dell'altro bambino.

"Sei un giocatore della Juventus e a Napoli, la Juve non è visto di buon occhio, per adesso non diremo nulla della tua permanenza qui, ma quando verrai presentato ufficialmente dal tuo club sarà meglio scappare via"

Un amore in calcio d'angolo (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now