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Cap.4

"Ok. Bello scherzo. Molto divertente" rispose freddo Harry, dopo qualche minuto di silenzio.

"Credi davvero che potremmo scherzare su una cosa del genere?"

"Le persone non tornano in vita" sibilò il ragazzo.

"Lo sappiamo bene" continuò Remus "Silente stesso non riusciva a credere ai suoi occhi quando quei due si sono presentati ad Hogwarts. Ma..."

"Nessun ma" urlò il ragazzo, scattando in piedi con tanta forza da far cadere la sedia su cui era seduto poco prima "I miei genitori sono morti. Voi per primi dovreste capire che quelli sono Mangiamorte. Possono benissimo usare la Pozione Polisucco"

"Abbiamo verificato, Harry" mormorò Sirius "Sono loro. Sono Lily e James."

"Per non parlare della complessità di quella pozione..."

"Ron, Hermione ed io l'abbiamo preparata al secondo anno e nessuno ci ha mai scoperti, Remus. Dei Mangiamorte sarebbero in grado di prepararla più velocemente di una Firebolt." disse Harry con tono saputo, covando dentro di sé una rabbia sempre maggiore.

A Voldemort non bastava mandargli Dissennatori addosso.

Ora si metteva a creare falsi James e Lily Potter per catturarlo.

Fino a che punto si sarebbe spinto quel pazzo pur di catturarlo?

E perché continuava a perseguitarlo?

Quella notte nel cimitero sarebbe dovuto morire come Cedric.

Invece era sopravvissuto.

La verità, però, era che Voldemort gli dava la caccia da anni.

Sin da quando era entrato nel mondo magico, anzi, da quando era venuto al mondo.

Il problema era perché?

Nel suo primo anno, Silente gli disse che quando sarebbe stato più grande gli avrebbe raccontato tutto.

All'epoca aveva solo undici anni e non si preoccupò.

Ora, però, era un quindicenne.

Doveva (e voleva) sapere.

"Harry te lo abbiamo già detto. Abbiamo controllato in tutti i modi possibili. Sono loro. E' innegabile." ripeté ancora un volta Sirius.

"E per l'ennesima volta ti dico che siete impazziti tutti. I miei genitori sono morti. Morti è chiaro? E se siete così stupidi da crederci...be'...vi dimostrerò il contrario" e senza voltarsi a guardare i volti pietrificati del padrino e dell'ex professore di Difesa, Harry corse al piano superiore.

Le pareti rigorosamente tappezzate di sporcizia e il pavimento coperto da una lurida moquette gli davano l'impressione di essere finito in un covo di Mangiamorte.

Camminando lungo il corridoio notò che tutte le camere erano pressoché identiche, così, non avendo nulla da perdere, aprì l'ultima al fondo.

"Harry" disse Hermione, gettandogli le braccia al collo.

Dal suo tono di voce si capiva quanto fosse preoccupata.

Guardando al di sopra della spalla della sua amica, Harry notò in fondo alla stanza Ron, il viso dello stesso colore dei suoi capelli, che continuava a salutarlo con un cenno della mano.

Si vedeva da un miglio il suo imbarazzo.

"Cos'è questo posto?" chiese il ragazzo senza nemmeno salutarli e sciogliendo l'abbraccio con l'amica.

Il ritorno dei Potter || (COMPLETA)Where stories live. Discover now