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Strappo velocemente la bustina rosa. Voglio sapere chi mi ha scritto il biglietto. Non so perché sono così sicura di volerlo leggere, ma tanto vale farlo, no? La cosa che mi risalta subito all'occhio, anzi al naso, è che odora di vaniglia. Strano. La testa comincia a girarmi. È come se stessi vivendo una situazione già vissuta in passato. Ma cosa sto dicendo?

Cerco di tornare in me, iniziando a leggere cosa c'è scritto sul bigliettino.
Inutile dire che, per prima cosa, salto alla firma finale. Voglio scoprire chi ha scritto questo biglietto. Purtroppo l'unica firma che riesco a vedere è 'anonimo'. Perche si firmano i biglietti in anonimo? A questo punto non darli neanche.

Prendo un respiro profondo e leggo.

'Martina, se vuoi sapere chi sono, presentati alla yogurteria 'Da Dany' alle 16 in punto.
Firmato
anonimo.'

Istintivamente roteo gli occhi. Primo, perché detesto con tutto il cuore i biglietti anonimi. Secondo, perché odio la curiosità che in questo modo aumenta dentro di me secondo dopo secondo.  Dovrò andarci se voglio soddisfare la mia curiosità, ma il mio cervello mi dice di stare alla larga da brutte situazioni. Ma tanto, chi ha mai dato ascolto al cervello? Tantovale fare quello che voglio, quindi andrò all'incontro. Mechi non dovrà saperlo, altrimenti mi direbbe le solite maledizioni, se cosi le possiamo chiamare: "Sei pazza? Cosa ti è saltato in mente? E se fosse un serial killer?" Non scherzo dicendo che lei crede che ogni biglietto anonimo sia da parte di un serial killer. Forse un po' questo pensiero mi ha influenzato. Altrimenti non saprei spiegarmi il motivo per il quale dovrei odiare i biglietti anonimi.

*-*-*-*-*
Rovisto nelle mie tasche per cercare ad ogni modo le chiavi della macchina che cerco, piu o meno, dalle 6 di questa mattina. Nella tasca destra non c'è assolutamente niente, apparte un fazzoletto accartocciato, mentre nella sinistra trovo due chiavi minuscole. 'Che ci faccio con queste in tasca?' continuo a chiedermi. Sbuffo buttandole nel cestino della mia camera, insieme al fazzoletto.

Sbatto le mani sulla scrivania, frustrata. Sono estremamente pigra e detesto andare a scuola a piedi. Poi mi ricordo di averle appoggiate in bagno, quando stavo cercando di migliorare al volo il trucco sbavato. Corro di là e le afferro. Finalmente sono pronta.

*-*-*-*-*
«Cosa diceva il biglietto?» mi chiede Mechi curiosa, con un sorrisetto beffardo sul volto. Digrino i denti. Non devo farmi sfuggire nulla. «Oh si. Il biglietto. Me ne ero completamente scordata. Lo aprirò quando tornerò a casa, se la memoria non farà altri brutti scherzi.» mi fingo sorpresa di essermelo scordato. Va bene, lo ammetto, una delle tante cose in cui faccio schifo, è raccontare le bugie. Per fortuna non insiste tanto e mi lascia perdere, subito dopo avermi mandato un'occhiataccia ad occhi socchiusi.

Durante la lezione di biologia, vorrei davvero dormire. Questi argomenti suscitano in me una noia non indifferente. Dovrei registrarli e poi ascoltarli per riuscire a dormire meglio la notte, visto che soffro continuamente di insonnia. Mechi mi da una gomitata non appena sto per chiudere gli occhi.  «Smettila di accasciarti così sul banco, altrimenti ti cacciano fuori dall'aula come la scorsa volta!» urla a bassa voce, per non farsi sentire dal professore che, dal tono con cui spiega, sembra addirittura più annoiato di me.

«Lasciami in pace» mugugno, riportandomi in posizione retta non appena il professore si gira verso di noi. Non appena si gira di nuovo,mi rimetto alla posizione iniziale. Lei rotea gli occhi ridacchiando e si volta a fissare il professore.

*-*-*-*-*-*
Sono le tre, cavolo. Dovrei iniziarmi a preparare. Dovrei. Ma pensandoci, non è nessuno di così importante da dedicare il mio look perfetto. All'improvviso qualcuno spalanca la porta della mia camera. Arrabbiata, mi alzo dal letto. «Perche sei qui, Mechi?» le domando leggermente scocciata. Deve sempre essere con me nel momento sbagliato. Tra poco devo andare e avevo ripromesso a me stessa che non ne avrei parlato con lei.

«Pensi che non sappia che hai un appuntamento oggi pomeriggio?» mi risponde a tono. Storco la bocca sbuffando. «Chi te lo ha detto?» le chiedo tuffandomi nel letto, sconfitta. Lei rimane un attimo in silenzio e poi risponde autoritaria. «Lo so e basta!» Faccio spallucce e mi rimetto a giocare un po' con il telefono, esattamente come stavo facendo prima che lei entrasse. Lo faccio sempre quando sono agitata. Sembra che la grinta mi faccia vincere le partite. Lei mi richiama fingendo un colpo di tosse. «Non dovresti iniziare a prepararti?» mi domanda lei. Anche se non la sto guardando, so per certo che stia sorridendo, visto che quando parla si sente la voce un po' soffocata da una risatina. «Certo che no!» rispondo secca, rompendo il suo entusiasmo. «Non so neanche chi sia!» mi fingo indifferente, anche se sotto sotto non vedo l'ora di scoprire chi sia.

«Senti, ti parlo sinceramente da amica! Prima non eri cosi riluttante ad accettare un invito anonimo. Anzi! Ti preparavi con euforia, canticchiando per casa, raccontavi tutto alla tua amica ed eri contenta quando ti aiutavo a scegliere cosa indossare. Ma, soprattutto, non ti chiudevi con il telefono e vedevi la vita a colori. Quindi alzati e vieni con me. Cerchiamo di risvegliare la vecchia Tini.» mi incoraggia lei afferrandomi la mano.

Sorrido e mi alzo volenterosa. Non so come, ma riesce sempre a risvegliare la vera me. Mi trascina con una leggera forza all'interno della cabina armadio. «Metterai questo e niente storie. Ti stirerò i capelli, ti truccheró il meglio possibile e sarai perfetta. Anche se lo sei già.» continua lei con occhi sognanti e poi fissandomi sorridendo. Scuoto il capo non appena vedo il vestito che mi ha posato tra le mani. «Orrendo» giudico subito. «Niente storie! Torna la vecchia Martina. E sbrigati altrimenti farai tardi.»

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Spazio Autrice
Ecco il nuovo capitolooo! Come state e come stanno andando le  vacanze? Spero tutto bene. Ci vediamo al prossimo capitolo!
-Sharon🔱✨

Enamorarse De Nuevo||JortiniWo Geschichten leben. Entdecke jetzt