Capitolo 1

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❌❌ A te che ti imbatterai in questa storia, voglio dirti semplicemente questo: abbi pietà di me, di lei. Scrissi le avventure di Emily alla veneranda età di 16 anni (oggi 31), sono consapevole degli errori che ci sono ad ogni capitolo. Ma sto lavorando per lei in sede separata, perché merita di vedere la correttezza di cui dovrebbe nutrirsi una storia scritta. ❌❌

All'incirca un mese e mezzo ormai trascorso, avevo smesso di fissarmi con il guardare ogni mattina da appena sveglia il mio portatile. Avevo inviato, senza mai poterlo seriamente credere, una mail per me molto importante che mi avrebbe dato modo di continuare a credere che il mio sogno si sarebbe potuto realizzare oppure farmi capire con il silenzio che sarebbe stato meglio rinunciarvi.
Non ero mai stata una ragazza che si perdeva nelle piccole cose, avevo sempre fatto di tutto per raggiungere ogni tipo di mio obiettivo che se anche avessi perso, me ne sarei subito fatta una ragione urlando a me stessa che avevo fatto il possibile.
Questa mattina però, così fresca che non sembrava neppure una giornata di inizio estate, avevo deciso che non sarebbe stato mica uno sbaglio concedersi un secondo di curiosità e lasciarsi consolare da un intero mese di attesa inutile.
Mi ero seduta alla sedia della mia scrivania ed avevo acceso il mio portatile senza dargli neppure il tempo di caricare il desktop con la foto della mia prima pubblicazione; erano trascorsi due anni dal primo libro della mia trilogia, l'ultima pubblicazione risale circa a sei mesi fa e già mi sentivo pronta per un nuovo romanzo.
Avevo inviato, un azzardo probabilmente, una mail alla Forgotten Editor senza mai ricevere risposta. Molti celebri scrittori di cui amavo leggere loro opere, avevano pubblicato tutte con questa casa editrice e seppur io già ne avessi una che mi aveva dato il discreto successo mondiale, il mio sogno nel cassetto era quello di avere molto di più e diventare scrittrice di livello internazionale. Ciò che mi serviva era una vera e propria collaborazione, ma per adesso mi accontentavo anche semplicemente di un colloquio con qualcuno che lavorasse all'interno della struttura.
Fissando a vuoto la casella di posta elettronica che avevo inviato senza la sua risposta, sospirai pensando che forse era meglio se non accendessi il mio portatile e scoprire che da un mese trascorso a questa parte, non era affatto cambiato nulla.
Per distrarmi dunque dalla mia evidente mortificazione nel non aver saputo resistere alla mia stessa tentazione, lasciai la mia camera per recarmi in cucina e riempire il mio stomaco con qualcosa di sostanzioso e che mi avrebbe almeno rallegrata un po'.
Davanti ai fornelli, trovai la mia coinquilina Cristina alle prese con un profumato caffè e delle fette biscottate già ricoperte di abbondante marmellata ai mirtilli, la mia preferita.
"Buongiorno Emily", mi salutò Cristina:"Gradisci del caffè?"
Afferrai una fetta biscottata e le diedi un abbondante morso:"Sì, grazie", risposi a bocca piena.
"Emily", mi rimproverò Cristina cercando di darmi un leggero schiaffo che io schivai con un largo sorriso.
Mi ero trasferita a Boston circa un tre anni fa, cercavo una casa tutta per me dove poter occupare ogni mio spazio senza preoccuparmi di occupare quello degli altri e invece mi ero ritrovata a dividere la casa con una veterinaria casinara che non faceva altro che viziarmi come poteva impicciandosi di ogni mio interesse privato.
Con la fetta biscottata ancora in mano mi gettai di peso sul divano accendendo il televisore sul notiziario, tossii animatamente quando vidi il mio volto sullo schermo.
"Cristina, vieni a vedere", chiamai.
"Ma questa è l'intervista che ti fecero qualche giorno fa", esclamò sedendosi vicino a me:"Alza il volume, Emily".
Alzai il volume ed entrambe rimanemmo in ascolto.

- Siamo qui in compagnia della bella e giovane Emily Castle, autrice della trilogia:"L'amore dietro ai tuoi occhi". Ci dica, è felice del gran successo avuto con i suoi romanzi? -
"Essere contenta è davvero riduttivo, io sono davvero orgogliosa di tutto questo".
- Sono certamente i suoi lettori ad essere orgogliosi di lei. Ci dica, ha intenzione di scrivere ancora oppure crede che la sua carriera da scrittrice sia ormai giunta al termine? -
"Non c'è mai una fine alla propria passione, dunque no... non ho ancora messo la parola fine alla mia carriera. Ho intenzione di scrivere fin quando ne avrò la forza e la giusta ispirazione".
- Ha già idea di come sarà il suo prossimo romanzo? -
"Vorrei realizzare qualcosa di reale, come un libro autobiografico ma non troppo. Vorrei poter raccontare qualcosa di vissuto sulla mia pelle ma farlo sotto forma meno ingigantita dalla fantasia".
- Qualcosa di innovativo? -
"Qualcosa che tocchi, che si percepisca, che faccia il suo effetto, sì".
- Allora non ci resta che rimanere pazienti ed attendere questa sua nuova pubblicazione, i suoi lettori sono sicuramente certi che farà la sua ottima figura e scriverà qualcosa che ci farà sognare ed emozionare come lei ha già saputo fare. Buona fortuna, Emily Castle. -
"Grazie".
- A voi la linea in studio. -

"Ma che bastardi, hanno saltato buona parte della tua intervista", sbottò Cristina.
"Non preoccuparti, ciò che il pubblico doveva sapere è stato trasmesso", la rassicurai.
"Sarà, ma a me interessava ascoltare di nuovo tutto", Cristina si alzò dal divano afferrando sia la sua che la mia tazzina.
"Ma hai il video", ridacchiai.
"Lo so, ma non è la stessa cosa".
Improvvisamente, fra una risata e l'altra, avvertii un rumore molto famigliare provenire dalla mia camera da letto. Con il cuore balzatomi in gola mi precipitai verso la mia stanza, lì dove il mio portatile lampeggiava qualcosa sul desktop.
Una cartella di posta elettronica mi fece urlare:"CRISTINA".
La sentii precipitarsi:"Che succede Emily?" Aveva il fiatone, mentre a me tremavano le mani.
"Guarda", la feci avvicinare allo schermo.
"Pensi che sia...", sussurrò non nascondendo un briciolo di entusiasmo.
Deglutendo, con coraggio, cliccai sulla cartella ed una mail si aprì.

Da: Forgotten Editor
A: Emily Castle
Data: 16 - Gennaio - 2016
Oggetto: Appuntamento

Signorina Emily Castle, ci scusiamo per il ritardo.
Le comunichiamo, con lieto piacere, che oggi pomeriggio alle ore 16:30, il Direttore Russel McRoverguy è libero per poterla ricevere.
La sede si trova nella 21th SallStreet N°107.

Forgotten Editor

"Oh mio Dio Emily, non posso crederci", esultò Cristina:"E' una notizia fantastica".
"Non ci posso credere", tremai.
Ed era vero, non riuscivo davvero a crederci.
Finalmente avevo ricevuto la mail che tanto aspettavo, finalmente avrei conosciuto l'esito del mio sogno, finalmente avrei seriamente capito se continuare a mandarlo avanti o rinunciare per sempre.
"Questo sai cosa vuol dire?" Si fece seria.
"Cosa?" Balbettai.
Diventavo paonazza quando Cristina assumeva toni seri così all'improvviso, non sapevo mai come prenderla.
"Dovrai essere perfetta, impeccabile. Metti caso il direttore è un bel giovane, sexy ed affascinante", fece l'occhiolino.
Tornai a respirare:"E se fosse un vecchio su una sedia a rotelle?" Osservai.
"Tutto si vedrà questo pomeriggio", sorrise.
Io rabbrividii

Come tu mi vuoi - Emily CastleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora