Epilogo

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Naruto si svegliò con un terribile "dopo sbornia", stava malissimo, la mente era completamente offuscata e in bocca dimorava un “topo morto”.
Si alzò con fatica e si diresse in bagno, aveva bisogno di darsi una rinfrescata.
Si rese subito conto di essere da solo in camera, Shikamaru era già uscito, però non si preoccupò di controllare che ora fosse, era domenica e non aveva lezione.
Arrivato in bagno si sciacquò il viso e la bocca e poi si guardò allo specchio.
Aveva un aspetto orribile, i capelli erano tutti arruffati e gli occhi era rossi e spenti.
Il cuore gli si fermò alla vista dell'evidente succhiotto che ornava il suo collo, non fece in tempo a porsi alcuna domanda che i ricordi della sera prima gli piombarono addosso con la potenza di uno tsunami.
La testa prese a girargli e un dolore lancinante allo stomaco lo fece boccheggiare, si appoggiò al lavandino con entrambe le mani e cercò di respirare.
La cosa che lo sconvolse più di tutto non fu il ricordo di ciò che aveva fatto con Sasuke, ma la consapevolezza di ciò che provava per il suo migliore amico.
Come era potuto accadere o meglio quando era successo?
Quel gioco perverso gli si era ritorto contro.
 
In quel momento le parole di Shikamaru gli rimbombarono in testa.
L'amico l'aveva sempre saputo, aveva capito i suoi sentimenti molto meglio di lui e soprattutto molto prima di lui.
Perché non gli aveva dato ascolto?
Sì, perché in tutto quel casino di una cosa era certo, i suoi sentimenti non potevano essere cambiati così radicalmente in così poco tempo.
Lui credeva nel colpo di fulmine, ma non si può avere un colpo di fulmine per il proprio migliore amico.
Non poteva essere amore a prima vista per chi è da sempre la tua vista ...
No, i suoi sentimenti era cambiati piano piano ormai da tempo, ma lui li aveva ignorati, si era ingannato nascondendoli sotto la maschera dell'amicizia.
 
Quel gioco erotico, che lo aveva spinto nella zona pericolosa del desiderio e che lo aveva portato a liberarsi di ogni remora, aveva fatto esplodere i suoi sentimenti con tutta la loro potenza e adesso non poteva più tornare indietro.
Adesso avrebbe saputo per sempre che ciò che provava per Sasuke non era solo una profonda amicizia, ma qualcosa di ben diverso … e non avrebbe potuto farci niente.
Era dura da accettare, ma per lui Sasuke non poteva e non sarebbe mai stato qualcosa di più che il suo migliore amico.
Non poteva rischiare di rovinare il loro legame.
Se dichiararsi voleva dire rischiare di perderlo, non l'avrebbe mai fatto.
Sasuke era la persona più importante della sua vita e per niente al mondo avrebbe messo se stesso davanti al suo bene.
 
 
Finì di darsi una sistemata e ritornò nel letto con una decisione, Menma sarebbe scomparso e lui sarebbe ritornato ad essere il Naruto di sempre.
 
Prese il cellulare e notò molte chiamate di Sasuke e anche diversi messaggi, fortuna che teneva quel telefonino sempre senza suoneria altrimenti Shikamaru lo avrebbe cacciato fuori dalla camera a pedate.
Non resistette alla tentazione di leggerli.
Erano tutti più o meno simili:
 
(S) – Ehi
(S) – Dove sei finito?
(S) – Perché sei scappato?
(S) – Rispondi BAKA
 
Sasuke giustamente si chiedeva dove fosse finito e perché fosse scappato senza dire niente.
Ma quello che lo convinse di stare facendo la cosa giusta fu:
 
(S) – Comunque avevi ragione, la tua bocca è fatta per fare pompini.
(S) – Non vedo l’ora di avere il tuo bel culo.
 
Quello che Sasuke provava per lui o meglio per Menma era solo attrazione sessuale, probabilmente dettata dalla curiosità di sperimentare qualcosa di nuovo.
Era solo voglia di scopare senza nessun sentimento.
Non poteva dargli torto, era stato lui ad averlo istigato in quella direzione, facendogli credere che anche lui, o meglio Menma, cercasse solo sesso e niente di più, però averne la certezza faceva terribilmente male.
 
 
Spense il cellulare e tolse la scheda, se la rigirò fra le mani, poi la spaccò in due per essere sicuro di non avere ripensamenti.
Cancellò anche tutti gli accounts che aveva creato con il nome di Menma, Menma sarebbe svanito senza lasciare traccia.
Se Sasuke avesse saputo del suo inganno non l’avrebbe mai perdonato.
Non sarebbe riuscito a dirgli semplicemente è stato uno scherzo, lo scherzo si era spinto troppo oltre e Sasuke l’avrebbe odiato …
 
 
Si stese nuovamente nel letto girandosi verso il muro, non voleva che una volta rientrato Shikamaru vedesse le lacrime che stavano sfuggendo dai suoi occhi.
 
Sarebbe riuscito a nascondere ogni cosa, il proprio amore, la propria gelosia, il proprio desiderio ... domani però, oggi si sarebbe concesso di essere debole.
 
 
*************
 
 
La sera prima, appena Menma se ne era andato, Sasuke aveva provato a chiamarlo al cellulare, visto che non poteva cercarlo diversamene non conoscendo il suo volto, ma non aveva ottenuto nessuna risposta.
Anche quella mattina aveva provato varie volte a contattarlo ma senza successo.
 
Riprovò nuovamente e questa volta, invece di suonare a vuoto, una voce registrata gli comunicò che il telefono era spento, forse si era scaricato durante la notte.
Iniziava a incavolarsi veramente, era ora di pranzo e oramai doveva essersi svegliato, perché allora non lo degnava minimamente?
Decise di fare un ultimo tentativo prima di uscire ed andare a pranzo.
Provò via skype, ma l’account risultò inesistente.
Che accidenti stava succedendo?
 
Ripensò agli ultimi momenti passati insieme dentro quella piccola stanza al buio.
Non gli sembrava fosse successo niente di grave anzi…
La bocca di Menma era stata indescrivibile e lui per ricambiare gli aveva fatto una sega.
Lo aveva anche chiamato per nome per la prima volta … non lo aveva mai fatto nemmeno quando avevano fatto sesso virtuale … si ricordava bene invece che Menma quella volta aveva invocato il suo nome mentre veniva …
 
L’episodio gli si ripresentò nitido, riportando a galla anche i minimi particolari, sentendo l’eccitazione percorrerlo.
La sua mente fu invasa dal suono della sua voce distorta dall’orgasmo facendolo sussultare, come se si fosse risvegliato dal sonno, e una serie di particolari ritenuti prima irrilevanti gli si presentavano importanti e luminosi come fari in un notte buia.
Come aveva fatto a non accorgersene?
Il desiderio e la lussuria gli avevano anestetizzato il cervello …
 
Menma non lo aveva chiamato Sasuke, ma Sas’ke, solo una persona lo chiamava così, nonostante lui continuasse a minacciarlo di smetterla, e la sua voce gli era fin troppo conosciuta anche se non l’aveva mai sentita così roca e bassa.
E poi, anche se non l’aveva visto in volto sapeva che il ragazzo misterioso era biondo vero, non tinto.
Quanti biondi c’erano a Konoha?
Lui ne conosceva solo uno.
Uno che lo conosceva bene, che sapeva tutto di lui, che aveva il suo cellulare e che ieri sera era nella stessa discoteca  …
Si ricordò il suo comportamento strano, il suo sguardo ferito e soprattutto che anche lui era sparito insieme a Menma …
 
Anche se da quello che poteva dedurre era la soluzione più probabile, c’erano però due grossi problemi.
Il primo implicava che Naruto fosse attratto da lui, si era spinto a fare cose che non si fanno con un amico, nemmeno se fosse stato uno dei suoi assurdi scherzi … vada per il sesso virtuale , ma si erano baciati, gli aveva fatto un pompino, si era lasciato fare una sega  … non si fanno queste cose per scherzo …
avevano oltrepassato ogni limite.
 
Non sapeva perché l’idea che fosse quel dannato dobe lo riempisse di gioia, sentiva un calore diffondersi dal petto, invece di incavolarsi con lui per essere stato ingannato.
 
Forse questo era il motivo che lo aveva portato a sentirsi subito così in sintonia con uno sconosciuto, perché così sconosciuto non era…
Però era possibile che Naruto lo attirasse così tanto? Che lo facesse eccitare e desiderare di farci sesso?
 
Il secondo problema era ciò che aveva visto.
Possibile che Naruto avesse un fisico così perfetto ed eccitante? E poi quel tatuaggio …
 
Aveva bisogno di conferme se non voleva impazzire, però non poteva certo chiederlo a lui direttamente, avrebbe sicuramente negato tutto come aveva fatto il primo giorno...
 
Se era veramente lui, tutto acquistava senso: perché non si era mai mostrato in volto e perché gli aveva celato anche la sua voce.
L’unica volta che si erano parlati era stato in discoteca, ma il rumore di fondo era talmente forte da non permettergli di riconoscerlo.
 
Gli venne un’idea, poteva chiamare Shikamaru. Era il suo compagno di stanza, lui doveva sapere se Naruto si fosse fatto un tatuaggio.
 
Prima doveva capire se era lui poi avrebbe pensato al resto, se spaccargli la faccia o il culo.
 
Shikamaru rispose al secondo squillo.
“Cosa vuoi Uchiha?”
Il ragazzo era di poche parole e arrivava subito al dunque, fatto che Sasuke apprezzava molto.
“Naruto si è fatto un tatuaggio?”
 
Shikamaru rimase in silenzio, quella domanda poteva avere un solo motivo: doveva essere successo qualcosa che aveva fatto capito a Sasuke chi si celava veramente dietro il nome di Menma e probabilmente era lo stesso motivo per cui Naruto non era ancora uscito dalla camera anche se era già ora di pranzo.
Qualcosa di grave per costringere il biondo a saltare un pasto …
Sospirò, aveva ragione quello che temeva si era avverato …
“Non sono la persona a cui dovresti chiederlo”
 
Sasuke sorrise soddisfatto, quella risposta gli aveva dato la conferma che cercava. Shikamaru sapeva tutto altrimenti si sarebbe limitato a rispondere, non avrebbe avuto problemi a dire un semplice “No”.
“Mi hai dato la risposta che cercavo”
“Pensa bene a quello che dirai e farai Uchiha, potresti pentirtene per il resto della tua vita”
Sasuke non sopportava quando qualcuno cercava di minacciarlo, ma forse quella non era una vera minaccia, ma solo una constatazione.
Aveva bisogno di sapere un’altra cosa da lui prima di agire.
“Dov’è adesso?”
“In camera. Penso sia ancora a letto”
 
Adesso che aveva avuto un’altra conferma, sentiva una voglia irrefrenabile di vederlo di persona, di averne la certezza, soprattutto di sapere come stessero veramente le cose.
Perché aveva iniziato quel gioco?
Perché adesso si stava nascondendo?
I dubbi nella sua testa erano troppi e lui odiava non avere certezze.
 
Adesso però tutto aveva un senso.
In fondo lo aveva sempre saputo, era per quello che continuava a collegare le parole di Menma con la voce di Naruto.
 
Però continuava a non capire perché non fosse arrabbiato, infondo Naruto lo aveva ingannato, e se lo avesse fatto solo per prendersi gioco di lui?
Quella prospettiva lo fece fremere e finalmente la rabbia riuscì a sovrastare tutti gli altri sentimenti che in quel momento Sasuke preferiva non prendere in considerazione, almeno non prima di aver parlato con lui e sentito le sue motivazioni.
Se fosse stato solo uno stupido gioco non avrebbe avuto nessuna possibilità di vantarsene.
 “Devi prestarmi la tua chiave”
 
 
 
 
Naruto non aveva idee di che ora fosse, sicuramente era già passata l'ora di pranzo, il suo stomaco non faceva che ricordarglielo, ma non poteva accontentarlo, il rischio di incontrare Sasuke era troppo alto, ancora non se la sentiva di affrontarlo.
Aveva un bisogno terribile di sfogarsi, di buttare fuori ciò che sentiva almeno per una volta, poi avrebbe fatto finta non fosse mai successo niente, anche se sarebbe morire di dentro lentamente.
 
Quando sentì aprirsi la porta della sua camera, certo fosse Shikamaru, gli ritornò in mente il suo avvertimento, l'amico aveva già capito tutto molto prima di lui.
Così, senza neanche girarsi, prese a parlare.
"Sono proprio un idiota. Avevi ragione tu questo gioco era troppo pericoloso, ma me ne sono accorto troppo tardi."
 
Sasuke aprì la porta e trovò la stanza scarsamente illuminata, riuscì a distinguere la figura di Naruto distesa nel letto con la faccia rivolta verso il muro.
Era certo stesse dormendo tanto che quando sentì la sua voce sobbalzò.
Stava per chiamarlo per avvertirlo della sua presenza, ma quando sentì le sue parole decise di aspettare.
 
"Avevi capito già tutto ... ma io non ho voluto darti retta. Mi sono lasciato guidare dalla voglia di rivalsa, dalla voglia di dimostrargli quanto si sbagliava. Sasuke mi ha sempre preso in giro, anche con offese più pesanti di quella, ma questa volta me la sono presa di più… non potevo semplicemente fare finta di niente. Forse perché già inconsciamente sapevo cosa provavo per lui e sentirmi dire, proprio da lui, che non sarei riuscito a far innamorare nessuno … ha fatto male, terribilmente male, ma ho cercato di sopprimere quel dolore con la rabbia.
Eppure avrei dovuto capirlo subito che qualcosa non andava, come potevo essere così a mio agio a flirtare con lui, a fare quello che ho fatto senza farmi alcun problema.
Volevo farlo innamorare, ma l'unico idiota innamorato sono solo io ...”
 
Sasuke a quelle parole aveva sentito la rabbia svanire e il cuore fermarsi per poi riprendere a battere in modo convulso. Naruto era innamorato di lui.
Si sedette sul letto, ma Naruto non si mosse anzi riprese a parlare.
"Sai quando mi sono accorto dei miei sentimenti? Solo ieri sera, mentre eravamo insieme, quando mi ha chiamato Menma ... mi ha fatto talmente male che per non crollare non ho potuto far altro che scappare ... io era lui che volevo, ma Sasuke no, non sapeva nemmeno fossi io …
Non posso incolparlo di niente, questa volta è tutta colpa mia. Non posso nemmeno raccontargli la verità … non mi perdonerebbe mai  … io non voglio perderlo, voglio potergli stare accanto almeno come amico.
Da domani tutto ritornerà come prima, anche se so che morirò di gelosia ogni volta che vedrò una ragazza dichiararsi o mi racconterà di qualche sua avventura.
Menma sparirà nel nulla e tutto sarà nuovamente come prima ... mentre io ..."
"Niente sarà come prima"
 
Naruto sentì il cuore fermarsi sapendo esattamente a chi apparteneva quella voce. Si girò di scatto e si mise a sedere fissando Sasuke con occhi sgranati.
Sasuke per la prima volta da quando aveva incontrato quegli incredibili occhi blu, vi lesse paura, ma continuò "Non possiamo più essere amici ..."
La paura negli occhi di Naruto si trasformò in un infinito dolore, ma non riuscì a proferire parola.
Sasuke proseguì "Quello che voglio fare adesso con te ... non si fa con un amico"
Portò una mano dietro la nuca di Naruto e sorprendendolo lo baciò.
 
Il semplice contatto di labbra durò poco, Naruto sentì subito la lingua di Sasuke spingere per entrare, glielo concesse e accolse quel muscolo caldo nella sua bocca andandogli incontro con la sua.
Divenne subito una lotta, una voglia di divorarsi a vicenda.
Entrambi si stupirono di quanto buono ed inebriante fosse il sapore dell'altro, ancora meglio della sera prima, quando ancora non erano pienamente coscienti dei loro sentimenti.
Sasuke spinse Naruto giù e gli si stese sopra senza interrompere il bacio.
 
Naruto era combattuto fra il desiderio di lasciarsi andare e la consapevolezza che per Sasuke fosse solo sesso.
Si fece forza e portando le mani sul petto di Sasuke lo allontanò. Il moro si rialzò guardandolo contrariato.
Naruto abbassò lo sguardo "Per me non sarebbe solo sesso ..."
"Idiota se fosse solo sesso, non sarei qui ad ascoltare le tue paranoie. Mi basterebbe trovare uno qualunque da scopare e sai che non avrei alcun problema... non farmi dire nient'altro dobe"
 
Naruto non poteva credere alle sue orecchie per Sasuke lui non era solo uno sfizio, certo non si era dichiarato, ma lui era Sasuke ed era pur sempre molto per uno come lui.
"Ma non sei incazzato con me per averti mentito ed ingannato?"
Sasuke lo guardò con una strana luce negli occhi "Non sono solo incazzato, sono furioso e dovrai impegnarti molto questa volta per farti perdonare"
Senza tante cerimonie sfilò la maglietta a Naruto e rimase ad ammirare quel fisico asciutto ornato da quel bellissimo tatuaggio.
Era veramente stupendo come aveva immaginato in quei giorni, era lui ad averlo fatto eccitare ... e adesso lo aveva a sua completa disposizione ...
 
Si abbassò a baciargli il collo, mentre con le mani prese a saggiare il suo corpo, Naruto si lasciò andare a quelle carezze, ancora non riusciva a credere a quello che stava succedendo.
 
Sasuke passò velocemente ai suoi capezzoli così piccoli rispetto a quelli di una ragazza, ma tanto più eccitanti.
Li succhiò e sentendoli indurirsi li morse, strappando al biondo un gemito.
 
Il moro sorrise, con lui poteva fare ciò che voleva, non doveva sforzarsi di andarci piano.
Decise di seguire i suoi desideri e di lasciarsi andare.
C'era una cosa che voleva fare fin dalla prima volta che aveva visto le sue foto.
Scese a baciare il suo addome piatto e con la lingua seguì il tatuaggio fin dentro l'ombelico, mentre con la mano gli sfilava i calzoncini e i boxer.
 
Naruto aveva la mente in tilt e si era completamente lasciato andare alla bocca esperta di Sasuke regalandogli mugolii e gemiti.
Però voleva anche lui vedere Sasuke nudo così facendo un grande sforzo lo fermò.
"Sas’ke ti voglio nudo"
Il moro sorrise, si alzò dal letto e si spogliò completamente lasciandosi ammirare.
Naruto lo guardò bramoso leccandosi le labbra.
Un pensiero gli attraversò la mente, chi doveva stare sotto?
"Ehmmm... Sas'ke come facciamo ..."
"Che domanda idiota. Sarà il tuo bel culo ad essere sfondato"
"Chi l'ha deciso scusa?"
Sasuke si riabbassò sul letto.
"L'hai combinata grossa questa volta. Quindi se vuoi il mio perdono … il tuo culo vergine mi sembra un prezzo adeguato…  e poi non puoi dirmi di non volerlo … ti sei scopato con le dita pensando a me…"
Naruto si sentì avvampare al ricordo della loro videochiamata e non poté ribattere. In fondo era vero che non gli dispiaceva per niente l'idea di lasciarsi andare alle cure di Sasuke.
 
"Vedi però di non spaccarmi in due. Il mio buchino è piccolo e stretto e …” guardò il sesso di Sasuke già eccitato sentendo un brivido percorrerlo “… e quel coso è molto più grosso delle mie dita"
Sasuke ghignò "Tra poco mi implorerai di scoparti"
 
Sasuke, dopo la loro videochiamata, aveva capito, senza ombra di dubbio, che desiderava fare sesso con un ragazzo e che presto il suo desiderio sarebbe diventato realtà, visto come si era comportato il suo interlocutore, così si era documentato per non trovarsi impreparato.
Aveva visto diverse “cosine” che adesso non vedeva l’ora di provare per fare impazzire il biondino.
Naruto sorrise non riuscendo a nascondere l’eccitazione "C'è della vaselina nel cassetto della scrivania"
 
Sasuke prese il tubetto e si inginocchiò sul letto fra le gambe di Naruto. Quest'ultimo le allargò e avvicinò i piedi al sedere per dargli una migliore visuale.
Sasuke si spalmò il lubrificante sulle dita e senza attendere oltre lo violò con il primo dito. Naruto si irrigidì, ma Sasuke non gli diede tempo perché lo tolse e poi prese a massaggiare e stuzzicare il buco per poi infilarlo nuovamente.
Era fastidioso, ma al tempo stesso eccitante, Sasuke lo guardava come se lo volesse divorare.
Quando arrivò anche il secondo dito che andò finalmente a colpire la prostata, Naruto boccheggiò e urlò di piacere.
Sasuke non aveva distolto un attimo lo sguardo dal viso del ragazzo sotto di lui per non perdersi nemmeno una sua emozione, voleva godersi ogni sua espressione … era stato fantastico vederlo passare dal dolore al piacere più puro.
Naruto si portò una mano al sesso, ma Sasuke gliela cacciò.
"Sas'ke ..."
Sasuke si leccò le labbra amava vedere Naruto in suo potere, si abbassò e diede una lappata lungo il suo sesso "Chiedimelo"
Naruto non si fece problemi ormai completamente preda della lussuria "Prendilo in bocca. Ti prego"
Il moro fece scivolare in bocca quanto più poteva il sesso di Naruto e iniziò a pompare, continuando a colpire la sua prostata.
Naruto prese a gemere senza ritegno, era certo di scoppiare per il piacere.
La pompa che gli aveva fatto Gaara era stata magnifica, ma questa era ancora meglio.
Appena formulò questo pensiero Sasuke si fermò.
Cacciò un grido di frustrazione "Perché?!"
"Non vorrai venire così presto. Girati"
 
Sasuke aveva già preparato Naruto a sufficienza adesso lo voleva fare suo.
Il biondo con quel suo “gioco” aveva animato tanti desideri in lui in quei giorni e adesso voleva realizzarli.
Voleva prenderlo da dietro come aveva sognato di fare appena aveva visto la foto del suo sedere.
 
Naruto obbedì, non gli interessava in che posizione Sasuke lo avrebbe preso, voleva continuare a godere, voleva diventare una solo cosa con lui, questo era l'unica cosa importante.
 
Quando Sasuke si ritrovò davanti quel culo “da urlo”, non resistette, lo schiaffeggiò e poi si abbassò a morderlo, facendo mugugnare Naruto.
Con le mani separò le natiche e ci affondò il viso dentro, andando con la lingua a stuzzicare il piccolo buco.
Avendolo già preparato, non incontro nessuna resistenza e poté penetrarlo senza fatica.
Naruto non riuscì a trattenersi dall'urlare "Dio ... Sasuke" quella sensazione era incredibile.
 
Sasuke sentiva il proprio sesso ormai congestionato da tutti quei giochi erotici, non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto, così mentre continuava a giocare con la lingua, prese a massaggiarlo per cospargerlo di lubrificante.
Quando fu pronto si rialzò e dopo aver afferrato Naruto per i fianchi lo penetrò poco alla volta per non fargli male e fargli sentire ogni centimetro che  si faceva strada dentro di lui.
 
Naruto si tese, ma era talmente eccitato e preparato, Sasuke aveva giocato con lui anche troppo, che il dolore fu sopportabile.
Appena Sasuke fu tutto dentro prese a muoversi piano, ma sentendo Naruto impaziente andargli incontro gemendo, aumentò subito il ritmo e la forza.
 
Per Sasuke era una sensazione inebriante trovarsi dentro Naruto, era cosi stretto e caldo, e sembrava volerlo divorare ... ma soprattutto ciò che gli faceva girare la testa era Naruto.
Era Naruto che si donava a lui con tutto se stesso, sentì la felicità mischiarsi con il piacere ... l'amore fondersi con la lussuria ... per la prima volta nella sua vita non stava semplicemente facendo sesso.
 
Anche Naruto si sentiva al settimo cielo, essere riempito da Sasuke, essere un tutt'uno con lui era una sensazione travolgente.
La sua mente era ubriaca da tanta piacere.
Guardò il punto in cui i loro corpi erano uniti e non gli sembrò affatto sbagliato, ma la cosa migliore che gli potesse capitare.
Stava facendo l’amore con la persona che più amava al mondo …
Sasuke era il solo che poteva farlo sentire così bene. Era ciò che aveva sempre desiderato adesso se ne rendeva conto.
 
 
Sasuke lo stava facendo impazzire e lui voleva venire, si portò una mano al sesso per masturbarsi, ma il moro gliela bloccò dietro la schiena.
Lo implorò con la voce stravolta, era arrivato al limite "Sas'ke ti prego"
"Non abbiamo ancora finito"
Sasuke si sfilò da lui e si buttò sul letto "Voglio che mi cavalchi"
Naruto si sarebbe anche messo a cantare pur di avere il suo orgasmo.
Si posizionò su Sasuke e afferrando il suo sesso si impalò da solo, poi prese a muoversi velocemente gemendo e dando a Sasuke la visuale della sua faccia stravolta dal piacere.
 
Sasuke si rese conto di quanto avesse desiderato quel momento … vederlo in faccia mentre godeva per merito suo.
 
L'orgasmo ormai era imminente per entrambi, Sasuke portò le mani ai fianchi del suo amante e lo aiutò nei movimenti "Voglio vederti venire senza toccarti"
Naruto buttò la testa all'indietro e dopo pochi affondi si riversò sullo stomaco di Sasuke, poi si lasciò cadere su di lui.
Sasuke ribaltò nuovamente le posizioni ritornando sopra Naruto ancora scosso dall'orgasmo.
Portò le gambe del biondo sulle sue spalle e riprese a spingersi in lui con vigore per poi raggiunse finalmente l'orgasmo. Cavalcò l’onda del piacere, poi si lasciò cadere sul suo amante sfinito.
 
 
Sasuke si sfilò e si stese di fianco a Naruto che ne approfittò per abbracciarlo.
Il moro guardò il ragazzo accoccolato sul suo petto e sentì un calore mai provato. Era questo essere innamorati?
Non ne era certo, ma la verità era che Naruto gli era entrato molto più in profondità di quanto non avesse fatto lui possedendolo.
La pace non poteva durare, Naruto non stava zitto nemmeno quando dormiva …
"Teme sono distrutto. Ho il culo in fiamme"
"Tranquillo fra poco sarai pronto per il secondo round"
"Non ti allargare. Dopo tocca a me. Tu hai avuto il mio culo vergine e io voglio il tuo"
"Sta zitto usuratonkachi. Quando riuscirai a battermi in qualcosa avrai il mio culo."
Naruto alzò lo sguardo su di lui con un grande sorriso "Ma io ti ho già battuto. Ti ho fatto innamorare"
Sasuke sentì il suo cuore accelerare i battiti, era vero era perdutamente innamorato del suo migliore amico, ma non avrebbe mai ammesso la sconfitta “Ho detto sta zitto!”
 
Naruto scoppiò in una sonora risata beccandosi uno scappellotto dal ragazzo che ancora lo teneva fra le sue braccia e che tentava in tutti i modi di fingersi offeso per nascondere il sorriso che voleva fare capolino sulle sue labbra.

                           /-/-/-/-/

E anche questa piccola storia è giunta al termine.
Grazie per essere arrivati fin qui ed anche l'autrice vi ringrazia infinitamente per aver votato o anche solo letto questa OS

Una rivincita pericolosa Where stories live. Discover now