La storia del 123

759 49 4
                                    

Mio nonno, essendo ingegnere, doveva recarsi in Calabria per riparare un traliccio in campagna, non ricordo in precisione la cittadina, poiche' è passato molto tempo da questo racconto ad oggi. In ogni caso, saluto' mia nonna e mia mamma e parti' per il viaggio abbastanza lungo, cioe' Castellammare di Stabia-Calabria. Arrivato a destinazione, decise di sostare nell'albergo di un suo amico, che fortuitamente aveva l'hotel vicino al luogo dove si trovava il traliccio. Appena entrato, mio nonno saluto' il suo amico e chiese se c'erano stanze libere. Certo, certo, signor ingegnere, non si preoccupi, ecco le chiavi, e buonanotte. Gli consegno' le chiavi della sua stanza: la stanza 123. Mio nonno, stanco dopo il lungo viaggio, si corico' e dormi' profondamente. Il mattino dopo, esegui' le riparazioni senza alcun problema. Appena terminato, si rimise in viaggio, ma causa maltempo dovette fare solo un piccolo pezzo di strada. Si fermo' in un altro albergo sul litorale, dove, avendo molti amici, fu trattato bene anche li'. Chiese se v'erano stanze libere, e il proprietario tutto giulivo gli consegno' senz'altro le chiavi della sua stanza: stanza 123. Mio nonno si stupi'.

-Mi scusi, ma vi siete messi d'accordo? E' uno scherzo?-

-Se non vanno bene le cambiamo subito, non si preoccupi....-

-No, no, non fa niente, non credo a queste superstizioni, andranno benissimo.-

Il nonno dormi' fino alle 11, fece un'abbondante colazione e si mise in viaggio, ma fu sorpreso ancora dal maltempo verso le 9, che era buio. Chiamo' casa per rassicurare tutti, quindi si fermo' in un altro albero, sempre gestito da un suo conoscente. Appena lo vide, questo subito lo saluto' e gli consegno' le chiavi della stanza:123. Il nonno stavolta rimase molto sorpreso.

-Ma pensate che sia divertente? E' uno scherzo di pessimo gusto....-

-Signor ingegnere, non so nulla, gliele cambio, ecco....-

-Ma no, lasci stare, vanno bene, io non credo a queste cose.....-

Il giorno dopo, aspetto' che finisse di piovere, verso le 8 di sera, e si mise in auto. Si fermo' dopo un'ora per cenare in un paesello deserto, unico segno di vita la luce di un bar. Si fermo' dietro un camion che aveva viaggiato tutto il tempo con lui, da cui scese un uomo di circa 30 anni. Mio nonno mi raccontava che, appena aveva visto quel tizio, anche se non sapeva perche', gli aveva dato subito una cattiva impressione, aveva una brutta faccia. Anche l'uomo entro' nel bar dove andava mio nonno, erano entrambi viaggiatori in cerca d'asilo. Mio nonno ceno' velocemente, e fece un po' di conversazione con lo sconosciuto, scoprendo che entrambi dovevano andare nella stessa direzione. Il nonno fece alcune considerazioni sulla lunghezza della strada, quindi l'uomo propose:

-Signore, se vuole puo' seguire me, io conosco una strada che passa per l'interno, faremo prima, viaggi dietro di me.-

Il nonno accetto' l'offerta e si misero entrambi alla guida. Il camion imbocco' una statale secondaria, abbastanza buia ma, secondo il tipo, breve da percorrere. L'uomo sembrava in buona fede, cosi' mio nonno mise da parte i suoi pregiudizi e lo segui'. Dopo qualche chilometro, apparve un cartello al bordo strada, che diceva: REGIONALE 123. Il nonno lo noto', e si inquieto', ma solo per un attimo, quindi riprese il controllo e continuo' a seguire il tipo col camion. Avevano fatto circa 20 km quando al nonno cadde l'occhio sulla targa del camion: terminava con 123. Sempre piu' incredulo, il nonno continuo' a seguire il tizio col camion. Dopo altri 40 km, dal tendone svolazzante del camion, che ne copriva l'interno, volo' il pezzo di qualcosa, che fini' sotto la ruota del nonno, bucandola. Il nonno si fermo' per sostituirla, cerco' di farsi vedere dal camion ma quello non se ne accorse e prosegui' per la sua strada. Intorno, la cupa luce dei lampioni. Il nonno, nell'alzare la macchina con il cric, raccolse il lungo oggetto che aveva forato la gomma: mio nonno mi assicura che era il coperchio di una bara. Era circa mezzanotte: il nonno riparti' e fece altri 20 km, finche' non giunse a un bivio, dove era ferma una pattuglia dei Carabinieri. Si fermo', mostro' i documenti e i Carabinieri gli domandarono cosa facesse su quella strada a quell'ora di notte. Ed il nonno racconto' cosa era accaduto dal momento in cui si era messo a seguire il camionista.

-Scusate, per caso avete visto passare di qui un camion, con un tendone svolazzante, la targa che terminava con 123.....-

-Ve l'assicuro, signore, noi siamo qui dalle 11 e non è passato nessuno oltre a lei........-

Il resto del viaggio ando' bene, il nonno torno' sano e salvo a casa e racconto' ai miei parenti la stessa storia che ora io ho raccontato a voi. Mio nonno è sempre stato sincero, e io vi assicuro che questa è una storia vera.

Horror StoriesWhere stories live. Discover now