Capitolo III

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La mattina seguente, mi svegliai presto.
Non avevo più sonno, così scesi a guardare un po' di tivù. O meglio, a guardare i film che ci eravamo portati dietro, dato che, come ogni posto sperduto, il segnale non c'era.
Mi misi a guardare 'Coraline' di Tim Burton.
Era un regista che stimavo e con il quale ero cresciuta.
Dopo circa 20 minuti, scese anche Jack.
"Buongiorno" mi disse "che ci fai già sveglia?"
"Non avevo più sonno" risposi io "ti va di vedere il film con me?"
"Certo. Prendo qualcosa da mettere sotto i denti e arrivo" terminò.
Cosa mai potrà aver preso... I pop corn, ovvio. Certo è un po inusuale vedere un film alle 5 di mattina, ma quando non si ha più sonno, cosa si può fare.

Mi accorsi che Jack stava cercando di avvicinarsi sempre di più a me.
"J, non fa mica paura questo film" lo avvertii.
"Lo so, ma visto che siamo in due... Volevo starti vicino..." rispose con un po' di imbarazzo.

Il film durò fino alle 7 meno un quarto.
Subito dopo, scese Matt, e ci vide uno abbracciato all'altra.
"Ma salve" disse un po' scocciato.
"Ciao amico" rispose Jack.
"Ciao Matt" dissi io.
"Ei J, perché non vieni in cucina con me un momento?" chiese Matt.
"Certo, arrivo."

Da lì non capii molto, perché dal soggiorno alla cucina c'era una porta scorrevole, che Matt aveva chiuso.
Cercai di stare più zitta possibile per sentire qualcosa da Matt:
"Ti sei dimenticato cosa ti ho detto il giorno prima di partire per questa vacanza? Lo sai benissimo che sono cotto di Alexa, eppure  fai il cascamorto.
Sai che mi piace dal primo anno che è venuta alla nostra scuola. Amico, non scherzare con me. Patti chiari e amicizia lunga..."
Poi non riuscii a sentire più nulla.

Quando uscirono, io presi al volo una rivista dal mobiletto e feci finta di leggere un articolo interessante.
Jack corse per le scale arrabbiatissimo e sbattè la porta della sua stanza.
"Che gli hai detto?" domandai a Matt.
"Nulla. Abbiamo messo in chiaro un paio di argomenti"
"Ti ricordi che oggi dobbiamo ispezionare le case?"
"Si certo"
"Bene, vado a preparare la colazione per le ragazze"
"Io vado a svegliarle" concluse Matt.

Per le 10:00 iniziammo l'ispezione.
Kate:"prendo la prima a destra"
Jack:"la seconda a destra"
Kelly:"la terza a destra"
Matt:"la quarta a destra"
Io:"la quinta a destra. Ricordatevi di prendere tutti gli oggetti che vi sembrano di valore o comunque importanti."

Entrai nella quinta casa. Il pavimento era tutto rotto, dovevo fare attenzione a dove mettevo i piedi. Sotto di me, intravedevo la cantina e molti oggetti impolverati, tra cui una macchina da cucire vecchissima.
Andai in cucina. Il cibo era messo lì, tutto ammuffito e pieno di mosche.
Mi dirigei verso il piano di sopra.
Quello che poi vidi mi fece quasi vomitare.
Sul letto della camera più grande, giacevano due corpi. Erano cadaveri di due coniugi in decomposizione.
Gridai come non avevo mai fatto e corsi fuori da quella casa.
Una volta uscita, vidi Matt, seduto sugli scalini della quarta casa, con entrambe le mai al viso.
Mi avvicinai. "Matt cosa c'è?" chiesi.
"In questa maledetta casa c'è un cadavere. È di una povera bambina"
"Matt. Matt anche io ho visto due cadaveri... Un uomo e una donna"
Insieme, ci dirigemmo nella nostra casa, ad aspettare gli altri.
Successivamente arrivò prima Kelly, poi Jack e infine Kate.
Avevano tutti delle facce sconvolte.
"Che succede?" domandò Matt.
"HO VISTO TRE PERSONE MORTE!!!" strillò Kate" ERANO SUI LORO LETTI!"
"Ho visto anche io due ragazzi morti" disse Jack.
"Pure io ho visto una madre con sua figlia, entrambe morte, sul letto matrimoniale..." concluse Kelly.

"Domani ce ne andiamo da qui" decise Matt.
Tutti noi annuimmo.
Cercammo di mangiare qualcosa, ma avevamo il voltastomaco. Così, ci limitammo a bere una limonata.

Ti opponi? Tu muori.Where stories live. Discover now