Prendo le ultime cose per poi scendere le scale. Lui è li, mi aspetta. Sorride appena mi vede , prende la borsa che ho in mano e mi accompagna alla macchina. Apro lo sportello e mi sistemo sul sedile rifinito in pelle. Sento sbattere la porta di casa allora capisco che l'ha semplicemente chiusa, a suo mondo. Entra in macchina e mette in moto, io lo fisso. Ha la mascella serrata, le mani ferme e rigide sul volante. A vederlo cosi fa paura, non lascia trasparire emozioni, sembra teso. Accede la macchina e parte, appoggio la testa sul finestrino e ammiro il panorama. Credo che ognuno abbia una strada da percorrere. Ma può succedere che non ci sia un arrivo. E quanti piedi che s'incontreranno andando
Ma solo un paio avranno il tuo stesso cammino
Ne conosco gente che sta ancora in viaggio
E non si é mai chiesta in fondo quale sia la meta.Poi ho iniziato a pensare alla mia infanzia, mentre lasciavo alle spalle i palazzi, le persone e il sole che era sorto da qualche ora.
Ero una bambina depressa?
Sicuramente. Appena avevo un momento libero, mi sdraiavo sul pavimento della stanza e iniziavo a piangere.
Piangevo per ore, senza limiti, fino allo sfinimento. Ero una maratoneta del singhiozzo. I miei pianti non avevano nessuna ragione apparente e questo irritava molto mia madre. "Perché piangi?" mi gridava e io, senza interrompere la mia attività, rispondevo: "Non lo so!"
In realtà lo sapevo benissimo. Piangevo perché le cose finivano, perché, dietro la luce, c'era sempre in agguato il buio. Piangevo perché la copertina mi aveva illuso sull'accoglienza e sull'amore, ed era brutto svegliarsi dalle illusioni. Piangevo perché la mia testa esplodeva di domande e non c'era nessuna persona a cui potevo rivolgermi.
Piangevo per il pozzo di solitudine dolorosa in cui ero sprofondata. Piangevo perché tutti si aspettavano che io fossi una brava bambina normale e io non ero capace di esserlo.Non piango, mi limito a scendere appena la macchina si ferma qualche metro prima della spiaggia. Scende le cose al posto mio e mi incinta a seguirlo. Tolgo le scarpe e lascio che i miei piedi tocchino la sabbia. Non è bollente, anzi mi solletica e mi da un certo piacere. Apro gli occhi, vedo il mare, blu, come gli occhi di Niall. Mi guardo attorno, non c'è nessuno. Sento chiamarmi e mi colto per vedere che il biondo ha sistemato il telo. Mi avvicino lentamente, lui sorride poi si alza. Si toglie la maglietta e rimane in costume. Poi si avvicina e il mio cuore inizia a battere. Delicatamente toglie anche la mia lasciandomi scoperta. Mi sento a disagio mente i suoi occhi viaggiano sul mio corpo.Sistemo tutte le cose a terra mentre Niall si dirige verso l'acqua Mi tende la mano e io non esisto nel seguirlo.Arrivati alla riva non ci pensa e si butta mentre io resto a fissarlo,incantata. L'odore del mare mi invade tutto il corpo.
Mi fa segno di raggiungerlo. immergo nell'acqua calda i piedi, sento un senso di malinconia e una sensazione famigliare, percorro quel tratto d'acqua finché non lo raggiungo. Ha i capelli bagnati ed è bellissimo. Lo sento avvicinarsi e abbracciarmi da dietro. Rimango basita ma è una sensazione bellissima. La mia schiena è a contatto con il suo petto. Sento il suo cuore battere come il mio. Mi attira a se mi gira. Finché i nostri occhi si incrociano. Mi guarda, poi con un gesto delicato preme le sue labbra contro le mie. Dolcemente, mentre il tramonto scende su di noi.
"Potreste dire che il tramonto è molto più mozzafiato di un'alba. E potrei darvi ragione. Ma il tramonto è alla portata di tutti, basta alzare lo sguardo e lo si ha di fronte agli occhi. Loro, per il loro spettacolo, avevano dovuto lottare. Avevano dovuto aspettare. Ed è così che spunta l'alba. Attendi per una notte, trepidante, ed eccola. Il sole comincia a sorgere, ed il tuo cuore sente che sta per cominciare un giorno nuovo, forse diverso, forse uguale a tutti gli altri, ma in quel preciso istante non t'importa. T'importa solo che il sole ci sia, e che entri in scena, col suo solito spettacolo." In quel momento eravamo solo io e lui.
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Baby Doll ||Niall Horan||
FanfictionCredo che noi tutti abbiamo bisogno di qualcosa per vivere: che sia l'amore o che sia un amico. E quando non si ha nessuno? Perchè, diciamocelo, nei film fanno solo vedere le persone quanto sono felici e contenti, quando trovano l'amore o l'amico/a...