Io canto il corpo nudo
dell'uomo, del maschio e della femmina.
Io canto il mio e il tuo corpo, nudi,
con l'anima spogliata
alla luce dell'occhio reciproco.
Nudi, nel buio,
nella notte, mentre sediamo nel nulla
con le gambe scoperte, intrecciate,
divaricate, con le inguini esposte,
con le anime esposte
all'occhio di fronte che tutto scruta
bramoso e indagatore.
I tuoi capelli, i miei, tra le mie dita e le tue,
le spalle, posti simmetrici, le braccia indistinguibili,
le tue anche che si specchiano nelle mie,
le ginocchia che si toccano, i piedi che si accostano,
il sudore del tuo corpo col mio
ci copre dello stesso tutto amniotico
che permea la nuda natura intorno.
Tu mostri imperturbata i cancelli della vita
come un trofeo da issare contro le stelle,
io porto il vigore del moto della terra
che si popola dal riflusso delle piogge.
E l'occhio che si specchia nell'occhio di fronte
indaga nell'anima rivelata il nudo tumulto
dell'energia ancestrale che compartecipiamo.
BINABASA MO ANG
Ecumene
PoetryUna poesia meno intima. Poesia che riguarda temi non più strettamente personali, ma collettivi, o almeno potenzialmente collettivi. Per certi versi anche una poesia più "impegnata". Lo aggiornerò, forse, un giorno. Con molta calma.