Capitolo 3

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Mia

Era domenica. L'ultima domenica prima dell'inizio dell'università. L'ultimo giorno di ferie, e come tale doveva essere sfruttato nel miglior modo possibile.

Mia aveva organizzato tutto alla perfezione. Era sempre stata così, organizzava qualsiasi cosa facesse parte della sua vita. Quella mattina aveva stampato il foglio con gli orari delle lezioni, ed era stata felice di essersi ritrovata negli stessi corsi di Luisa.

Almeno non sarebbe stata in classe con dei perfetti sconosciuti. Era timida e riservata, e questa cosa la portava sempre a isolarsi dal resto del mondo.

Erano passati due giorni da quando era arrivata a Seattle. Giorni intensi. Luisa l'aveva portata a fare shopping e al cinema. Si voltò a guardare la sveglia sul cellulare. Erano le otto, e doveva ancora prepararsi.

La sera prima Luisa si era fatta promettere che l'avrebbe accompagnata a fare jogging nel parco.

A Mia l'idea non era piaciuta per niente, ma non disse nulla e si limitò ad acconsentire.

Si alzò dal letto, facendo leva sulle braccia, spostò il copripiumone rosa barbie e scese dirigendosi in bagno. Non era esperta di moda, in realtà il suo guardaroba era solo pieno zeppo di jeans e felpe. Infatti non avendo molta scelta optò per un paio di leggins grigio chiari e una felpa nera. Pettinò e sciolse i capelli lasciandoli liberi, e ritornò in camera.

Si soffermò a guardare la stanza, era veramente enorme. Aveva un grande letto a baldacchino proprio posizionato al centro, e un bagno tutto suo.

Quelle tende rosa come il copripiumone però, le facevano venire la nausea. Era quasi sicura che all'arredamento ci avesse pensato Luisa.

Erano molto diverse sia esteticamente sia caratterialmente. Luisa aveva gli occhi e i capelli scuri come la madre, e da lei aveva preso la passione per la moda e gli abitini stile Kate Middelton.

Mia sembrava più un maschiaccio, ma non sdegnava il trucco, solo che amava vestirsi comoda.

Uscì dalla stanza e si diresse alle scale, l'odore del caffè caldo e dei pancake al miele appena fatti, le invase le narici, mettendola di buon umore.

Le tornò in mente il padre. Anche lui in Oregon le preparava i pancake al miele, sorrise ripensando a quei momenti. Il padre la chiamava tutto soddisfatto, e quei pancake erano squisiti, solo che la cucina diventava come un campo di battaglia, una guerra fra uova e farina.

«Sorridente di prima mattina?», le chiese Luisa, raggiungendola da dietro e sporgendosi con la testa oltre la sua spalla.

Lei fece spallucce. «Buon giorno», rispose.

La guardò da capo a piedi, e pensò che era veramente un tipo strano. Dovevano fare jogging, e aveva indossato dei leggins di pelle, e un top glitterato, con una felpa a strisce bianche e nere.

Tenne per sé i suoi pensieri, tanto fra le due quella che non ne capiva nulla era lei, e raggiunsero la cucina.

Peter era già vestito di tutto punto, e Cindy sorseggiava il suo caffè ancora in vestaglia di raso e pantofole abbinate, rosa.

Mia trattenne un sorriso, in quella casa avevano una fissa per quel colore.

Si salutarono e insieme fecero colazione, parlando del più e del meno. Cindy informò le ragazze che da quest'anno anche lei avrebbe fatto parte del comitato scolastico dell'università. E poi uscirono.

Il parco di Seattle era enorme, c'era molta gente, ma Luisa portò Mia dove era solita fare jogging.

Un chiosco che dava da bere ai passanti e una lunga strada ideale per correre, che passava attraverso un piccolo boschetto fatto di querce.

CON TE SEMPRE -1 LIBRO DELLA "The brother Walker series." CARTACEOWhere stories live. Discover now