4.

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Guren camminava per la stanza con il telefono in mano.

"Non è amore. E neanche attrazione"

"Ah ha. Credici"

"Ti costa tanto darmi ragione?!"

"Sì se dici solo cazzate"

Quel discorso andava avanti da circa tre ore.

Mahiru stava disperatamente cercando di far ammettere a Guren ciò che provava nei confronti del biondino.

Lui, ostinato come pochi, continuava a negare.

"Ok. Va bene. Non è amore. Non è attrazione. Cos'è? E non venirmi a dire che è amicizia!"

"Ma è così! Siamo solo amici"

"Amici con benefici no? Non ti piace come idea?"

"Mahiru!"

"Ma scusa! Continui a dire stronzate!"

"Sei tu che insisti con questa storia che lui mi piace, che ne sono innamorato, che lo fisso troppo spesso, che le sue labbra secondo me sono troppo invitanti, che i suoi occhi mi perseguitano anche nei miei sogni"

"Guarda che io ho detto solo che ti piace"

Il demone scoppiò in una fragorosa risata mentre Guren sprofondava nella vergogna.

"Mahiru, stai zitta!"

Detto ciò si era buttato sul letto sbloccando il telefono.

Iniziò a scorrere i numeri di telefono che aveva in rubrica.

Arrivò alla S e si soffermò sul nome Shinya.

Ricominciò ad andare verso il basso arrivando alla Z e poi risalì.

Si soffermò nuovamente sul nome del biondo e arrivò alla A.

Ripeté l'azione per un paio di volte, poi lanciò il telefono sul materasso iniziando a fissare il soffitto.

Si alzò di scatto cominciando a fare avanti e indietro per la stanza.

Dal nulla, nella sua mente, si andò a creare l'immagine del biondo.

Chiuse gli occhi, per visualizzarla meglio.

Il suo sorriso, come era bello il suo sorriso.

E i suoi occhi...ci sarebbe affogato di sua spontanea volontà.

Recuperò il telefono scorrendo la rubrica per l'ennesima volta.

Moriva dalla voglia di chiamarlo, di sentire la sua voce e la sua risata.

Spense il cellulare, non poteva.

Cosa gli avrebbe detto? Come avrebbe giustificato quella chiamata alle undici di sera?

Il telefono iniziò a vibrare e lui rispose subito.

<<Pronto>>

<<Guren~>>il dolce suono della sua voce gli riempì le orecchie.

<<Ehi, come va? Domani ci toccherà combattere fino allo stremo>>

<<Lo so...credo mi toccherà scendere dal mio grattacielo>>

<<Ah>>Guren si paralizzò.

No, Shinya non poteva scendere in campo. Lui era un cecchino, non era portato per le distanze ravvicinate.

Gureshin~ AutophobiaWhere stories live. Discover now