Il Cielo e La Terra

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Ricominciai a riconpormi dalla testa ed in pochi secondi ero completamente là.
In mezzo al nulla.

Sopra di me un cielo che dire "Azzurro" era poco, sotto di me , una distesa di nuvole bianco candido, soffici al tocco ma solide al passo.

In lontananza c'era una piccola città, decisi di visitarla.

Man mano che camminavo, dei sentieri comparivano tra le nuvole ,non era troppo diversa dalle città a cui ero abituato,ma nonostante ciò era particolare.

Come bianche erano le nuvole bianco era il materiale usato per la costruzione degli edifici ma, nonostante ciò , ogni tanto si notavano dei piccoli spiazzi verdi con un'albero o due.

La città non era molto movimentata ma per scaramanzia decisi di non farmi vedere troppo, non che stessi facendo nulla di illegale, ma non avevo intenzione di attirare occhi indiscreti.

Lentamente erogai fumo e, pian piano divenni sempre più trasparente fino a diventare un'ombra o un colpo di vento .

Era una città portuale che dava su un mare...di nuvole.

All'orizzonte non si vedeva nulla probabilmente ci trovavamo su di un'isola, decisi di tornare tra la folla per origliare qualche informazione .

Erano un po' confuse come informazioni, ma trassi la conclusione di essere nel cielo, in un "altrostrato" ed che il posto era famoso per le terme.

Decisi dunque di fare un salto in un bar per poi passare alle terme .

Mi resi visibile e cercai di non risaltare troppo modificando i miei vestiti come i loro.

Entrai nel bar, non era molto popolato, mi avvicinai ad una ragazza dai capelli neri e lisci.

Attaccai discorso chiedendo se il bar fosse aperti dato la mancanza di clientela ,lei mi rispose in modo freddo che non aveva tempo da perdere e che doveva recarsi altrove ad accogliere un'ospite

Non negherò di esser rimasto offeso dal comportamento riservatomi , in fondo anch'io ero ospite

Scocciato mi recai alle terme, dove ho detto di un ottimo riposo, che fu disturbato da due ragazzi che parlavano con un tono un po' troppo alto per i miei gusti.

Uscirono , e dopo un po' anch'io uscii
.

Fu proprio lì fuori che per la seconda volta riincontrai uno dei ragazzi di prima, era ferito,una ragazza lo stava difendendo mentre un'aggressione, vestito con un impermeabile nero e armato di falce cercava di ucciderli.

D'istinto mi venne da buttarmi nella mischia ,abituato ai campi di battaglia, ma mi trattenni, in fondo, ero ospite di questo mondo e non avevo il diritto di interferire.

Girai i tacchi e mi allontanai dalla città , era ora di continuare il viaggio.

Mi dispiaceva abbandonare quel posto , era rilassate .
Il vento accarezzava lentamente i capelli accompagnare da piccole brezze lungo il corpo, il sole scaldava e coccolava senza risultare insistente.

Ma come già detto era ora di partire, dal villaggio si levava una nube nera, un vero peccato non immortalarla.

Estrassi la macchina è fu solo questione di millisecondi che tutto venne immortalato su pellicola.







Crediti: Raindrops Memory



Diario Di Un Viaggiatore Di DimensioniWhere stories live. Discover now