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"Incredibile che con tutte le infinite possibilità 

in cui siamo immersi, accada in ogni momento quel che accade. 

Incredibile che tra tutte le infinite parole 

che possiamo scegliere mentre scriviamo, 

scegliamo proprio quelle che stiamo scrivendo. 

Esattamente come nella realtà."

Elany


Non so esattamente quando ho capito che quel desideravo era assolutamente senza senso. D'un tratto, l'ambizione di una vita si era ridimensionata, come un libro polveroso che si straccia in mille striscioline di carta che mettono le ali e volano via in pensieri sporadici e inafferrabili, che sfarfallano nella mente qua e là, sollevandoti da terra di molti, molti metri. Ho lasciato a terra ansie e il peso del tempo.

Forse è successo quando mia nonna è scesa dalla soffitta con una scatola di cartone blu, con il coperchio a fiori corroso dal tempo. Dentro era piena di fogli colorati. So che mi sono sentita leggera ed entusiasta, come quando un bambino riceve una confezione di caramelle. Ero più felice ancora. Ho pensato che lì potevo scriverci tutto quello che volevo; lettere, frasi, disegni, appunti. Quei fogli mi sembravano una promessa di felicità, e ho scovato in fondo il mio cuore il desiderio di stare così, a scrivere sui fogli per il resto della vita, nel salotto caldo dove Birba e Rex dormivano accoccolati a pancia all'aria sul divano. Non mi è passato per la mente nemmeno per un secondo che poi li avrei fatti leggere a qualcuno, in cambio di pareri e consigli, di altre ambizioni, di stracci di consensi. Non mi era passato per la testa di condividere con qualcuno quel che avrei scritto, perché nessuno avrebbe mai colto la felicità con cui io avrei scritto le mie parole senza senso su quella carta colorata. I colori mi sembravano davvero importantissimi, come se ognuno racchiudesse un sentimento ben preciso. Il colore avrebbe deciso il sentimento. Quella sera stessa, tenendomi stretto quel pensiero, quell'emozione, ho capito che il voler fare la scrittrice, non vuol dire assolutamente nulla. Fare la scrittrice vuol dire passare il proprio tempo a scrivere cose, ma il mondo è stracolmo di cose, non ne ha bisogno di altre. Più cose abbiamo, più l'altro mondo, quello interiore, quello fantasioso, quello libero e intoccabile, si svuota e muore. Io voglio fare mondi. Mondi psichici, mondi interiori, mondi dove ci si può rifugiare, mondi dove si posso creare altri mondi. Non era importante fare la scrittrice, era importante creare mondi, mondi dove poter scrivere in fogli colorati ed essere felici e bambini per sempre. La realtà ormai era un caso perso, disperato, qualcosa da cui prendere spunto per creare qualcos'altro di migliore. Non mi interessava raccontare di politica, di religione, di fatti quotidiani, di raccogliere accozzaglie di dati e informazioni facilmente reperibili e analizzabili da tutti. Mi interessava quel che non si vedeva. I colori che nessuno notava, i gesti che nessuno coglieva, le fragilità che nessuno conosceva, gli amori impossibili che nessuno realizzava. Facevo della realtà il mio schizzo, e dell'immaginazione il mio mondo. 

All'ombra dell'animaWhere stories live. Discover now