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•Non siamo amici. Non siamo fidanzati.

Ma siamo qualcosa. E questo qualcosa mi piace•

Emiliano

Esco e tiro fuori la sigaretta dal pacchetto mentre me la sto per portare alla bocca sento una voce chiamarmi.

"Scusa hai da accendere?" mi chiede

Alzo gli occhi dal pacchetto e ci metto un paio di secondi a riconoscerla. È la barista.

"Si certo" le rispondo

Beh, devo ammettere che Marco non aveva tutti torti, è davvero molto carina.

Le passo l'accendino, lei accende, mi ringrazia e poi si appoggia al muro accanto a me.

Forse sarà per via delle birre, ma la trovo maledettamente attraente.

Mentre fumo mi capita di guardarla di sottecchi. Sono un ragazzo ed è inevitabile che mi giri a guardare una bella ragazza.

Lei mi sorprende a guardarla.

"Cosa c'è?" mi chiede.

"Nulla"

"Continui a fissarmi" mi dice, leggermente infastidita

Non le rispondo e mi giro da un'altra parte.

"Comunque io sono Emanuela"

"Piacere Emiliano"

Mi sorride.

Una macchina parcheggia non tanto lontana da noi.

"Oddio" la sento mormorare

"Succede qualcosa?"

Non mi risponde e continua a fissare il tipo che intanto sta scendendo dalla macchina.

Il ragazzo, che in teoria dovrebbe avere circa la mia età, le fa cenno di avvicinarsi e lei lo fa.

Una parte di me mi dice di andarmene, tanto non mi può interessare quello che sta succedendo. Un'altra parte, invece, mi spinge ad accendere un'altra sigaretta e fermarmi li.

Emanuela

Mi fa cenno di avvicinarmi alla macchina ed io lo faccio subito.

"Ciao" mi dice. Okay, sembra essere ritornato al solito tono

"Ciao" gli rispondo, tentando di mantenermi neutra

Mi aspetto delle scuse, o qualcosa di simile invece le uniche parole che sento uscirgli da bocca sono:

"Chi è il ragazzo con cui stavi parlando?"

"Nessuno" gli rispondo indispettita

Scende dalla macchina e mi si avvicina, facendomi indietreggiare

"Manu perché continui a mentirmi?" Mi sta ringhiando contro

Inizio ad avere paura, non era mai successa una cosa del genere.

"Non ti sto mentendo" gli rispondo, spaventata

"Invece si"

Continua a farmi indietreggiare finchè non mi ritrovo spalle al muro

"Te lo ripeto un'ultima volta, chi è?" sta alzando la voce. Un po' troppo per i miei gusti. Non l'ha mai fatto, è sempre stato un ragazzo tranquillo.

"Te lo ripeto, nessuno" ormai gli sto urlando contro.

Mi prende i polsi

"E dimmi un po' cosa ci fai qui fuori? Non dovresti star lavorando" mi sta parlando ad un centimetro dalla faccia ed io ho paura.

"Sono in pausa" rispondo, tentando di sembrare tranquilla.

"Oh ma guarda tu, ti ho presa proprio mentre eri in pausa eh? Non mentirmi Emanuela." Urla ed inizia a stringermi i polsi

"Mi stai facendo male" mormoro. Non si ferma, continua a stringere mentre delle lacrime mi rigano le guance.

"Smettila di fare la bambina, mi hai preso per un cretino?" urla.

"Basta, mi stai facendo male" urlo ma la mia voce è rotta dal pianto.

È un attimo e non sento più la sua presa, scivolo piano appoggiata contro il muro e mi sforzo di aprire gli occhi per capire cosa sta succedendo. E poi vedo Emiliano che tira un pugno a Filippo. Vorrei alzarmi e separarli ma non riesco. Dopo poco vedo Filippo salire in macchina ed Emiliano si avvicina a me.

"Stai bene?" mi chiede, aiutandomi ad alzarmi

"Si, credo di si" mormoro, ancora confusa da quello che è appena successo "grazie"

"Di niente" mi sorride lui "chi era?"

"Il mio ex..." .

"Ah... Vuoi un passaggio fino a casa?"

"Stai tranquillo e poi devo tornare a lavorare"

"Dopo quello che è successo?"

"Sto bene" gli dico, poco convinta

"Il tuo capo non ti darebbe un permesso?"

"Si"

"E allora? Dopo quello che è successo potresti ritrovartelo seriamente sotto casa"

Perché si sta preoccupando cosi tanto per me? Qual è il suo scopo? Ancora confusa entro dentro e chiedo il permesso a Giulio, me lo da senza farsi troppi problemi. Perché l'ho chiesto? In realtà non lo so. Sono davvero spaventata.

Ritorno da Emiliano che mi fa salire in macchina. Durante il viaggio siamo abbastanza silenziosi ed io gli do le indicazioni giuste. Arrivati scendo dalla macchina.

"Grazie" "

"Tranquilla, te l'ho detto, non era un problema" mi sorride ed io ricambio. "Senti, questo è il mio numero, se si dovesse ripresentare chiamami va bene?"

"Aspetta dai, ti lascio anche il mio" gli dico, scrivendoglielo su un foglietto

"Mi devo ritenere fortunato?" mi dice scherzando, probabilmente per smorzare la serietà dei nostri discorsi fino a quel momento.

"Si, guarda che non hanno tutti questo privilegio" gli rispondo ridendo.

"Beh, allora ciao"

"Ciao"

Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia prima di allontanarsi.

Entro in casa confusa dalla serata appena passata. In ogni caso non mi sembra il momento adatto per pensarci e cosi mi cambio e mi butto sotto le coperte. Prima di addormentarmi prendo il telefono e leggo i messaggi ed in quel momento me ne arriva uno dal numero di Emiliano

'Buonanotte'

'Buonanotte' gli rispondo

Poso il telefono e mi addormento con un vago sorriso sulle labbra.

Eri solo da incontrare, ma ci sei sempre statoWhere stories live. Discover now