Capitolo 38

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"Stai bene?" Mi chiese senza fiato.

"Mmm."

Harry sorrise, sfregando il naso contro il mio. Il suo pollice sfiorò la mia guancia mentre mi guardava. Il verde scintillante dei suoi occhi aveva un non so che di confortante. Un sospiro pesante lasciò le sue labbra gonfie prima che le premesse sulle mie. Il nostro bacio dolce mi distrasse mentre sentivo Harry ritrarre gradualmente i fianchi, facendo scivolare via da me la lunghezza ora più morbida. Quella sensazione non fu nemmeno paragonabile alla prima volta che Harry era entrato, ora il mio corpo era più abituato a quella sensazione di disagio. Secchi, interrotti suoni lasciarono le sue labbra, strinse la mia mano mentre ci separavamo. Sembrò addirittura sollevato.

I miei muscoli erano doloranti mentre lasciavo che le coperte scure mi rilassassero. Mi sdraiai, osservando Harry rotolare al mio fianco: le sue dita lunghe armeggiarono con il preservativo, gettandolo nel cestino. I suoi ricci erano un disastro. Non riuscii a non sorridere pensando che fossi io la causa dei capelli disordinati post-sesso che in quel momento contornavano la testa del mio ragazzo. In pochi secondi fu di nuovo accanto a me. Mi sentivo quasi incapace di muovermi, ancora leggermente con il fiato corto dopo le nostre attività stancanti. Delle grandi mani accarezzarono delicatamente il mio corpo e Harry s'impegnò a baciare ogni centimetro della mia pelle sensibile: iniziò dalla spalla destra, scendendo lungo tutto il mio corpo nudo. Con mia grande sorpresa, in quel momento dell'imbarazzo dell'essere completamente nuda di fronte a lui non ce n'era traccia. Non me ne importava nulla. L'unica cosa che sentivo era Harry, la sua presenza ovunque. Labbra, mani, ricci, la sua pelle a contatto con la mia. Harry incrociò le dita alla mia mano sinistra, continuando a ricoprire di attenzioni tutto il mio corpo accaldato.

"Sei stata così brava, piccola." Mormorò contro di me.

Riccioli scuri mi solleticarono lo stomaco, labbra cosparsero di baci la pelle appena sopra il mio basso ventre, spostandosi poi lateralmnete, poggiandosi sul mio fianco destro. Il calore del suo tocco lenì il dolore ai muscoli; lasciò scivolare la mano lungo la mia coscia mentre continuava a rimanere sollevato sopra il mio fianco sinistro. La mia mente m'impedì di pensare quando quasi schiacciai le sue dita tra le mie. Avevo paura che vedesse i lividi che inevitabilmente si sarebbero formati a causa del suo tocco precedentemente rude. Non c'era bisogno che lui li vedesse. Harry si fermò all'istante per guardare in alto verso di me, i suoi occhi erano spalancati per la confusione. Labbra piene si imbronciarono per il mio improvviso bisogno di fermarlo, ma non disse neanche una parola.

"Harry." Sussurrai.

Strinse le mie dita per rassicurarmi, il suo bellissimo viso apparve sul mio. Ridacchiai silenziosamente quando il suo naso sfiorò la mia guancia; Harry fu chiaramente sollevato quando mi vide sorridere. Piccoli baci puntellarono la mia mascella e il mio collo. Le sue labbra gonfie scivolarono sul mio petto, sfiorando il mio capezzolo con la punta della lingua. Il mio gemito fece emettere ad Harry una risata roca. Mi osservò da sotto le ciglia lunghe.

"Ti stendi accanto a me?" La mia voce era timida.

"Con grande piacere." Il suo tono era onesto.

Un calore attraversò tutto il mio corpo alle parole roche di Harry. Lui sorrise, baciando leggermente le mie labbra prima di prendere la posizione alla mia destra. La soffice coperta alla fine del letto fu portata su per coprirci, le nostre dita rimasero intrecciate. Rannicchiai le gambe sotto di me, il calore del piumone circondò i nostri corpi nudi. Harry scivolò più vicino; entrambi eravamo distesi su un fianco mentre ci guardavamo in silenzio. La mia mente analizzò tutti i dettagli dei suoi lineamenti meravigliosi, fino al piccolo neo alla sinistra della sua bocca. La sua risata profonda mi fece ridere a mia volta quando toccai con un dito l'adorabile rientranza sulla sua guancia.

Avevamo appena fatto l'amore. Ancora non riuscivo a rendermene davvero conto. Mi sentivo dolorante, senza parole, felice. Ma una piccola parte di me era ancora segretamente preoccupata per l'oscurità contro cui Harry aveva inconsapevolmente lottato per riuscire a riprendere il controllo di sè durante il nostro contatto intimo.

E questo mi spaventava.


***


HARRY'S POV:
Bo si sollevò accanto a me. Mi resi conto che era un po' tesa dal modo in cui si mosse; i suoi muscoli erano doloranti mentre cercava di sedersi. Stava cercando di nascondere il disagio che stava provando. Il dolore che le avevo involontariamente provocato. La mia mente corse quando poggiai la mano sulla sua spalla, riportandola indietro nel calore del letto mentre mi chinavo su di lei.

"Cosa c'è? Di cosa hai bisogno?" Dissi subito.

Ero intenzionato a prendermi cura di lei, volevo alleviare il suo disagio in ogni modo.

"Harry, sto bene." Disse lei, sollevando il busto per la seconda volta prima che la bloccassi, premendo la mano nuovamente sulla sua spalle. Ormai mi ero abituato alla natura testarda di Bo: nonostante fosse più silenziosa della maggior parte delle ragazze con cui ero stato, era sicuramente la più forte.

"Prenderò io tutto ciò che ti serve." Le spiegai.

Il mio sguardo cercò il suo viso quando rimase in silenzio. Curve lunghe e scure coprivano il cuscino: era bellissima. Abbassai la testa, baciando le sue labbra. Le coperte erano ferme sul suo petto mentre quest'ultimo si alzava e abbassava in modo regolare. Quando mi riallontanai un leggero rossore comparve sulle sue guance mentre cercava di evitare il mio contatto visivo.

"Bo?"

Lei girò la testa. La sua voce era bassa mentre mormorava nel cuscino. Risi, allontanando quella barriera dal suo viso.

"Cosa c'è?" La guardai in attesa.

Lei si agitò leggermente, aggiustando la coperta sul suo petto. Bo evitava ancora il mio sguardo.

"Le mie mutandine.... posso rimettermi le mutandine?" Disse, leggermente imbarazzata.

Mi guardò quando mi lasciai scappare una risata.

"Sei così carina." Sorrisi, dandole un bacio sulla guancia.

Dopo aver recuperato il pizzo dal pavimento, spostai le coperte e aiutai Bo a farle scivolare su lungo le sue gambe, con lo sguardo ancora fisso sul suo viso. Un piccolo sorriso piegò i suoi lineamenti quando le dissi di sollevare i fianchi per permettermi di far passare la biancheria oltre la curva del suo fondoschiena.

Seguii il suo esempio, coprendomi la parte inferiore infilando i boxer. Tuttavia, durante la mia momentanea distrazione, Bo aveva colto l'occasione di allontanarsi dal calore delle coperte.

"Dove vai?"

Lei mi guardò, spostando delle ciocche di capelli dalla sua visuale.

"A farmi una doccia."

"Oh, ok." Mi sedetti goffamente alla fine del letto, incerto sul cosa fare.

Non ero mai stato così con una ragazza intorno. Bo era la mia debolezza. Avevo bisogno di lei.

I ricci scivolarono sulla mia fronte mentre giocherellavo con le dita. Cercai di combattere contro il sorriso che minacciava di curvare le mie labbra quando un paio di piccoli piedi entrarono nella mia visuale. Agitò le dita, facendo luccicare lo smalto scuro nella luce fioca.

"Bel colore." Mi complimentai per la seconda volta quella notte.

I miei occhi trovarono il suo viso mentre mi guardava. I lunghi e scuri capelli di Bo le coprivano i seni, la lunghezza scendeva oltre le sue spalle. Mi alzai, la mia altezza fece ombra su di lei mentre entrambi eravamo solo coperti dalla biancheria. Ma il mio sorriso svanì, l'espressione divenne confusa quando abbassai la testa. I miei occhi si fermarono sul suo fianco, dove piccoli lividi segnavano la sua pelle perfetta.

"Cosa... io...?" Balbettai.

Il mio sguardo si spostò sul suo viso prima di tornare sul suo fianco. Qualche secondo dopo Bo raggiunse il punto che guardavo in modo curioso; la sua piccola mano si mosse velocemente per coprire i segni, ma la afferrai prima che ci riuscisse. Ero piuttosto sicuro di non averli mai visti prima di allora. Bo colpiva sempre vari oggetti, inciampava nei suoi piedi o nell'aria praticamente sempre. Tuttavia la verità mi colpì duramente quando studiai attentamente l'ordine dei lividi. Alzai esitante la mano sul suo fianco, sentendo il cuore fermarsi mentre poggiavo le dita e il pollice sui segni. Combaciavano perfettamente. Ero stato io, io glieli avevo causati.

"I-io non..." Scossi la testa, facendo cadere i ricci sul mio viso prima di spostarli indietro.

Non mi ricordavo di aver toccato Bo in quel punto. E anche se l'avessi fatto, non le avrei causato dei lividi. Il mio respiro accelerò, i miei occhi trovarono disperatamente le sue iridi blu alla ricerca della risposta che aveva lasciato inespressa.

"Sono stato io?"

Bo si morse il labbro, il suo sguardo svicolò dal mio mentre afferrava la mia mano, incoraggiandomi ad allontanarla dal suo corpo. Perché non mi rispondeva? Ognuna delle mie dita fu premuta a turno sulle sue labbra rosee, le quali baciavano i polpastrelli.

"Dimmelo, ti prego." La supplicai.

Mi diede un piccolo cenno affermativo con la testa, gesto che fece crescere un senso di colpa dentro di me. Cosa avevo fatto? Bo era così piccola. Perché non mi aveva detto che le stavo facendo del male proprio in quel momento?

"Mi dispiace così tanto." La implorai.

"Va tutto bene." Sorrise debolmente.

Ma non andava tutto bene. Sapevo che la bellissima ragazza che avevo di fronte mi stava nascondendo qualcosa, una spiegazione alle mie azioni dolorose.

"Cos'è successo?" Sussurrai, quasi spaventato dalla risposta.

Lei sembrò riluttante a rivelare la verità sui segni che le avevo creato sul fianco sinistro. Il pollice di Bo sfiorò le mie nocche mentre guardava cautamente verso di me. Il suo viso era pieno di terrore. La vidi prendere lentamente un respiro profondo, quasi come se si stesse facendo forza.

"Harry, i tuoi occhi..." Cominciò a bassa voce. "E-erano neri." Bo fece una pausa, deglutendo mentre mi guardava. "T-tu.."

Abbassò la testa tenendo ancora strette le mie dita. Il mio cuore stava correndo ansiosamente, aspettando con impazienza che Bo finisse. La mia mano libera afferrò il suo mento, incoraggiandola ad alzare lo sguardo verso di me ancora una volta. Le espressi silenziosamente la mia volontà affinchè continuasse.

"Mi hai tenuta ferma giù." Bo sussurrò.

Il mio corpo si riempì di emozioni diverse, non preparato a quella risposta. Non avevo bisogno di sentire altro.

"No." La mia voce si spezzò mentre scuotevo freneticamente la testa.

Le mie braccia si avvolsero intorno a lei, attirando la sua piccola figura verso di me. Il calore del suo corpo creò dei brividi sulla mia pelle prima di farmi paralizzare. Le avevo fatto del male.

"Non sai quanto mi dispiace... Questo non sarebbe dovuto accadere. Non con te, Bo."

Un pensiero che mi fermò il cuore nacque nella mia mente. Se non mi ricordavo di averle creato quei lividi, cos'altro le avevo potuto fare nel mio momento di oscurità? Deglutii pesantemente mandando giù il groppo in gola.

"Sono stato rude?" Mormorai tra i suoi capelli.

Il suo silenzio fu la conferma di cui avevo bisogno.

"Merda." Imprecai, chiudendo gli occhi. "Oh dio.... Bo, questa era la tua prima volt..." La mia voce si affievolì, non riuscendo a completare la frase.

Mi faceva male pensare che questa era stata la prima volta che aveva fatto sesso. Era successo precedentemente con altre ragazze, ma non ero mai stato con nessuna anche lontanamente simile a Bo. Lei era innocente. Io ero stato la sua prima volta praticamente in tutto. E avevo perso il controllo.

Numerose ragazze avevano commentato il mio cambiamento improvviso alla fine, mentre rimanevamo aggrovigliati nelle lenzuola. Alcune mi avevano persino incitato a cacciare fuori la mia tenebrosità. In quei momenti ero rude e profondo, qualcosa che molte ragazze trovavano eccitante per non dire altro. Ma avevo una piccola connessione con quel lato di me stesso: la maggior parte delle volte non riuscivo a ricordarmi cos'era successo durante il sesso. Mi volevano rude, senza compromessi mentre le tenevo giù e le costringevo a raggiungere il loro orgasmo dirompente.

Fui chiamato fuori dai miei pensieri caotici quando Bo poggiò la mano sul mio petto nudo. Il suo sorriso mi confuse. Sarebbe dovuta essere terrorizzata.

"Sei tornato da me." Disse, tentando di far sparire il mio cipiglio.

"Che intendi?"

Le sue dita si sollevarono per sfiorare la mia guancia. Quel gesto confortante era delicato, calmante. Amavo come era sempre così premurosa con me. Nessuno mi aveva mai trattato con così tante attenzioni prima.

"Ho toccato il tuo viso."

Il suo indice scivolò sulle mie ciglia.

"I tuoi occhi... sei tornato da me."

Le parole di Bo mi colsero di sorpresa. Nessuno era mai riuscito a controllare l'oscurità che prendeva il controllo del mio corpo, nemmeno io. Normalmente non mi fermavo finchè uno dei due non raggiungeva l'orgasmo.

"Tornerei sempre da te." Sussurrai, sollevando la sua mano per baciarla.


***


BO'S POV:
Chiusi la porta del bagno dietro di me, aprendo la doccia sull'acqua calda. Le mie dita si avvolsero nelle mutandine, facendole scivolare direttamente sul pavimento. Tuttavia il mio petto sembrò restringersi alla vista del sangue. Deglutii, sentendo il respiro fermarsi prima che calciassi via la biancheria con il piede.

Il vapore fluttuava da dietro la tenda, causato dal calore dell'acqua che scendeva sui miei muscoli doloranti e tra i capelli. Non c'era bisogno che mi voltassi. Sapevo perfettamente chi era quando l'esile barriera fu tirata indietro. La sua presenza travolgente potè essere sentita chiaramente nel piccolo spazio ancora prima che i nostri corpi bagnati entrassero a contatto. Delle grandi mani accarezzarono i miei fianchi, incoraggiandomi all'indietro contro il suo corpo. Dei baci furono premuti sulle mie spalle mentre dei ricci bagnati mi solleticavano il collo. Mi girai nella sua stretta, disperatamente alla ricerca del suo viso. Ricci scendevano sulla sua pelle bagnata prima che li spingessi all'indietro. Dei brillanti occhi verdi si illuminarono rivolti verso di me, il suo sorriso fece svolazzare le farfalle nel mio stomaco.

"Ciao bellissima." Disse Harry con voce roca.

Sorrisi, allungandomi dietro di lui per raggiungere il bagnoschiuma. Volevo insaponarlo, sentire il suo corpo tonico sotto le mie dita mentre baciavo la sua mascella. Ma non me lo permise. Rubò alle mie labbra un bacio veloce prima di prendere la bottiglia dalle mie mani, mettendo un po' di sapone nel palmo e sfregando le mani l'una contro l'altra.

"Girati per me, piccola."

Obbedii alla sua richiesta, voltandomi verso la parete piastrellata. Spostò lateralmente la mia testa, sfregando il viso nell'incavo del mio collo. Rimasi immobile mentre cominciava ad insaponare tutto il mio corpo accaldato, sperando di alleviare il dolore che mi aveva provocato. Harry accarezzò il mio corpo, il suo tocco innescò l'odore della noce di cocco. Gemetti quando i suoi palmi massaggiarono delicatamente i miei seni. Il sapone copriva la mia pelle mentre sfiorava con i polpastrelli dei pollici i miei capezzoli tesi. Si soffermò sul mio petto molto di più rispetto a qualcuno che voleva semplicemente lavarmi, consapevole del piacere che stava attraversando tutto il mio corpo al suo semplice tocco.

"Brava ragazza." Sussurrò.

Le sue mani scivolarono poi giù lungo i miei fianchi, prendendosi del tempo per sfiorare la mia vita, il mio stomaco, il sedere. Ansimai in apprazzamento quando afferrò il mio fondoschiena, stringendo le mani e massaggiando le natiche. Eravamo fermi sotto l'acqua bollente, delle grosse braccia circondavano i miei fianchi mentre la fragranza del sapone scivolava via. Un sospiro lasciò le mie labbra quando Harry inaspettatamente scivolò verso il basso infilando le dita lunghe tra le mie gambe. La sua voce roca mi rassicurò, mi tenne premuta contro il suo petto mentre esplorava delicatamente. Gemetti quando le punte delle sue dita entrarono in contatto con la mia entrata, ancora dolorante dalla sua precedente intrusione. Abbassai lo sguardo quando rimosse la sua presenza. Capelli bagnati scesero lungo il mio torace.

"Cazzo." Harry sussurrò colpevole nella pelle del mio collo.

Sapevo che aveva visto. La mia piccola mano afferrò la sua, guidandola sotto l'acqua che scorreva. Il sangue scivolò via dalle sue dita verso il foro del tappo. Mi cullò nel suo corpo nudo, incoraggiandomi delicatamente a separare un po' di più le gambe con la sua coscia. La mia schiena rimase premuta contro il suo petto.

"Ti prego, lascia che ti faccia sentire bene." Quasi supplicò. " Solo qui." Il suo indice premette delicatamente sul mio clitoride. "Da nessun'altra parte."

Assunse la mia mancanza di risposta come un consenso. Harry cominciò delicatamente a sfregare il punto sensibile. Le sue dita abili si concentrarono su una sola area mentre sussurrava cose dolci nel mio orecchio. Il mio corpo affaticato era premuto contro il suo mentre baciava il mio collo e la mia spalla. Sollevai il braccio, portandolo intorno al suo collo e premendo le dita nella sua nuca. Riuscivo a sentire la sua erezione sempre più dura premere contro la mia schiena. Sentendo me gemere sussurrando il suo nome, il ragazzo riccio si era ovviamente eccitato mentre continuava a provocarmi piacere. L'acqua ancora scendeva su di noi, i soffici suoni che lasciavano le nostre labbra sarebbero stati nascosti all'udito di chiunque altro.

"Bo." Sussurrò Harry senza fiato.

Riuscivo a sentire l'intenso bruciare cominciare ad espandersi nel mio stomaco, mentre delle lunghe dita continuavano attentamente ad accarezzare il punto tra le mie gambe. La sua velocità alternata e la pressione mi lasciarono senza fiato. Ma questa volta era diverso. Ero più debole, il mio peso cercò disperatamente il supporto delle sue braccia flesse mentre rimanevo appesa alla sua nuca. I muscoli di Harry si tesero mentre mi reggeva. Stavo per cedere, non sicura di quanto ancora riuscissi a rimanere in piedi e reggere il piacere che stava crescendo dentro di me. La mia mente era vorticosa, mi impediva di concentrarmi su qualunque cosa. Il mio corpo fu invaso dal calore, il vapore creato dall'acqua bollente aumentava la temperatura già elevatissima. Il tocco di Harry era ovunque, quasi opprimente. Era troppo. L'intensità era troppa.

Un suono cominciò a fischiare nel mio orecchio prima che afferrassi il suo avambraccio nel disperato tentativo di far cessare le sue azioni implacabili. Le mie dita strinsero i ricci sulla nuca di Harry.

"H-Harry." Gemetti.

Lui non mi sentì. Il suono dell'acqua che scorreva mascherò la mia supplica. Il mio tocco si strinse al suo nome. Sapevo che stava per arrivare, era già accaduto prima. Era un'orribile esperienza che purtroppo avevo provato un po' troppe volte. Le mie ciglia svolazzarono mentre cercavo di scacciare via quella sensazione, ma non ce la feci.

"Sto per svenire." Dissi disperatamente ad Harry.

"Bo." Se ne uscì.

Le sue braccia si strinsero mentre mi teneva vicina a sè, ma era troppo tardi. Il mio corpo si accasciò, le ginocchia divennero instabili mentre crollavo contro Harry.


***


"Bo." Una voce maschile sussurrò.

Aprii gli occhi mentre delle ciocche bagnate di capelli venivano spostate dal mio viso. Mi sentivo disorientata, la testa mi girava ancora. Guardai in alto verso Harry steso su di me, i suoi riccioli umidi scendevano sul suo viso. I riflessi nei suoi occhi luminosi sembrarono ancora più evidenti mentre mi guardava.

"Ciao, bellissima." Mi sorrise. "Come ti senti?" 

"Meglio." Risposi a bassa voce.

La sua postura si rilassò un po' alla mia rassicurazione. Harry mi rivolse un ghigno, le fossette comparvero sulle sue guance mentre si divertiva segretamente.

"Cosa c'è?" Gli chiesi.

Lui scosse la testa prima che dei brillanti occhi verdi inchiodassero i miei.

"Non mi era mai successo prima. Una ragazza che sviene, un mezzo orgasmo." Ridacchiò.

"Non ti vantare, faceva solo troppo caldo lì dentro."

Solo a quel punto mi resi conto che eravamo di nuovo nella mia stanza. Indossavo la maglietta di Harry e un paio di mutandine nuove. Mi aveva vestita e distesa sul piumone. Non riuscii a trattenere il rossore che si formò sulle mie guance.

"Mi hai vestita?" Chiesi ciò che era più che ovvio.

Si leccò le labbra piene prima di annuire. Alzai il braccio per coprirmi gli occhi mentre mugolavo in imbarazzo. Lo sentii ridere mentre lo spostava.

"Bo, abbiamo fatto sesso e la doccia insieme. Credo di poter dire di averti già vista nuda."

"E' diverso, lì ero cosciente." Piagnucolai.

Harry rise al mio lamento, abbassando il viso sul mio.

"Non preoccuparti, non ho sbirciato... molto." Disse sfacciatamente.

"Ugh, Harry!" Lo allontanai con un colpo.

"Va bene, va bene." Ridacchiò, chiudendo i miei polsi nelle sue mani grandi per impedirmi di agitarmi. "Andiamo a letto, piccola."

Lasciai che mi sollevasse ancora una volta; avvolsi le braccia intorno al suo collo mentre mi poggiava delicatamente nelle coperte calde del mio letto. Vi entrò dopo di me, stendendosi e tirando su le coperte. Tuttavia sobbalzai quando afferrò il mio fianco per stringermi a sè. Doveva essersi dimenticato della mia ferita.

Harry sospirò pesantemente, dei grandi occhi verdi mi osservarono.

"Mi dispiace." Disse a bassa voce.

La sincerità della sua voce fece fermare il mio cuore. Sapevo che si stava scusando per tutto: il suo breve momento di apparentemente incontrollabile oscurità, che mi aveva intenzionalmente causato del dolore, l'episodio del mio svenimento. Era stata la notte più piena di eventi della mia vita, senza dimenticarmi del combattimento dal quale Harry era uscito vittorioso.

"Devo ricordarmi quanto sei fragile."

Sorrisi, stringendo la sua mano grande nella mia.

"S-solo ti prego, sii più delicato con me... almeno finché non mi abituo, Harry."

Sembrò quasi un bambino quando annuì, i ricci oscurarono la sua visuale prima che li spingessi indietro. Le sue labbra piene premettero all'interno del mio polso.

"Chiunque altro in questo momento starebbe fuori la porta." Disse.

Guardai in basso verso il letto mentre riflettevo sul suo commento. Eravamo entrambi distesi di schiena, vicini. Mossi le dita dei piedi sotto le coperte, ridacchiando quando Harry imitò il mio gesto. Le sue gambe erano molto più lunghe delle mie. Girai la testa per vederlo mentre mi osservava in modo curioso.

"Sono ancora in tempo, sai."

Sapevo che aveva visto la mia espressione titubante cominciare lentamente a svanire lasciando spazio ad un'ovvia presa in giro, i suoi occhi brillarono divertiti. La sua figura grossa rotolò su un fianco, le sue dita si mossero su e giù lungo il mio braccio da sotto le coperte.

"Oh piccola, sappiamo entrambi che non puoi sfuggirmi." Sorrise.

Trovai difficile non riuscire a sorridere timidamente al suo tono giocoso. Avevamo testato ciò più di una volta prima di allora, e ogni volta Harry aveva dimostrato di essere il più atletico dei due. Ma davo la colpa di ciò alle sue gambe interminabili e al suo fisico muscoloso.

"Mi nasconderei." Risposi.

Lui fermò le dita sul mio braccio, il suo petto nudo premette sulla mia pelle mentre della labbra piene si avvicinavano al mio orecchio.

"Ti troverei." Sussurrò Harry con voce roca, senza perdere colpi mentre lasciava trasparire l'umorismo dal suo tono. "Sempre."

Quelle parole avevano così tanto significato, il mio cuore battè forte alla loro profondità. Non avevo dubbi che non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di trovarmi. E l'idea di qualcuno che arriverebbe a tanto pur di trovarmi riscaldò tutto il mio corpo. Doveva significare sicuramente qualcosa. Ma ciò che mi colpì di più fu che io avrei fatto esattamente la stessa cosa per lui. Non volevo che Harry mi lasciasse mai, il solo pensiero mi faceva sentire disperatamente vuota.

Non notai le mie emozioni scivolare lungo le mie guance finchè Harry non asciugò con il pollice le piccole lacrime.

"Cosa c'è?" La sua voce roca era piena di preoccupazione.

"Niente." Scossi la testa, sorridendo debolmente.

Lui piegò interrogativamente la testa di lato, un'espressione adorabile comparve sul suo viso prima che premesse le labbra sulle mie. Cominciai a ridacchiare quando lasciò piccoli baci su tutto il mio viso, allonanandolo con le mani. Harry rise, baciandomi un'ultima volta sulla bocca. Intrecciai le nostre dita, chiudendo leggermente la mia gamba tra le sue volendo sentirmi quanto più vicina mi fosse possibile al ragazzo a cui avevo dato tutto.

"E' tardi, amore. Vai a dormire." Le braccia di Harry si avvolsero intorno a me, le nostre facce erano vicine sul cuscino.

Non riuscii ad impedire al sorriso di formarsi sulle mie labbra quando mi colpì leggermente sul naso, sfregandoci poi il suo contro. Mi strinse a sè, il suo calore confortava il mio corpo rannicchiato mentre mi sistemavo contro si lui. Mi sentivo al sicuro.

"Ci sono io." Sussurrò prima che chiudessi gli occhi.

Dark (storia di H28, traduzione)Where stories live. Discover now