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Ariana: sai ci voleva proprio una cioccolata calda

John: vero? Non c'è niente di meglio di una bella cioccolata calda

Ariana: parole sante

John: sei cristiana?

Ariana: no, atea

John: non sei credente?

Ariana: decisamente no

John: ma .. come??

Ariana: come cosa?

John: come fai a non credere a niente? Come fai a non credere che ci sia qualcosa più grande di noi o comunque qualcosa dopo?

Ariana: non ci credo. Io credo solamente nella scienza e nelle certezze che mi da

John: e scusami dopo cosa c'è?

Ariana: dopo cosa?

John: dopo la vita? Duh

Ariana: credo che finiamo di vivere e probabilmente ci aspetta l'oblio

John: no non ci credo!

Ariana: perché? E scusami tu allora in cosa credi?

John: davvero? Vuoi sentirlo davvero?

Ariana: sennò perché te l'avrei chiesto?

Dico ridacchiando, così lui mi risponde

John: beh ... allora. Non giudicarmi ma, io credo che ci sia una "entità" superiore a noi, che, quando moriremo, in base al nostro operato nella vita, ci manderà nel paradiso, ovvero il giardino dell'Eden, o ci farà reincarnare. Capito?

Ariana: no non ha per niente senso

John: si insomma se hai fatto del bene ad altre persone ti porterà in paradiso, sennò ti lascerà ancora sulla terra finché non farai del bene al tuo prossimo. Probabilmente ti manderà anche in altre epoche storiche, sennò come spieghi le persone identiche in secoli diversi?

Ariana: ehm, genetica?

John: no troppo semplice. Non può essere così semplice la risposta. Insomma la scienza non risponde a tutto

Ariana: probabile, ma io in ogni caso confido nella scienza

Rimaniamo attimi in silenzio a mescolare le nostre cioccolate calde, io a pensare a lungo su tutto l'accaduto di prima, e John a guardarmi. Non so se capiva il mio stato attuale, essendo che mi osservava con sguardo scrutatore. Alla fine riuscì a dire dopo un sospiro

John: i sentimenti che provavi per quel ragazzo, non li spieghi con la scienza

Alzo lo sguardo verso di lui e noto un sorrisetto, ma un sorriso quasi amaro da portare in viso. Mi metto a sedere più dritta di prima, per cercare di vederlo meglio in faccia, e con gli occhi sbarrati gli chiedo

Ariana: c-come fai a sapere di lui? Come è possibile??

John: meglio non andare avanti ...

Lo interrompo dicendo

Ariana: aspetta! Te l'ha fatto lui questo livido?

Dico indicando il suo occhio nero, lui scuote la testa lentamente dicendo

John: Ariana non ...

Ariana: John dimmelo, te l'ha fatto lui questo?!

John: ....

Ariana: è così, giusto? Perché non me l'hai detto subito??

John: non lo ritenevo necessario

Ariana: come non lo ritenevi necessario??

Inizio a camminare avanti e indietro senza motivo, e vedo comparire sul suo volto una chiara preoccupazione. Ma tutto d'un tratto la porta si apre di botto, aperta da un forte calcio. E poi prima che me ne renda conto, John è accasciato per terra.

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