Wollenbridge Journal

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Per non incorrere in un sicuro imbarazzo, chiunque fosse stato chiamato a definire lo stile di vita di casa Eagle avrebbe dovuto affermare che la signora e la signorina vivevano in modo semplice. Non avevano altro che una piccola casa al limitare del parco di Wollenbridge con un unico salottino che, il più delle volte, serviva anche da sala da pranzo. Oltre a questo si servivano di sole due stanze al piano superiore. Jane aveva condiviso la camera con Georgiana fino a quando non si era sposata, mentre la signora Eagle dormiva in uno stanzino non più grande di un boudoir. Per loro lasciare Windhall Manor, dove avevano trascorso i momenti più spensierati della loro gioventù, era stato straziante. Jane, come diretta conseguenza, tenne un comportamento intollerabile per i primi mesi a Wollenbridge Cottage, tanto che non vi fu alcuna sorpresa quando si seppe che il matrimonio con Cavendish era stato addirittura anticipato. Non che Jane volesse ritirarsi nello splendore della sua piccola reggia a Grosve, considerando che il più delle volte la si poteva trovare presso la madre per l'ora del tè. Era una consolazione per Georgiana che la sorella passasse così tanto tempo con la signora Eagle. L'affiatato duo si prodigava in minuziosi resoconti su tutte le questioni riguardanti il vicinato fossero tali faccende di tipo matrimoniale, legale o patrimoniale.

Fu in un pomeriggio di novembre che Jane accorse in affanno presso la madre: era certa che quello che avrebbe potuto raccontare superava di gran lunga ogni chiacchierata riguardo il figlio degli Anderson o l'incresciosa faccenda del cane di Mortimer. Fuori il tempo era grigio e minacciava un noioso pomeriggio di pioggia. Jane entrò di soprassalto nel salottino del Cottage e trovò la signora Eagle impegnata in cucina con l'unica domestica Gerty. Una torta per il ritorno delle figlie dopo il ballo ad Headston Park: era questo il piano dell'amorevole signora Eagle che sarebbe stato sconvolto in maniera tragica. Georgiana, dopo aver gettato scandalo al ballo dei Benedict, aveva dormito a Grosve presso la sorella e ora la stava seguendo, per nulla eccitata, lungo il viottolo che conduceva alla porta. Jane non aspettò nemmeno che la madre comparisse dalla cucina, decise che la questione era troppo urgente, così chiese a Gerty di andare ad occuparsi dei loro bagagli, mentre lei avrebbe di buon grado preso il suo posto nella preparazione della crema. Il resoconto fu completo e dettagliato, negli occhi della signora Eagle brillavano i particolari più minuziosi della vicenda. "Due balli consecutivi mamma, due! Capisci?" era il leitmotiv che accompagnava il dialogo tra figlia e madre. Georgiana, che non aveva alcuna intenzione di farsi coinvolgere in quella sfacciata conversazione in cui lei stessa veniva citata quasi non fosse presente, affermò di sentirsi stanca e che il tè le avrebbe impedito di riposare. Così si ritirò sperando di poter in qualche modo raccogliere i pensieri e recuperare le forze: era ridotta piuttosto male dopo tutti i commenti dei quali era stata oggetto dapprima ad Headston Park, poi presso Cavendish e infine proprio lì a casa. Sembrava che nessuno avesse compreso il reale status quo: aveva danzato con il padrone di casa e ognuno era servito all'altra con l'unico scopo di irritare gli astanti. Dopo il loro secondo ballo Benedict si era congedato di fretta, conscio di aver affondato la più veloce fregata nemica. La zia, infatti, già a metà del primo ballo, era andata su tutte le furie.

A Lucas, eccellente soldato, tutto quel fervore non diede però soddisfazione. Si rese conto di quanto gli mancasse la solidità del suo equipaggio, una causa giusta come la difesa della patria, il duro lavoro sulla sua amata Intolerance. Non era uomo che rimpiangesse le sue azioni ma, in certa parte, si rese conto che si stava comportando al pari di uno di quei damerini che odiava tanto. Ma la sfida era iniziata e lui poteva, almeno per qualche giorno, mettere in disparte il suo integerrimo dovere morale per lasciar spazio a facezie di quel tipo. E quando fu chiamato al capezzale della madre che, nella sua soffice poltrona di chintz, si contorceva nelle ansie più cupe, fu ancora più risoluto: avrebbe fatto a suo modo. La signora Benedict era stata umiliata dalla sorella che l'aveva messa a parte riguardo le nefandezze del figlio. Così ora ella accoglieva il figlio nel suo salotto privato di Headston e iniziava a lamentarsi con lui per quanto era accaduto la sera prima al ballo. "Non puoi comportarti in questo modo con Elaine, sai bene che i nostri rapporti con lei sono già difficili senza che tu decida di ballare con una signorina qualunque!" disse la povera madre picchiettandosi il fazzolettino sulla pallida fronte sudata. "Scusati con lei Lucas, o non potrò essere più padrona in casa mia. Già oggi mi ha fatto visita due volte comunicando di volersi fermare più a lungo visto che il signor Asheby non tornerà a Richmond prima di qualche settimana. E sostiene che il salotto verde debba essere rimodernato con della nuova carta da parati. Non posso di certo prendere una tale decisione in questo momento!" e sospirò forte. Ma il signor Benedict sapeva bene che quell'affanno era reale e non vi era alcuna esagerazione nell'esposizione dei fatti da parte di Pauline Benedict, la quale era probabilmente nata con la reale convinzione che l'intero mondo macchinasse in suo sfavore. Tutto per la signora accadeva con l'unico scopo di impedirle una vita serena nell'agio che la sua ricchezza le permetteva. Lucas la mal sopportava per questo, come pure odiava la zia che, in tutti i modi, voleva colmare la piaga del vittimismo di Pauline con la sua invadente e sempre –almeno secondo lei- risolutiva personalità. Il signor Benedict non disse niente. Il silenzio era la sua potente arma quando qualcuno lo rimproverava di un suo comportamento inadatto, increscioso o addirittura inaccettabile. L'aveva imparato da piccolo quando ancora serviva da allievo sulla HSM Rampage del capitano Anderson. "Quel dannato scozzese" pensò in quel momento. Mentre gli altri bimbetti del suo stesso grado si profondevano in scuse non sentite, egli imparò che il silenzio disarmava l'accusatore più di ogni altra cosa. Anderson si aspettava sempre una risposta, fosse essa contrita o furente. Taceva Lucas, sempre, non si sarebbe potuto capire cosa stesse pensando nemmeno in quel momento e, forse, era meglio che le cose stessero così. Se per un doppio ballo con quella signorina Eagle l'intera nobiltà si era tanto scandalizzata, chissà come tutti avrebbero definito il disgusto nel quale Benedict affogava guardando la madre isterica su quella orribile poltrona bianca.

Quando Georgiana fu pronta a riposarsi lo fece alla consueta maniera. Non si abbandonò alla mollezza pomeridiana che coglie i pigri subito prima che il sole cali all'orizzonte. Accese una candela, si mise allo scrittoio e, presa carta e penna, stilò una serie di parole chiave che l'avrebbero aiutata a definire i fatti. Sgorgò dalla sua coscienza quello che definì uno dei migliori articoli degli ultimi mesi. Non lo corresse, quasi non lo rilesse. Non riprendeva mai in mano ciò che scriveva. A volte era spaventata da ciò che fluiva ininterrotto da quelle sue mani bianche sporche di inchiostro a quel foglio ruvido. Lo avrebbe spedito il mattino seguente in città ma, contrariamente a come faceva di solito, non informò né la madre né la sorella. Entrambe, molto tempo prima, si erano dette orgogliose di quell'impiego che Georgiana aveva ottenuto grazie ad una serie di straordinari eventi. Come molti a Wollenbridge sapevano, la cara ragazza non rientrava nell'esatta definizione di signorina ammodo. A Windhall Manor, la sua vecchia casa, era capitato che rispondesse a velati affronti con una tale sfrontatezza da far impallidire quelle due o tre zie nubili sempre presenti. Queste, il più delle volte, si limitavano a osservazioni sul tempo e irritavano non poco la signorina Eagle. Ma quelli erano altri tempi: lei era ricca abbastanza per concedersi delle stravaganze di quel tipo. Le cose, però, ben presto erano cambiate: quei commenti arguti nei confronti di conversazioni insulse si interruppero, dato che la rovina era caduta sulle signorine e quasi nessuno si era fatto più vivo né a Windhall e, dopo il loro trasferimento, neppure a Wollenbridge. Un giorno, da avida lettrice del minuscolo giornale locale, si trovò inesorabilmente in contrasto con il resoconto di un certo signor C. Grant e, in preda ad una foga eccezionale, scrisse una lunga lettera di denuncia su quelle che tal giornalista chiamava "Serate d'autore presso Madame Lorraine". Si dà il caso che tale missiva fosse stata poi spedita al Wollenbridge Journal e fosse per sbaglio finita sul tavolo del direttore di tale rivista. Leggendo Eliot come nome del mittente, il direttore pensò si trattasse di qualche notizia sull'arrivo del nuovo sofà che aveva ordinato durante un viaggio in India. Scoprì ben presto che per il sofà avrebbe dovuto aspettare: questo signor Eliot non trattava affatto di arredamento. Georgiana, sotto mentite spoglie, criticò in modo aspro i convitati alla serata della Lorraine che erano "autori di misere commedie da quattro soldi, scribacchini con il vizio di profondere salamelecchi ai propri patrocinatori e brigate di ruffiani con l'unico fine di accattivarsi la simpatia della nobiltà". Il direttore del Wollenbridge Journal, da tempo intenzionato a offrire qualcosa di più che pedanti inserzioni matrimoniali, pensò che una rubrica irriverente che canzonasse vizi e virtù delle persone per bene sarebbe stata una ventata di aria fresca in quella parte dell'Essex. Laggiù spesso la noia era tanto rarefatta quanto le nebbie che avvolgevano le campagne le prime due settimane d'autunno. E, in effetti, il lungimirante direttore non se ne pentì. Era probabile che almeno la metà dei bersagli della satira di Georgiana sapesse che Eliot in realtà indossava cuffia e guanti in pizzo. Non era chiaro se qualcuno fosse a conoscenza che si trattava di una delle sorelle Eagle ma, come già Borrough aveva dimostrato al ballo, molti avevano validi sospetti. Se la voce avesse assunto una giusta dose di concretezza c'erano i presupposti per escludere tutta la famiglia Eagle da qualsivoglia evento nel raggio di trenta miglia. Ma Georgiana non se ne curava affatto, anzi, quel freddo pomeriggio decise che la festa ad Headston Park l'avrebbe raccontata a suo modo.

GeorgianaWhere stories live. Discover now