Capitolo 32: Epilogo, l'ultimo giorno d'estate

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"Ron, cerca di muoverti o non riusciremo mai a farne una decente!" Abbracciai Julie da dietro.
"La fai facile tu, non sono mica un fotografo io. La macchinetta la ho da meno di una settimana" lo sentii borbottare mentre sistemava la fotocamera sul treppiedi.

Una volta soddisfatto si voltò verso il salotto e richiamò l'attenzione di tutti i presenti con un sonoro "dovreste mettervi in posa, credo di essere riuscito a trovare la giusta angolazione stavolta".
Al che Jessica rispose con "l'hai detto anche l'ultima volta", prima di mettersi seduta sullo sgabello di fianco a Julie.
Il "ti giuro che questa volta è vero" di Ron servì ben a poco, nessuno gli credette veramente, ma si misero comunque tutti ai loro posti.

Cole rovinò quella foto guardandosi intorno e l'ormai estrema frustrazione di tutti venne a galla in un micidiale lamento collettivo. "Scusatemi, scusatemi, volevo solo farvi notare che manca Kyle" Cole alzò le mani come per discolparsi e le altre persone presenti in sala iniziarono a guardarsi intorno finchè Jeff, l'attuale ragazzo di Kyle, non si batte una mano sulla fronte e non ci mise al corrente del fatto che "è al piano di sopra, in bagno, me ne ero dimenticato". Ruth gli tirò una gomitata nel fianco, "è mai possibile che ti dimentichi anche di dove si trova il tuo uomo?" Disse guardandolo palesemente scocciata. Ma l'unica reazione che ebbe Jeff fu quella di scoppiare a ridere mentre si massaggiava il fianco dolorante.

Io sorrisi alla scena. Ricordavo ancora quel giorno di appena tre settimane prima in cui ero andato a parlare con Kyle di quello che avevo deciso per il mio futuro e certamente ricordavo ancora tutto ciò che mi rivelò durante la nostra conversazione. Jeff fu solo la più scioccante di quelle rivelazioni. Quando mi ero apprestato a confessargli che non potevo separarmi da Cole, lui mi aveva bloccato e ammutolito con un semplice "prima devo confessarti delle cose" .
Rimasi ad ascoltarlo e quello che mi rivelò mi lasciò di stucco, era disarmante scoprire quanto la situazione era diversa da quello che realmente sembrava.

Kyle mi raccontò della sua famiglia. Una di quelle famiglie in cui sposarsi e seguire il piano prestabilito che si tramandava da generazioni della famiglia perfetta era un obbligo da seguire. Mi raccontò di quando i suoi genitori avevano preso la decisione di cacciarlo di casa una volta scoperto il suo orientamento sessuale e anche di quando scoprì di essere stato nominato "la più grande delusione della famiglia",per riprendere le sue parole.

Mi rattristai, in quel momento, che una persona dolce come Kyle avesse dovuto subire tale assurdità e sopratutto all'idea che da lì a poco avrebbe avuto un'altra delusione da una persona alla quale, a quanto pare, già teneva molto, ma poi continuò a parlare.

"Devi sapere, Sean, che tempo fa sono riuscito a farmi riaccettare dalla mia famiglia. Fu più semplice di quanto credessi in realtà. Iniziai ad uscire con un ragazzo che si rivelò essere di ricca famiglia e ciò mi fece riappacificare con i miei. Non voglio che pensi che stessi con lui solo per convenienza, ero sul serio interessato a lui, ma un giorno, inspiegabilmente partì per la Francia e non tornò più da me" Kyle sospirò e riprese fiato prima di continuare il discorso "poco meno di una settimana fa, prima che partissimo per il campeggio, non sono partito per andare dai miei nonni, ma all'aeroporto. Quella mattina mi era arrivato un suo messaggio, era tornato e voleva sistemare tutto.
All'inizio ero restio ad incontrarlo, mi aveva abbandonato e poi...e poi c'eri tu" la sua espressione quando mi guardò mi inchiodò sul posto, così piena d'affetto e triste allo stesso tempo " andai da lui comunque alla fine, se non altro per scoprire i motivi della sua sparizione improvvisa. A quanto pare, non era, partito per la Francia, si era arruolato nell'esercito come volontario e se l'avessero chiamato sarebbe dovuto partire immediatamente, cosa che fece, appunto. Lasciò detto alla sua famiglia di avvisarmi, cosa che non fecero ovviamente. La sua famiglia non ha mai avuto una grande stima di me" alzò le spalle prima di continuare " insomma volevo parlarti, Sean, perchè non sono convito di poter continuare questa cosa tra noi due, anche se tu volessi. Sono ancora innamorato di Jeff ed ho provato a non parlargli e a dimenticarlo durante il campeggio, ma non ci sono riuscito, scusami" infine abbassò lo sguardo.

Non persi nemmeno un attimo ovviamente, lo abbracciai istintivamente e lui ci mise qualche secondo prima di ricambiare incerto. "Sono così felice, Kyle. Pensavo di dover venire qui a dire ad una delle persone più dolci del mondo che stavo per lasciarla e invece ho scoperto che sei innamorato di un altro, non credevo di poter essere felice per una cosa del genere, ma lo sono" Kyle mi strinse di più.

"Quindi non ti ho ferito" la voce incerta di Kyle mi fece tornare dritto per poterlo guardare negli occhi prima di rispondere "Dio, no. Pensavo di dover venire qui a scusarmi e consolarti per averti un po' usato per dimenticare Cole, senza riuscirci e invece scopro questo. Sono felice Kyle, per te e per me" Sul volto di Kyle si aprì un sorriso da un orecchio all'altro "bhe, anch'io ti ho un po' usato per dimenticare Jeff, quindi non credo che serva che ti scusi" e si passò una mano sull'incavo del collo.

"Lo voglio fare comunque, perchè ho sbagliato ad usarti, quindi: scusami tanto, Kyle, sono stato uno stronzo" e gli sorrisi sincero.

"Allora scusami tanto anche tu, Sean, sono stato un idiota ad usarti" e sorrise anche lui, abbracciandomi.
"Dai, vai a prenderti ciò che è tuo. Ci rivedremo?" E il suo sguardo era speranzoso.
"Certamente, alla fine dell'estate" e poi lasciai l'abitazione dirigendomi da Ronny. Dovevo raccontargli tutto. Quindi sì, vederci tutti insieme a casa di Ron a scattare una foto del nostro ultimo giorno d'estate era meraviglioso e aver conosciuto Jeff mi rassicurò. Era quasi sei anni più grande di Kyle, ma se li portava bene e si vedeva che lo amava, erano fatti per stare insieme. Proprio in quel momento un Kyle che scendeva le scale di corsa mi distolse dai miei pensieri.

"Finalmente! Ti stavamo aspettando tutti" Jessica non perse tempo a sottolineare i suoi dieci minuti di mancanza.
"Scusatemi, il bagno mi chiamava!" Poi corse a prendere posto.
"Bene ragazzi, un sorriso e via!" Ronny corse al suo posto dopo aver attivato il timer e la macchina scattò. La foto racchiudeva il nostro ultimo giorno d'estate e la promessa di rimanere insieme per ancora tante estati come quella. Improvvisamente il peggior periodo della mia vita si trasformò nella migliore estate di sempre.

FINE

Bittersweet PainWhere stories live. Discover now