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Oggi, dopo tanto tempo, ho saltato scuola.

Eh no, non sono a casa a dormire o fare qualcos'altro. Sono in ospedale dalla mia amica Sara.

Siamo solo io e lei, pomeriggio dovrebbe arrivare qualcuno ma non m'importa, voglio aiutarla e passare più tempo possibile con lei.

Sono qui dalle nove e adesso sono le dieci. Abbiamo parlato e la ho aiutata a mettersi i vestiti per andare alla mensa .

È così debole ancora ma capisco che sta molto meglio da quando è arrivata in questo edificio: anche se a lei non piace e vorrebbe tornare a casa.

Mi ha parlato dei medici e delle infermiere, a suo parere tutte cattive, mentre a me sembrano tutte il contrario.

Scendiamo con l'ascensore per poi dirigersi verso una stanza gigantesca: pareti gialle, pavimento a mattonelle bianche e tanti tavoli. C'è della gente che sta mangiando accompagnata dai medici.

-Che rottura-sbuffa la mia amica sedendosi ad un tavolo libero.

Mi metto al suo fianco e continuo a guardarmi in giro tutta curiosa.

-Dai, non è così male-ribatto portando la mia attenzione su di lei. Le sorrido e lei distoglie lo sguardo.

Non gli piace per niente questo posto.

Si avvicina a noi una donna con il camice bianco e i capelli marroni rilegati in una coda alta. I suoi occhi, se pur castani, sembrano rossi. Ha un tenero naso all'insù e degli occhiali neri per vedere o per bellezza. È una bella donna, non c'è che dire.

In mano tiene un vassoio, appena arriva posa l'oggetto sul tavolo proprio di fronte alla mia amica.

-Ciao, io sono la dottoressa Milena, mi occupo io della tua amica-si presenta poi allunga la mano verso di me.

Mi alzo e sorrido per poi stringergli la mano e presentarmi a mia volta. Sembra gentile e non capisco perché Sara la stia guardando male .

La mia amica allontana il vassoio e incrocia le braccia al petto per poi puntare la sua attenzione al soffitto. Non capisco, invece la donna ancora in piedi di fronte a noi sospira tristemente.

-Sara, devi mangiare per il tuo bene-dichiara la donna posando una mano sul braccio della ragazza dai lunghi capelli marroni chiari.

Ed è in quel preciso momento che succede una cosa che non mi sarai aspettata dalla mia amica: si alzò di scatto facendo cadere a terra la sedia provocando un rumore così forte da far tacere le altre persone, dà uno schiaffo alla mano della donna e si allontana di corsa.

Wow, non ci credo, non è da lei.

Mi alzo a mia volta e senza aspettare due volte la rincorro.

Perché non vuole mangiare? Non capisce che è per il suo bene?
È piccola ma sa correre veloce.

Sale le scale come niente e io le sto dietro a fatica. Ignora i miei tentativi di fermarla è così arriviamo al terzo piano.

Apre una porta verde dove c'è un cartello con su scritto "Aria riservata solo a persone autorizzate". La supero a mia volta e mi ritrovo all'area aperta.

La vedo prendere una pianta e buttarla a terra, prende un bidone e lo lancia, io resto inerme a quella scena. Perché lo sta facendo ?

Incomincia a prendere a calci il secchio della spazzatura con una forza che non immaginavo avesse.

La lascio sfogare e qualche minuto più tardi le sue ginocchia crollano e al posto della rabbia arriva la tristezza, le lacrime...

Si mette le mani sulla faccia e poi nei capelli dove incomincia a tirarli.

Cambiami la vita.Where stories live. Discover now