Capitolo Quindici - Sai che

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Ricordi com'era che tutto
splendeva e io volevo te,
tu volevi me

Eravamo davvero felici
con poco non aveva importanza
né come né il luogo

GAIA

"Dille che deve scendere, ti prego!"

Faccio no con la testa e mia sorella consiglia a Marco di andare via, sono cinque giorni che si ferma sotto la mia finestra, di mattina sveglia i vicini urlando come un pazzo e la notte schiaccia tutti i pulsanti del citofono per farsi aprire.

"Vai a dormire!" - urla una signora dal suo balcone - "Sono le dieci di sera e che diamine!"

Mia comincia a ridere e nostra madre ci raggiunge in camera, anche lei come la vicina é infuriata.

"Questa storia non può andare avanti, che ti costa scendere e parlare con lui?"

"Mamma, tu non capisci che mi ha tradito!"

"Tu non capisci che possiamo beccarci anche una denuncia, da giorni ci tormenta con le sue urla, ormai nel palazzo nessuno più lo sopporta, ieri gli hanno tirato secchi di acqua addosso, é rimasto fermo e tutto bagnato continuava ad urlare il tuo nome.. scendi ti prego e metti fine a questa situazione.."

"Mamma ha ragione"

"Era a letto con Fede!" ricordo ad entrambe, ma da che parte stanno?

"Ma non sai i motivi che l'hanno spinto a comportarsi così.. Diciamo che neanche tu sei stata con le mani in mano, scappavi sempre da Leandro!"

Odio quando mia sorella mi sbatte in faccia la verità, faccio come dice e corro in bagno per prepararmi, devo assolutamente truccarmi, non ho borse sotto gli occhi, ma delle vere e proprie valige, non ho dormito in questi giorni, sia per Leandro sia per Marco.

"Non ti allontanare troppo e non tornare tardi" mi ordina mio padre, lui non sa che sono stata tradita, mamma ha preferito non dirglielo, é già molto protettivo nei confronti delle sue bambine, sopratutto se ci fanno soffrire.

"Finalmente signorina Santoro, questo ragazzo é diventato un incubo per tutto il palazzo!" - dice ridacchiando il portiere - "Ma cosa le ha fatto?"

I cazzi tuoi no eh ? Avrei voluto rispondere, ma vado via senza dire una parola.

"Gaia!!" - urla Marco sorpreso di vedermi, ma resta per fortuna al suo posto - "Oh amore mio, mi sei mancata tanto"

"É un po' ridicolo chiamarmi amore dopo quello che mi hai fatto"

"Ti prego, lascia che ti spieghi.."

"Sono scesa solo perché mi hanno costretto, stai urlando e facendo casino da giorni, non ne potevamo più"

"Gaia, con te ho capito cosa vuol dire amare sul serio"

"Parli di amore.. Ti ricordo che un paio di giorni fa eri a letto con Fede!"

"Ti ricordo che anche tu non sei stata corretta nei miei confronti"

"Non ho fatto sesso con nessuno!"

"Non è andata così.."

"Se dobbiamo parlare allora non raccontiamoci bugie!"

"Non é una bugia quando dico che ti amo!" urla Marco, siamo ancora sotto il mio palazzo, lo convinco ad andare fuori al nostro liceo, ci sono anche altri ragazzi, ma per fortuna troviamo una panchina libera.

"É stata l'unica volta che mi hai tradito?"

"Ti ricordi quando andasti a Roma per vedere il tuo Leandro?"

Un amore in calcio d'angolo (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now