☆20☆ Will

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Will era rimasto come intontito dopo il bacio con Nico. E, dopo che fu tornato a casa, sentì quasi la sua mancanza. Si pentì di essere andato via dall'ospedale e di aver lasciato il più piccolo completamente da solo, ma d'altronde lui il giorno successivo avrebbe avuto scuola.
Il giorno dopo a scuola Will non smise di pensare un attimo a Nico e al fatto che dopo scuola sarebbe subito andato da lui; così una volta in auto passò da McDonald's e gli prese un Happy Meal, poi partì verso l'ospedale.
Vedere Nico e i suoi occhi brillare alla vista dell'Happy Meal, che gli piaceva tanto, diede a Will un senso di soddisfazione. La verità era che a Will era piaciuto quel bacio, doveva ammetterlo. Non era la prima volta che baciava qualcuno,ma era la prima volta che baciava un ragazzo, e gli era sembrato totalmente diverso dalle altre volte. Aveva sentito Nico, come se con solo quel gesto gli avesse trasmesso tutto sè stesso. Adesso Will sentiva il bisogno di vedere Nico felice, perchè sicuramente lo era stato poche volte.
Non appena Nico disse a Will che non si ricordava di averlo scambiato per Percy, il biondo ebbe un tuffo al cuore. Nico non si ricordava del loro bacio, ma forse, in realtà, credo sia meglio. Lui voleva baciare Percy Jackson, non Will Solace, pensò Will. Questo pensiero distrusse il giovane.
Non appena Nico ebbe finito l'Happy Meal, Will gli chiese: "Come hai dormito stanotte?"
Nico sembrò pensarci. "Bene, credo, non ricordo i particolari. Tu? Hai l'aria stanca."
"Ero preoccupato per te. Piuttosto, tuo cugino non ha intenzione di venire?"
Nico scosse la testa. "No, non è neanche in zona."
"E come farai a stare qui da solo?"
Il corvino fece spallucce. "Io sono sempre stato da solo, una volta non farà la differenza. Anzi spero di andarmene presto da qui."
"Se vuoi...e se vuole mio padre potrei farti io compagnia, di notte." Propose Will giocando con un pezzo di plastica sporgente dallo sgabello.
"E con la scuola?" Chiese Nico.
"Penso di farcela. Insomma...riuscirei a sopravvivere."
"Come vuoi, Will. Io ti ringrazio, ma per te sarebbe un sacreficio. Io non lo merito."
"Smettila di dire così." Ordinò Will irritato.
Nico guardò Will negli occhi. "In fondo sai che è così, Will."
"No, Nico ti sbagli. E basta con questi complessi che ti fai. Non sei inutile, non è vero che non lo meriti, non è vero che sei solo e nessuno ti vuole bene." Disse Will contando con le dita.
"Dimmi qualcuno che mi vuole bene. A parte Percy, voleva."
Will sospirò. "Io ti voglio bene, siamo amici. Tuo cugino ti vuole bene."
Alla seconda frase Nico inarcò un sopracciglio.
"E poi sono convinto che tua sorella minore, ovunque sia, non ti ha dimenticato." Continuò Will.
"Will, smettila. E, per favore, dato che hai certe conoscenze qui dentro, velocizza i tempi per farmi uscire da qui."
"Forse dimentichi che sei qui per causa tua."
Nico socchiuse gli occhi e si morse il labbro.
"Sto bene."
"Sei anemico. E comunque puoi andartene quando vuoi, ti serve solo la firma di tuo cugino."
Nico roteò gli occhi e sbuffò.
Durante il pomeriggio Nico riposó, o almeno fece finta di farlo, mentre Will studiava appoggiato al davanzale della finestra. L'indomani avrebbe avuto un'interrogazione, ma non aveva intenzione di lasciare solo il suo piccolo amico con tendenze autolesioniste.
Arrivata la sera, Will ebbe una leggera discussione con suo padre nello spogliatoio dei medici ma alla fine riuscì a ottenere il consenso per restare di notte lì.
Così Will riuscì a trovare una sdraio da ospedale in uno sgabuzzino e si sistemò accanto il letto di Nico.
Arrivata la tarda serata, Will e Nico chiacchieravano a bassa voce, fino a quando Nico preferì addormentarsi.
Will lo guardava dormire. Aveva un aspetto angelico. I lineamenti erano distesi, le labbra socchiuse e quelle ciocche corvine che gli ricadevano sulla fronte...aveva un aspetto così delicato.
Will si sorprese a pensare che Nico fosse bello, e non riusciva a smettere di fissarlo mentre dormiva. Aveva un modo particolare di farlo. Inspirava dal naso ed espirava dalla bocca, senza russare.
Peró ad un certo punto, Nico corrugò la fronte, nel sonno, e cominció ad agitarsi mentre la sua fronte si imperlava di sudore.
"No, lasciami stare, non toccarmi!" Diceva. "Hazel!"
"Nico..." sussurró Will, preoccupato.
"Ti odio!" Urlò a un certo punto Nico. "No! No!"
"Svegliati, Nico!" Disse Will alzandosi e scrollando Nico per destarlo dal suo incubo. Nico spalancò gli occhi, ma la situazione non migliorò. Cominciò a tirarsi i capelli, urlando: "Non te ne andare!"
"Nico..." disse Will cercando di calmarlo. In quel momento entrarono due infermieri del turno notturno. Uno dei due preparó una siringa, l'altro cercò di scoprire il braccio a Nico. Con molta difficoltà i due infermieri riuscirono a sedare Nico, che piano piano si addormentò di nuovo sussurrando ancora quelle parole.
Will era spaventato. Perchè Nico diceva 'Non toccarmi'? Chi lo toccava, chi gli faceva o aveva fatto violenza? Cosa gli nascondeva Nico?
Will chiuse occhio soltanto verso le tre, ma fu costretto a svegliarsi per andare a scuola. Si sentiva molto stanco, tuttavia affrontò quell'interrogazione, anche se non brillantemente come le altre volte.




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