Capitolo 42

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Le dita di Harry scivolarono via dalle mie quando recuperò il cellulare dal tavolino basso. Ammirai il profilo del suo volto, le cui labbra erano leggermente corrugate mentre si concentrava sul messaggio che gli era appena arrivato. Un piccolo sorriso abbellì la sua bocca prima che si voltasse verso di me.

“Ti ricordi di Sean?” Mi chiese Harry.

“Si, il tuo amico pseudoartista.”

Harry rise alla mia descrizione.

“Bene, è andato via per un po' e mi ha chiesto di controllare il suo studio per assicurarmi che tutto sia a posto. Vuoi venire con me?”

Annuii, sorridendogli.

“Ora?” Sollevai le sopracciglia.

“Si.”

“Fammi prendere le scarpe.”

Spostai le gambe da quelle di Harry e mi alzai dal divano. Quando tornai pronta per andare, lui aveva spento la TV e si era infilato le converse.

“Andiamo.”


***


La macchina si fermò sul marciapiede prima che Harry spegnesse il motore. Le fossette scavavano le sue guance mentre faceva usciva dall'auto, facendo il giro per raggiungere il mio lato. Scivolai giù, toccando il pavimento con i piedi. Ebbi il tempo di osservare lo spazio intorno a me mentre Harry si assicurava di aver chiuso la macchina. Non ero mai stata in quella parte della città prima di allora: anche al buio riusciva ad infondere un senso di creatività. Potevi star pur certo di trovare individui chini su taccuini mentre trasmettevano la loro immaginazione dalla mente alla carta, seduti a dei piccoli bar. C'era un misto di architettura moderna e tradizionale allineate sulla strada, con degli alberi che costeggiavano la passeggiata.

“Bo.”

Mi voltai per trovare Harry che teneva un braccio teso verso di me. Le mie dita strinsero le sue mentre mi incoraggiava a camminare al suo fianco.

“Dov'è lo studio di Sean?”

“E' qui sotto.”

Mi lasciai guidare lungo un piccolo sentiero di mattoni tra due edifici, sfiorando con la mano libera il muro sinistro su cui si potevano ammirare macchie di diversi colori. Ci fermammo davanti ad una porta di ferro ed Harry tirò fuori le chiavi dalla tasca posteriore. Aspettai pazientemente mentre apriva l'ingresso, rimanendo vicina ad Harry prima che riuscissimo a trovare l'interruttore della luce.

Quando lo spazio intorno a noi venne illuminato, rimasi leggermente sorpresa nel trovare solo una scala.

“Comincia a salire, ti raggiungo tra un secondo.”

Seguii le istruzioni di Harry e salii le scale, spalancando gli occhi quando arrivai su. Lo spazio era enorme, le pareti di un bianco comune, con delle ampie finestre che andavano dal soffitto alla facciata dell'edificio. I lavori artistici di Sean erano sparsi ai lati, divisi in differenti postazioni in base ai modelli, dipinti o disegni.

“Che ne pensi?”

Sentii il calore di Harry dietro di me prima che allungasse un braccio per stringere il mio bacino.

“E' meraviglioso.” Risposi, intontita.

Lui rise debolmente contro il mio collo, lasciando un bacio sulla mia guancia prima di allontanarsi e cominciare a girovagare. Mi ritrovai di fronte ad una suggestiva immagine di una donna, di cui il pennello aveva catturato i lineamenti del bel viso con colori scuri. Mi chiesi se si trattasse di un'amica di Sean o di un'immagine che lui aveva duplicato dalla sua memoria. I miei pensieri si spostarono su Harry. Non avevo mai avuto né l'abilità né la pazienza di dipingere nulla. Ma se l'avessi fatto, lui sarebbe stato il soggetto. Sono sicura che lo studio sarebbe stato abbastanza fornito, ma dubitavo seriamente che ci fosse un colore che riuscisse a riprodurre esattamente quello delle sue labbra a forma di cuore. Il rosa leggero che adornava la sua bocca era una delle mie sfumature preferite, quella e il meraviglioso verde dei suoi occhi.

Lo spazio al centro della grande stanza era completamente vuoto e non mi spiegavo il perché. Guardai in basso quando sentii qualcosa scricchiolare sotto il mio piede, scoprendo presto un'enorme tela di carta che ricopriva il pavimento dello studio. Quando mi voltai per far notare ad Harry quel particolare lui era impegnato a leggere una nota sotto la finestra.

“Harry?” Lo chiamai.

La mia voce fece eco in quello spazio di creatività, i miei piedi mi trascinarono in avanti per cercare di capire cosa avesse catturato la sua attenzione.

“Cos'è?” Gli chiesi.

Lui scosse la testa, ridendo leggermente.

“Sean vuole usarci per un progetto.”

“Che tipo di progetto? E' qualcosa che ha a che fare con la carta sul pavimento?”

Harry annuì, poggiando lateralmente la nota. Lo guardai mentre si dirigeva verso numerose lattine di vernice impilate l'una sull'altra, le cui gocce seccate permettevano di capire quale colore contenevano.

“Vuole utilizzare la carta come un'enorme tela; ha detto di usare i nostri corpi, mani, piedi...tette.”

Il leggero vezzo sulle labbra di Harry mi fece capire che stava scherzando quando guardò in basso sul mio petto.

“Non ha detto così.” Dissi impassibile.

“No, ma non mi dispiace se le cacci fuori.” Harry ammiccò. “Magari rendono tutto più divertente.”

Colpii il suo braccio, la risata roca di Harry fece eco mentre raccoglieva dei vassoi di vernice in cui versare i colori.

“Sean dice che da qualche parte c'è anche una macchina fotografica, vuole che facciamo delle fotografie.”

Recuperai la macchina fotografica da un armadio nel retro, poggiandola su un tavolo prima di aiutarlo a preparare tutto in modo da avere diverse sfumature di colori con cui lavorare. Rimettemmo a posto i barattoli di vernice prima che Harry si togliesse le scarpe ed i calzini. Imitai il suo esempio, arrotolando la parte inferiore dei miei jeans.

“E ora coloriamo, piccola.” Harry mi rivolse un ghigno.

Mise i piedi nella vaschetta con la vernice blu scura. Feci lo stesso, scegliendo però il verde.

“E' fredda.” Squittii, sentendo Harry ridere.

Rimasi a guardare mentre il mio ragazzo dai capelli ricci camminava sull'enorme tela che ricopriva il grande studio. I suoi piedi lasciarono una scia di impronte dietro di lui. Si voltò, osservando con attenzione i disegni che aveva creato prima di sorridere verso di me. Feci con attenzione un passo fuori dalla mia vernice, tenendo gli occhi fermi in quelli di Harry. Il mio naso si arricciò per il divertimento quando lui sollevò la mano destra, piegando le dita in modo da incoraggiarmi a muovermi in avanti. Accettai la sua sfida e corsi velocemente verso di lui. I miei piedi lasciarono una scia di verde, le cui macchie erano leggermente sbavate a causa della mia velocità. Harry stava ridendo divertito quando mi afferrò nel momento in cui saltai, avvolgendo delle forti braccia sotto le mie cosce.

Guardammo entrambi verso il basso quando Harry ci girò.

“E' come se tu fossi sparita.” Affermò in modo curioso.

Aveva ragione, le impronte dei miei piedi lasciavano la tela mentre Harry mi trasportava verso gli altri colori. Scivolai giù dal suo corpo, chinandomi e poggiando le sue mani nella vernice nera. Il sorriso che comparve sul suo viso mi fece sentire a disagio quando Harry tornò alla sua altezza normale.

“No, no, no.” Lo supplicai.

Ma era troppo tardi. Con un semplice colpo con le sue dita lunghe la mia maglia fu macchiata da chiazze scure. Con la bocca aperta guardai in basso verso il casino che Harry aveva creato sui miei vestiti.

“Oops, credo che tu debba togliertela.”

Lo sguardo compiaciuto sul suo viso scomparve velocemente quando camminai verso di lui, colorando di giallo i miei palmi prima di premerli sul suo petto. Il colore creava un contrasto con il bianco della sua maglietta. Ebbi giusto il tempo di entrare con i piedi nell'arancione prima di scappare lungo la nostra creazione in fase di sviluppo. I miei spostamenti veloci vennero registrati, mentre i piedi di Harry lasciarono una scia dietro di sé mentre correva per raggiungermi.

Mi voltai dopo aver raggiunto l'angolo della carta, camminando verso di Harry. Mi scappò una risatina quando mi offrì una mano colorata di nero, poi feci scivolare le mie dita tra le sue. Fui tirata senza sforzo verso di lui, il mio corpo sbatté contro il suo prima che il mio braccio fu alzato sopra la mia testa affinché Harry mi facesse girare. Pensai che avrei dovuto indossare un vestito carino, dal momento che i nostri movimenti erano simili a quelli di una coppia che sta ballando.

Incrociai lo sguardo di Harry, la cui fine della bocca si sollevò quando afferrai il suo avambraccio. La pittura gialla sul mio palmo si spalmò sulla sua pelle quando mi sollevai sulle punte dei piedi per premere un bacio sulla sua guancia. Le mie dita tirarono leggermente il bordo della sua maglietta.

“Toglila.” Sussurrai.

Un rombo vibrò nel petto di Harry quando rise.

“Solo se tu togli la tua.” Scherzò.

Annuii timidamente, rimanendo a guardare mentre il tessuto bianco veniva sfilato lentamente dal lungo torace di Harry. Piegai la testa lateralmente apprezzando ciò che vedevo, ammirando il modo in cui i suoi muscoli si tendevano mentre la maglietta veniva sfilata. Non riuscii a controllarmi e raggiunsi il calore del suo corpo, mentre l'altezza di Harry torreggiava su di me. Un sospiro lasciò le sue labbra dischiuse quando sfiorai il pollice sul suo capezzolo indurito.

“E' il tuo turno.” Disse.

Mi ritrassi quando Harry si allungò verso di me, mentre i nostri spostamenti venivano registrati dalle nostre impronte. Aveva un'espressione divertita quando ci provò per la seconda volta; i miei riflessi però non furono abbastanza pronti da permettermi di sfuggire ancora al suo tocco. Dei morsi giocosi furono lasciati sul mio collo mentre ringhiava scherzosamente. Premetti i palmi sul suo petto forte, lasciandomi scappare dei gridolini per le risate quando inciampammo sul pavimento. Mi sedetti a cavalcioni sul suo bacino prima di sussultare per la sorpresa quando Harry ci capovolse. Cercai di infilare le dita tra i suoi ricci morbidi ma non ci riuscii, dal momento che i miei polsi furono bloccati sopra la mia testa dalle grandi mani di Harry.

“Non mi sfuggirai così facilmente.” Sussurrò in modo seducente.


***


Non era passata nemmeno un'ora che la nostra tela era già ricoperta da impronte di diversi colori e misure. Ci scambiammo baci e carezze, la mia maglia aveva ormai fatto la stessa fine di quella di Harry lasciata abbandonata in un angolo. La sua pelle colorata era calda contro la mia, la nostra lotta giocosa era spesso terminata con il mio corpo bloccato sotto il suo. In ogni caso, una volta ero riuscita a tenerlo fermo a terra e disegnare delle linee nere orizzontali sulle sue guance. L'avevo preso in giro dicendogli che mi ricordava un giocatore di football americano, facendolo ridere prima che finisse per solleticarmi i fianchi.

Mi allontanai, scivolando via dal tocco di Harry e dirigendomi verso il tavolo su cui era poggiata la macchina fotografica. Mi pulii le mani sui jeans ormai rovinati prima di afferrarla e camminare di nuovo sulla tela sul pavimento. L'apparecchio era semplice e moderno e fui grata per questo, visto che la tecnologia non era proprio una delle mia abilità più sviluppate.

Harry aveva un ghigno dipinto sulle labbra quando si distese sulla schiena, sporcando ancora di più la sua pelle abbronzata con i colori. Delle macchie di colore adornavano il suo torace, molte delle quali erano state create dalla sottoscritta, dei disegni gocciolavano sulle sue braccia muscolose. Delle adorabili fossette spuntarono quando puntai verso di lui la macchina fotografica e premetti in giù il pulsante.

“Bo, vieni qui.”

Mi incoraggiò a distendermi ancora una volta sul pavimento, poi afferrò la macchina fotografica e la puntò verso di me. Ridacchiai, coprendomi gli occhi con le mani prima che lui le rimuovesse. Delle labbra piene premettero sulla mia guancia prima che il flash comparisse, illuminando i nostri gesti giocosi. Quando finimmo, la memoria della macchina fotografica conteneva numerose fotografie, alcune delle quali documentavano dei baci rubati o sfacciati, altre invece avevano catturato scatti individuali e ricoperti di vernice. Arrossii riguardando alcune immagini, ma Harry non mi permise di cancellarle.

Harry era disteso ancora una volta di schiena sulla tela coloratissima. Mi spostai su di lui, poggiando le ginocchia ad entrambi i lati del suo bacino. Infilai le dita nella pittura rossa, vedendo le sue palpebre sbattere ripetutamente e gli occhi chiudersi quando toccai la sua pelle nuda. Emise un profondo sospiro, permettendomi di utilizzare il suo corpo a mio piacimento mettendosi completamente al mio servizio.

Tracciai dei segni con le punte delle dita in mezzo al suo petto prima di utilizzare della vernice rosa per riempirli. Una volta finito mi allontanai per osservare il mio lavoro. Quel cuore mi fece sorridere e quando Harry capì cosa avevo disegnato un ghigno curvò i suoi lineamenti mozzafiato. I capelli ricci erano disordinati sulla sua testa.

“Non dovrebbe essere più da questo lato?” Le sue dita toccarono la parte sinistra del suo petto.

Scossi la testa sorridendo, allontanando delicatamente le sue dita.

“Il cuore è al centro del petto, solo che la parte sinistra è più grande.”

Lui afferrò le mie mani, tirandomi giù con sé e facendo sfiorare i nostri nasi per ricevere in cambio una mia risata.

“Allora credo che tu sia la parte sinistra del mio cuore.” Harry sussurrò.

Il mio batté forte contro il mio petto, la mia bocca premette disperatamente un bacio sulle sue morbide labbra rosee. Le onde dei miei capelli, dipinte di diversi colori, fecero scudo intorno a noi, nascondendo le nostre azioni via via più passionali. Una piccola risata fu rilasciata in un sospiro tra di noi quando le dita di Harry tracciarono le curve dei miei fianchi nudi. Girai leggermente la testa, rompendo il nostro contatto e sentendolo gemere scocciato prima di afferrare il mio mento e continuare il movimento delle sue labbra seducenti.

“Bo.” il tono di Harry era interrogativo.

Beccai la sua bocca rosea un'ultima volta. Le sopracciglia di Harry si unirono in un cipiglio mentre mi osservava attentamente scivolare più giù sulla lunghezza del suo corpo. Premetti un bacio sulla piccola linea di peli che scompariva nei suoi boxer, visibili da sotto ai jeans. Sfiorai con il naso la fascia della sua biancheria mentre le mie dita armeggiavano con la sua cintura. Riuscii ad aprirla, slacciando il bottone. Harry non sembrò importarsene della vernice con cui gli stavo sporcando i vestiti, lasciando che le mie mani si ripulissero dei resti di colore con il tocco suoi suoi jeans prima di aprirli. Con il suo aiuto riuscii ad abbassarli leggermente. Avevo come la sensazione che il mio amante dai capelli ricci sapesse esattamente cosa stavo facendo, rivolgendomi un piccolo sorriso per rassicurarmi dopo aver incontrato il mio sguardo nervoso.

Afferrai delicatamente la fascia dei suoi boxer, allontanandola dalla sua pelle accaldata prima di infilare con attenzione le mie dita ripulite dalla pittura all'interno. Vidi le sue labbra piene dischiudersi, occhi socchiusi bloccarsi nei miei. Strinsi delicatamente la mano intorno al suo pene, cacciandolo fuori dal limiti dello stretto materiale. Il verde dei begl'occhi di Harry fu nascosto alla mia vista, il suo corpo si tese. I boxer si ammassarono sotto la mia mano prima che afferrassi l'elastico sui suoi fianchi lisci, abbassandoli ancora un po'.

Un piccolo sospiro lasciò le mie labbra quando vidi la lunghezza via via più dura poggiarsi sui muscoli della pancia nuda e tonica di Harry. Le punte delle mie dita la sfiorarono con cautela su e giù, lasciando sfuggire dei morbidi suoni dalla labbra a forma di cuore di Harry mentre mi lasciava esprimere la mia curiosità. Guardai in estasi il sangue che scorreva verso il suo inguine, contraendosi di nuovo quando stimolai leggermente la base con la punta della mia lingua. La lunghezza divenne più spessa, più dura, più pesante. Il mio pollice sfiorò lentamente la punta, facendo sollevare i fianchi di Harry.

Ripensai velocemente alle poche cose che sapevo su cosa Harry desiderava, su come gli piaceva essere toccato. Poggiai la mano sui genitali, stringendoli delicatamente mentre ricercavo quel punto delicato che avevo trovato l'ultima volta. Qualche secondo dopo, un gemito gutturale fu rilasciato sopra di me. Portò un sorriso sulle mie labbra mentre riportavo le dita nuovamente su quell'area. L'altra mia mano era occupata a fornire dei tocchi delicati alla punta rosa dell'erezione pulsante di Harry. Non l'avevo mai visto così agitato, incapace di mettere insieme le parole per formare una frase di senso compiuto. Le sue mani erano arricciate in stretti pugni lungo i suoi fianchi. Mi sorpresi quando la voce roca e affaticata di Harry risuonò nello studio vuoto.

“Non stuzzicarmi.” Disse duramente.

Se mi avesse parlato in quel modo la prima volta che ci eravamo visti sarei rimasta pietrificata, il suo tono era di minaccia. Ma guardandolo ora, disteso e completamente al mio servizio; quella visione portò un sorriso sulle mie labbra. Ero io ad avere il controllo. Questa cosa mi piaceva.

“Bo.”

Era disperato mentre sollevava leggermente i fianchi. La lasciai andare, premendo i palmi sulle linee a V e spingendolo con forza di nuovo sul pavimento. Harry sembrò arrabbiato, la sua mascella si tese per la frustrazione quando lo bloccai. Si mosse sotto di me, e afferrai i suoi polsi prima che riuscisse a prendere la situazione nelle sue mani. Una scintilla di eccitazione scosse il mio corpo al pensiero di vedere Harry provocarsi piacere. Non potevo negare che c'era una piccola parte di me che desiderava lasciarlo fare, rimanere a guardare mentre godeva per l'orgasmo che da solo si sarebbe provocato. Ma non glielo avrei permesso.

“Fai il bravo.” Lo rimproverai.

Mantenne il suo peso sui gomiti, sollevandosi. Gli occhi di Harry divennero più scuri, seduttivi mentre piegava lateralmente la testa e osservava senza vergogna tutto il mio corpo con il suo sguardo penetrante. Il piccolo sorriso che comparve sulla sua bocca fu una prova del suo improvviso cambio d'umore, mordendosi il labbro inferiore prima di leccarselo con la lingua. Il petto di Harry si alzava e abbassava velocemente mentre rimaneva in silenzio.

“Bravo ragazzo.”

Il mio elogio fece spuntare un ghigno sul suo viso. Sapeva che stavo utilizzando le sue stesse parole contro di lui. Poggiai le ginocchia ad entrambi i lati della sua gamba sinistra mentre mi abbassavo affinché la mia testa si ritrovasse al livello dei suoi fianchi. Poggiai i palmi ad entrambi i lati della sua pelle morbida tagliata dalle linee a V, vedendo i muscoli tendersi mentre soffiavo aria calda sull'area che avevo precedentemente liberato. I miei occhi lanciarono un'ultima ansiosa occhiata ad Harry, il quale stava aspettando impaziente, prima di disegnare una grossa linea sulla lunghezza della sua erezione con la lingua.

Non diedi ad Harry nemmeno il tempo di abituarsi, prendendolo direttamente nella mia bocca, scavando le mie guance mentre succhiavo. Il grido strangolato di Harry fu accompagnato da dei sospiri strozzati. Una mano tremante scivolò giù per spostare i miei capelli da un solo lato, permettendogli di guardare il rosa delle mie labbra avvolte intorno a lui. I fianchi si dimenarono, stimolati da quell'immagine. Assunsi le imprecazioni che lasciarono la sua bocca come delle scuse, la sua mano umida toccò la mia poggiata sul suo fianco. Harry intrecciò le nostre dita, stringendole ogni tanto per darmi la sicurezza necessaria per continuare. Tuttavia sentii la sua coscia tendersi sotto di me quando guidai il suo tocco tra i miei capelli, permettendogli di stringere le dita tra le mie onde. Sembrò leggermente titubante, quindi cercai il suo sguardo per bloccarlo con il mio.

“Va tutto bene.” Dissi a bassa voce.

Volevo dimostrargli che non doveva essere sempre delicato con me. Ma gli ero riconoscente del fatto che sapesse di non dover essere troppo rude con me dopo la nostra discussione di non troppo tempo prima. La sua lunghezza si ritrasse completamente dal calore della mia bocca, la mia lingua leccò più volte la punta rosea. Mi colse alla sprovvista la sua risata che risuonò.

“Non è un lecca-lecca.”

La mia risata seguì subito dopo, ma il suo divertimento sparì quando lo avvolsi ancora una volta. Il palmo della mia mano sinistra premette sui suoi bassi addominali, i cui muscoli stretti si tesero. La sua mano mi spinse delicatamente più in basso, il sapore di Harry prese il controllo dei miei sensi. L'erotica natura della nostra posizione stava iniziando a far nascere un calore nel mio centro. La mie labbra schioccarono quando feci scivolare Harry dalla mia bocca, il suo gemito fece eco quando affondai l'inguine giù sulla sua gamba. Credo che lui rimase leggermente sorpreso, mugolando in incoraggiamento mentre utilizzavo il suo corpo per il mio piacere, alleviando la mia frustrazione repressa. La sua punta rientrò nel calore bagnato che bramava disperatamente e lui fece fatica a respirare quando sollevò un po' di più la coscia, mostrando il suo desiderio affinché continuassi a muovere fianchi.

Harry si lasciò cadere sulla schiena, imprecando in piccoli sbuffi. Trasalii quando le dita si strinsero tra i miei capelli come risultato del mio tentativo di portarlo un po' più in profondità. Risposi graffiando con le unghie la sua pancia, sicura di lasciare alcuni segni rossi. Un gemito di dolore vibrò quando Harry tirò disperatamente i miei capelli, costringendomi ad allontanarmi.

“Bo, sto per venire.” Disse Harry con voce gutturale.

Il suo tono era duro e affaticato, la mia mano piccola rimpiazzò la mia bocca mentre pompavo la sua lunghezza pulsante. La mia mano sinistra incoraggiò Harry a lasciare i miei capelli intrecciati tra le sue dita, sapendo che avrebbe provato a fermarmi dal fare ciò che avevo in mente di provare. Una volta libera, la mia bocca lo avvolse di nuovo. Spostai la sua mano quando provò a fermarmi. Volevo sentire propriamente il suo sapore e dallo stupore che emergeva dall'oscurità dei suoi occhi era chiaro che avesse capito le mie intenzioni.

“Cazzo.”

Una grande mano scivolò disperatamente verso il basso per stringere la mia quando i suoi fianchi si sollevarono involontariamente. Chiusi saldamente gli occhi, sentendo Harry pronunciare affannosamente il mio nome mentre lasciava andare il suo orgasmo in caldi spruzzi nella mia bocca. Mi sforzai di deglutire, permettendo ad Harry di godersi il suo culmine, sentendo il calore scendere giù lungo la mia gola. Aveva lo stesso sapore che ricordavo, salato come la prima volta che avevo assaggiato delle goccioline dalle punte delle dita di Harry. Scivolò via dalla mia bocca, lasciando che la lunghezza rimanesse sulla sua pancia mentre disegnavo piccoli cerchi nella parte inferiore della punta. Capii che era passato quando delle goccioline gli bagnarono i suoi tesi muscoli addominali mentre il suo petto si alzava ed abbassava velocemente.

“Bo.”

Ignorai la supplica di Harry. Cacciai fuori la lingua per leccare i resti del liquido bianco sulla sua pancia, cercando di ripulirlo. Lui afferrò disperatamente la mia mano e la utilizzò come leva per tirarmi leggermente su e afferrare il mio avambraccio. Mi tirò senza sforzo sul suo corpo. Rise leggermente, scuotendo la testa. Con il pollice sfiorò l'angolo della mia bocca, raccogliendo alcune gocce del liquido da lui rilasciato. Lasciai che lo infilasse nella mia bocca, succhiandolo. Rimase a guardarmi quasi a bocca aperta.

“Oh mio Dio.” Si espresse a bassa voce.

“Ti è piaciuto?”

“Credo che questo sia riduttivo.”

Sorrise, ripulendo con la lingua qualche gocciolina rimasta sulle mie labbra rosee prima di baciarmi con passione. Spostai indietro con le dita alcuni riccioli umidi dalla sua fronte, ripulendo la vernice secca. Il tocco morbido di Harry tracciò la mia spina dorsale, tutto il peso del mio corpo era appoggiato sul suo prima che mi afferrasse i fianchi, facendomi rotolare via. Si ripulì della pittura che aveva sulle dita sulla sua maglietta. Lo guardai poggiata su un fianco, arrossendo mentre Harry si aggiustava, tirando su la parte di avanti dei suoi boxer per coprirsi. Ridacchiai quando Harry agitò i fianchi, sollevando leggermente il fondoschiena dal pavimento per tirar su i suoi jeans stretti. Delle lunghe dita trovarono la zip, chiudendo il bottone e la cintura.

Una parte di me non voleva che si rivestisse. Il corpo nudo di Harry era meraviglioso, abbronzato e muscoloso. Non avevo mai visto nulla di anche lontanamente magnifico quanto la figura angelica che stava gemendo sotto di me per il piacere appena qualche minuto prima.

“E' stato divertente.”

La sua risata roca mi fece sorridere, il suo corpo si girò per distendersi sul mio. Il tocco di Harry risalì il mio avambraccio mentre lasciava trasparire chiaramente il suo divertimento.

“Hai freddo?”

Per qualche minuto mi ero dimenticata di dove ci trovavamo, il grande studio non era proprio caldo ed entrambi eravamo a petto scoperto fatta eccezione per il mio reggiseno.

“Sto bene.”

La piccola ruga tra le sue sopracciglia mi fece capire che Harry non ne era convinto, alzandosi in piedi prima di porgermi una grande mano. Accettai quel gesto prima che lui mi tirasse su permettendomi di guardarlo. Un piccolo sorriso premette sulla mia guancia in un bacio dolce.

“Andiamo a darci una ripulita.”


***


Osservai la nostra tela, notando quanto le impronte di Harry fossero esageratamente più grandi delle mie. Quelle forme riuscivano a far sembrare le mie ancora più piccole quando avevamo premuto i nostri palmi l'uno contro l'altro. Seguii con gli occhi una scia di impronte di piedi, uno dei miei inutili tentativi di fuga terminato con Harry che mi sollevava sulla sua spalla.

Mi voltai di scatto quando sentii la porta dello studio chiudersi. Non riuscii a fermare il battito forte del mio cuore, visto che quel suono mi riportò a qualche ora prima e alla spaventosa figura che aveva in qualche modo scoperto dove lavoravo. Feci un passo indietro, stringendo le braccia intorno alla mia pelle nuda. Non avrei avuto assolutamente alcuna possibilità contro di lui. Nonostante la vittoria di Harry sul ring, quell'uomo intimidatorio aveva lasciato il mio fidanzato malconcio e pieno di lividi. L'immagine dell'orribile viso che mi sorrideva aveva contribuito ad aumentare il caos infernale nella mia mente. La paura s'impossessò del mio corpo mentre una figura maschile saliva le scale.

“Bo?”

Il cuore stava ancora martellando quando Harry si avvicinò con i vestiti tra le braccia.

“Sembra che hai visto un fantasma.”

“S-sto bene.”

Mi sentii stupida per aver creduto che fosse qualcun altro, certo che era Harry. Se ne era andato qualche minuto prima per cercare di trovare qualche vestito pulito nella sua macchina. Tutto questo dopo un piccolo litigio, visto che a Harry non piaceva l'idea di un possibile cambiamento di colore della tappezzeria dalla sua auto se fossimo rimasti con i vestiti attuali.

La maglietta sporca di vernice che Harry indossava fu sfilata oltre la sua testa. Non riuscii a non ridere, cambiando improvvisamente umore quando notai le linee nere ancora presenti sulle sue guance. Il suo sguardo divertito si posò su di me mentre si sfilava i jeans.

“Andiamo, spogliati.”

Il suo tono giocoso fu chiaro mentre poggiava i pantaloncini sui suoi fianchi, coprendo in parte le impronte di palmi che avevo lasciato sulla sua pelle. Mi tirai giù i jeans, inciampando leggermente prima di recuperare l'equilibrio. Harry si era già vestito quando lanciai uno sguardo nella sua direzione. Mi chinai per cercare qualcosa di pulito da indossare. Le mie dita strinsero un paio di pantaloncini che avevo lasciato a casa di Harry. Li infilai su per le gambe mentre Harry cercava una felpa con il cappuccio da farmi indossare. Strinsi poi curiosamente tra le dita un cappello blu scuro nascosto tra i miei vestiti.

“Uh, uh, quello è mio.” Disse Harry scherzosamente.

Si prese il cappello dalle mie mani. Lo guardai attentamente mentre si spostava i ricci disordinati dalla fronte, mettendo il bordo del cappello dietro la testa. Non credevo fosse possibile per lui essere ancora più attraente, ma Harry aveva la cattiva abitudine di farmi sempre ricredere.

“Sei sexy.” Sbottai.

Rise al mio improvviso complimento, facendo tingere di rosa le mie guance. Lasciò un piccolo bacio sul mio naso.

“Grazie, piccola. Anche tu non sei affatto male.” Harry ammiccò, spostando scherzosamente lo sguardo lungo il mio corpo.

In quel momento mi ricordai che ancora non indossavo una maglietta. Spostai velocemente lo sguardo sul pavimento, fin quando non mi porse una felpa grigia.

“Ecco.” Disse.

Mi aiutò ad infilarla, lasciando che il tessuto in più scendesse largo intorno al mio corpo. Delle lunghe dita afferrarono la zip prima di tirarla su. Roteai gli occhi al cielo quando Harry sembrò cambiare idea, riabbassandola per fare in modo che il mio petto fosse più esposto ai suoi occhi brillanti. Le mie mani allontanarono le sue con una schiaffo mentre lui rideva; mi riaggiustai, chiudendo la zip fino in cima. Inalai l'odore familiare di Harry che riempiva l'indumento, sentendomi protetta e al caldo. La felpa di Harry era troppo grande, quindi arrotolai le maniche pensando che dovessi apparire ancora più piccola del solito visto che il bordo arrivava fino alla metà della mia coscia.

“Sta piovendo.” Commentò.

Rimasi ferma mentre mi tirava su il cappuccio, lasciando scivolare i miei capelli disordinati in avanti e oltre le spalle. Degli occhi verdi osservarono attentamente il mio viso quando gli sorrisi timidamente. Harry si avvicinò, accarezzando delicatamente la mia guancia con il pollice.

“Sei così carina.”

“Anche tu.” Premetti un dito nella fossetta sulla sua guancia sinistra.

Lo sentii ridere, chinandosi poi per raccogliere i vestiti sporchi di vernice. Si era già infilato le converse prima che io avessi il tempo di mettermi le mie DMs. Tuttavia rimasi leggermente sorpresa quando Harry me le tolse dalle mani. La sua voce roca risuonò mentre lo osservavo confusa.

“Porta questi.” Mi diede i vestiti, che afferrai stringendoli al petto. “E io porto te.”

Harry mise le chiavi nella tasca della felpa che stavo indossando prima di sollevarmi e portarmi in stile sposa verso le scale. Non c'era bisogno che mantenessi i vestiti, dal momento che rimanevano fermi sulla mia pancia mentre io avvolgevo le braccia intorno al suo collo. La forza di Harry mi sorprendeva sempre: non sembrava provare fatica per nulla. Cosa di cui ero ben consapevole date le innumerevoli volte in cui mi aveva sollevata da terra.

Una volta affrontate le scale, Harry ci guidò verso l'interruttore della luce, che spensi io con le dita. Premetti il palmo sulla porta di ferro, ma il mio braccio non riuscì a dare la spinta necessaria affinché si aprisse. Ritrassi la mano quando Harry mi strinse leggermente, aprendo la porta con il piede. Spalancai gli occhi mentre lui mi rivolgeva un ghigno consapevole.

Delle grandi gocce di pioggia caddero su di noi, bagnando la parte scoperta delle mie gambe. Fui grata del calore del corpo di Harry e del cappuccio della sua felpa. Cercai con le dita le chiavi che erano state strategicamente riposte nella mia tasca, borbottando infastidita per la porta che non voleva saperne di collaborare, rifiutando di chiudersi del tutto.

“Piccola, io qui mi sto leggermente bagnando, non è che potresti sbrigarti?” Suggerì Harry.

Sapevo che le gocce di pioggia stavano attraversando la sua maglietta leggera. La mia mente cominciò senza speranza a vagare liberamente al pensiero di Harry gocciolante e senza maglia; scossi velocemente via la peccaminosa immagine dalla mia testa mentre mi stringevo più forte alla sua nuca.

“Resisti.” Dissi, sporgendomi in avanti più lontana dal comfort del suo corpo.

Delle imprecazioni lasciarono le mie labbra quando non riuscii a spingere la porta pesante.

“Bo.”

Sobbalzai quando il ginocchio destro di Harry toccò la porta, riuscendo a risolvere la rigidità che non mi permetteva di chiuderla. La mia stretta intorno al suo collo era aumentata per la sorpresa.

“Oh, grazie.” Balbettai.

“Nessun problema.”

Il suono della serratura che si chiudeva ci informò che lo studio era al sicuro; Harry ci guidò poi lungo lo stretto sentiero verso il marciapiede al lato della strada principale. Lo osservai, il suo bel viso punteggiato da goccia d'acqua. Le fossette spuntarono all'istante quando unii i puntini di pioggia sulle sue guance con la punta dell'indice.

Qualche minuto dopo arrivammo al fianco della macchina di Harry. Le mie dita cercarono ancora una volta le chiavi di cui ero momentaneamente in possesso, sbloccando la sicura dell'auto premendo un pulsante. La porta del passeggero fu aperta, il mio corpo appoggiato attentamente sul sedile anteriore mentre riorganizzavo i vestiti sporchi. Ringraziai Harry, poggiando le mie DMs nel vano dei piedi.

Quando si posizionò accanto a me nella parte anteriore dell'auto il mio sorriso riapparve. Le strisce nere con cui avevo segnato gli zigomi di Harry erano ora sbavate a causa della pioggia. Non riuscii a non pensare a come, anche bagnato e in disordine, Harry era ancora il ragazzo più mozzafiato che i miei occhi avessero mai visto. Tutto di lui era affascinante, meravigliosi occhi, labbra piene e carnose e l'accattivante abitudine che aveva di far scivolare fuori la lingua per bagnarle. Ma non era solo il suo ammaliante aspetto fisico, qualcosa che molte donne avevano difficilmente ignorato. Era anche la sua oscurità e la velocità con cui riusciva a ritrovare il lato giocoso e premuroso che amavo. C'era ancora qualcosa di imprevedibile nel ragazzo che in quel momento stava baciando il dorso della mia mano. Ma ero disposta ad accettarlo pur di continuare ad avere Harry nella mia vita.

“Credo che dovremmo procurarci della vernice per il corpo.” Harry interruppe i miei pensieri. Delle lunghe dita giocarono con la zip della felpa che copriva il mio torace, tirandola leggermente verso il basso per scoprire qualche centimetro in più di pelle.
“Magari al sapore di cioccolato....così potrei leccarla via dal tuo corpo nudo.” La sua voce si abbassò considerevolmente.

“Harry.” Arrossii, allontanando con uno schiaffo il suo braccio.

Dark (storia di H28, traduzione)Where stories live. Discover now