Capitolo 1

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Il momento in cui non vorresti che tutto questo fosse un sogno..Questo infatti non é un sogno,è tutto reale.

Prima di raccontarvi la mia storia mi presento.

Sono Frank, Frank Iero. Un ragazzo semplice..un ragazzo che prima era definito strano da tutti perché non parlava molto ma adesso grazie e dico,grazie a una persona che adesso amo,tutto è cambiato. La mia vita é cambiata,ora ha senso di continuare.

Adesso facciamo un salto di poche ore fa. Vi racconterò una piccola parte dell'inizio della mia storia, fino adesso.

La sera stava sfumando e stavano apparendo le stelle,piccole gocce cadevano sul mio viso pallido e stanco. Era buio e mi sentivo sfinito verso la strada di casa. Ammiravo il cemento asfaltato sotto i miei piedi,amavo e amo tutt'ora osservare particolarmente le cose,guardavo il colore nero..un nero consumato con piccole buche.
Stavo rientrando dal lavoro distratto,immerso sempre nei miei pensieri finché non sentii qualcosa,anzi qualcuno finirmi addosso cercando di mantenersi nelle mie braccia senza cadere ai miei piedi,ma io non ho dato conto alla pioggia e ti ho osservato cadere mentre ti toccavo il viso. Una vita all'isegna di un sorriso dolcissimo,che per me era quasi una difesa al mondo,un invito a farmi abbassare ogni insicurezza,mi si presentò davanti.

" Oddio scusami tanto! "

Mi ero perso nel verde dei suoi occhi.

" Oddio no scusami,non stavo guardando dove andavo.. " Dissi senza parole.

Ero rimasto come incantato da quella bellezza che mi si presentò davanti.
Un ragazzo alto, con i capelli rossi  e gli occhi alla quale potrei perdermi dentro dal verde immenso ma..spento.

Spento? Perchè i suoi occhi erano ..spenti?
Dovevano essere diversi secondo me,dovevano imparare a brillare. E forse..potrei aiutarlo a realizzare ciò.

" Come mai i tuoi occhi sono..tristi ? "
Sono troppo stupido. Perché avevo fatto questa domanda?

" Solo..sbagliato. "
Rispose lui quasi in un sussurro cercando di trattenersi dalle lacrime.

" Oh..io sono Frank, te? " chiesi.

"Gerard." rispose.

Gerard,gerard,gerard,gerard  un nome dolce e veloce da nominare.

" Scusa l'invadenza ma sono le 3 di notte. Cosa ci fa un ragazzo come te in giro a questa ora? È pericoloso. "

" Dovrei chiederti la stessa cosa " lo vidi ridacchiare. " Mio padre mi ha appena sbattuto fuori di casa.."

Un sonoro "Oh" uscì dalla mia bocca.

" Se vuoi puoirimaeredame, non farti brutte impressioni sul mio conto..solo..finché non trovi un posto dove rimanere.."

Cercai di non parlare veloce ma non ci riuscì,sembravo un maniaco..ridacchiai accennando un sorriso al ragazzo davanti a me cercando di alleggerire la tensione tra di noi..silenzio,ma piacevole.

" Mi..farebbe piacere, Frank.."

Nel suo viso comparve una sorriso bellissimo e il mio cuore perse un battito.

Eravamo appena arrivati a casa mia. Le mie mani erano forti,ma le mie ginocchia erano decisamente troppo deboli.

Un seguire di baci e carezze nei nostri visi,non aveva nessun senso ma continuammo fino a crollare entrambi dalla stanchezza, nel mio letto.
Non ci conoscevamo nemmeno da un ora ma noi avevamo capito qualcosa. Eravamo..e siamo,fatti l'uno per l'altro.

Quando ero nel letto con lui potevo stare la, chiudere gli occhi, per poi percepire che sarai qui per sempre. Io e te insieme, non c'è niente di sensato.
Mi sono sempre chiesto a cosa servivano gli spazzi tra le dita, ora lo so. Servono a intrecciarsi con altre dita, dita di una persona alla quale provi sentimenti.
Ci siamo trovati.

 Met again || frerardWhere stories live. Discover now