solo due satelliti; Sami Khedira.

3.

Mi sveglio con il suono del campanello. Vado ad aprire. Sulla porta trovo Sami, ancora assonnato, con un mazzo di fiori in mano.
'Buongiorno principessa.' sorride lui.
'Sami...' mi mancano le parole. È incredibile questo ragazzo.
'Ti amo.' continua il tedesco. Poggia le mani sui miei fianchi e mi bacia con dolcezza.
Ci stendiamo sul divano. Sami mi passa un braccio attorno al collo.
'Grazie.' sussurra lui.
'E di cosa?'
'Di esistere.' continua lui. 'Sai da quando ti conosco non ho più bisogno di altro, perché tutto ciò di cui ho bisogno sei tu.'
Non rispondo, mi limito a far combaciare le nostre labbra. Incontrarsi è stato un caso. Quasi un errore. Ma un errore che rifarei mille volte.
Passiamo la mattinata a coccolarci e a giocare a Fifa, mangiando biscotti.

{come quando avevo voglia di incontrarti anche per sbaglio, per le strade di un paese che neanche conoscevo, ti perdevo ed ero certo che ogni volta tanto poi ti ritrovavo.
Come quella notte in cui mi hai detto:'voglio andare via.' Ed ho chiuso gli occhi con la testa bassa e così sia, un istante dopo ti eri persa e per le strade già io ti cercavo.
Non c'è posto in cui può smettere questo nostro folle amore.}

'Ma possibile che tu sia così maledettamente perfetta?' dice Sami.
'Ti amo.' sono le uniche parole che riesco a pronunciare.
Le nostre labbra si avvicinano ancora una volta.
Ti amo, piccolo tedesco. Ti amo Sami, Sami Khedira.