Capitolo 3

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Me? Che cavolo significava che lui stava aspettando proprio me?

Red fece qualche passo nella mia direzione e la sua vicinanza mandò in completa confusione il mio cervello. Non solo ero disorientato dalle sue parola, ma la sua bellezza sembrava avermi quasi ubriacato, tanto che mi ritrovai a darmi mentalmente dell'idiota.

«Tu mi piaci, Clay» affermò, deciso.

«Scommetto che lo dici a tutti, vero?» ribattei, alzando le mani in avanti, come per intimargli di non avvicinarsi ulteriormente.

«Non l'ho mai detto a nessuno» rispose, così sicuro che quasi gli credetti.

Oramai mi era proprio davanti, e per quanto volessi indietreggiare o dirgli di starmi lontano, rimasi immobile e in silenzio. Lo vidi alzare le mani e intrecciare le sue dita alle mie. Quel semplice contatto, sentire il calore della sua pelle e la ruvidezza dei suoi polpastrelli callosi, mi provocò uno strano brivido lungo la schiena.

«Voglio che tu sia mio, Clay» confessò, con la voce arrochita dal desiderio.

Il mio cuore smise di battere dall'emozione, nessuno mi aveva mai detto nulla di più bello ed eccitante, tanto che il mio membro prese a indurirsi dentro i pantaloni.

«Io...io...» balbettai, come uno scemo.

Lui mi fece un fantastico sorriso, uno di quelli che avrebbe fatto venire un orgasmo spontaneo a chiunque e, poi, posò le sue labbra sulle mie. Un'esplosione di sensazioni sembrò focalizzarsi nel mio petto.

Mi leccò il labbro inferiore, come per chiedermi di lasciarlo entrare e io lo assecondai, senza neppure sapere perché gli permettessi di prendersi quella libertà. Forse ero curioso di sapere che sapore avesse...

Cominciammo a baciarci, prima lentamente e poi con passione sfrenata, affamati l'uno dell'altro. La sua barba era morbida, e sentirla sfregare contro il mio viso, mi faceva impazzire, come mai mi era capitato prima. Quasi non mi riconoscevo.

Quando sentii la sua mano posarsi alla base della mia schiena, però, tornai in me stesso. Per quanto potesse essere attraente e avere un sapore divino, quasi illegale, non volevo essere l'ennesima scopata.

Lo spinsi delicatamente indietro e lui mi rivolse uno sguardo confuso, come se non si aspettasse che reagissi in quel modo.

Pensava forse che mi sarei prostrato ai suoi piedi, solo perché mi aveva detto che gli piacevo?

«Sei molto carino, ma non mi interessa» gli dissi, sentendomi orgoglioso di me stesso.

Lui sollevò un sopracciglio, sorpreso delle mie parole e, in quei suoi occhi di ghiaccio, vidi passare una lampo di rabbia.

«Carino?» sbuffò appena, come se lo avessi offeso.

Feci un altro passo indietro, distanziandomi da lui. «Io sono un ragazzo serio, non mi piacciono le avventure di una notte» tentai di spiegarmi.

Le sue labbra si incurvarono in un sorriso dolce e si avvicinò di nuovo, accarezzandomi una guancia con le dita.

«Chi ti dice che voglio solo un'avventura?»

Rimasi a fissarlo interdetto. Non era possibile che volesse qualcosa di diverso, specie da un ragazzo anonimo e normale come me.

Red era un uomo magnifico, avrebbe potuto avere chiunque, sicuramente mi stava prendendo in giro solo per riuscire a portarmi a letto.

«La tua reputazione» precisai, cercando di non mostrare il turbamento che mi vorticava dentro, ora che mi era di nuovo vicino.

«Il lavoro mi ha sempre tenuto impegnato. Non potevo permettermi di avere una relazione seria, ma ora gli affari vanno bene e sono abbastanza tranquillo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 20, 2016 ⏰

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