Parlavamo e ridevamo insieme, eravamo veramente simili. Lui amava il freddo come me. Mi aveva chiesto se potevo insegnarli a sciare, e, io, ovviamente gli avevo risposto di sì.
Erano le sei o le sette di mattina a New York, in Italia era già ora di pranzo quando mi svegliai. Si lo so, era prestissimo a New York ma non mi ero ancora abituata al fuso orario e quindi mi svegliavo sempre presto. Dopo aver fatto colazione con un frappuccino e un pezzo di torta da Starbucks, tornammo in camera per un altro po' perché era ancora troppo presto per uscire. Avevo già ricominciato a parlare con Manuele da quando mi ero svegliata. Lui poverino era sveglio da un bel po' e mi aveva mandato il buongiorno.
Manuele: Buongiorno amore mio
Manuele: Non ho dormito
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Manuele: Non mi scrive...
Io: Scusa eccomi avevo 40 messaggi a cui rispondere ahah
Manuele: Ah ok...prima gli altri...
Io: Ma come non hai dormito??
Io: Si perché cosi poi ho più tempo per rispondere a te dopo
Manuele: Ahahah amore mio quante volte ti devo dire che sei una volpe
Manuele: Troppo furba
Io: ahaha ma sul serio non hai dormito??
Manuele: Giuro...ti ho pensato solo una volta...perché non ho mai smesso di pensarti.
Avevamo deciso di chiamarci quella mattina, per sentire le nostre voci. Ero davvero curiosa di sapere che suono avesse la sua voce...
Manuele: Comunque parli prima tu eh io mi vergogno
Io: Noooo dai anche io mi vergogno..
Manuele: No mi vergogno troppo parla prima tu
Io: Va bene va bene
Lo chiamai e misi il vivavoce.
Cominciammo a ridere tutti e due per l'imbarazzo, ma quando ci calmammo continuammo a parlare.
Manuele: Come stai?
Io: Bene te?
Stavo sorridendo perché la sua voce era bellissima. Si sentiva che anche lui era un po' nervoso, come me.
Manuele: Benissimo
Io: Allora cosa fai?
Manuele: Nulla sono sul divano e sto al telefono con te ahaha
Io: Ah ti stai annoiando?
Manuele: Ma cosa dici ero curioso di sapere che suono avesse la tua voce.
Io: Ahahaha anche io ero curiosa di sapere che suono avesse la tua voce.
Manuele: Mmmh e ti piace?
Io: Sisi ahahah, a te invece?
Manuele: Si sono sorpreso che tu non abbia un accento tedesco o inglese però ahah
Manuele: Clara
Io: Manuele
Manuele: Dimmi qualcosa in inglese, tedesco, e olandese
Io: Cosa dovrei dire?
Manuele: Quello che vuoi furbetta
Io: Dirò che mi chiamo Clara e che amo pattinare va bene?
Manuele: Va benissimo
Io: Ich heiße Clara und ich liebe eiskunstlaufen.
Manuele: Wow ahahah ok ora in inglese
Io: My name is Chiara and I love ice skating.
Manuele: Olandese ora
Io: Ik heet Chiara en ik hou van schaatsen.
Applaudì e poi continuò a parlare:
Manuele: Wow che brava. Anche io vorrei parlare cosi tante lingue come fai tu.
Io: Ora dimmi tu qualcosa in inglese o francese visto che lo studi
Manuele: Noooooo meglio di no ahahah
Io: Dai ti pregooo
Manuele: Un altro giorno mi vergogno troppo ahah
Parlammo per due ore...forse di più non lo so. So solo che per ogni singolo secondo che stavo al telefono con lui, avevo un sorriso stampato in faccia.
Dopo un po' io dovetti uscire perché stavo a New York e c'era ancora molto che non avevamo visto. Andammo a vedere le ex torri Gemelle. Ormai al posto degli edifici che erano stati distrutti c'erano due vasche grandissime nere, con l'acqua che scorre giù al interno delle mura. Intorno ai muri ci sono scritti i nomi delle persone che sono morte quel giorno in quegli edifici. Che giorno terribile dev'essere stato. Ci pensate? Bambini, donne, uomini, anziani, tutte persone innocenti, sono morti quel giorno senza avere la possibilità di sopravvivere. Quante famiglie e persone devono aver sofferto per via di questo incidente...
Questo evento ha lasciato un segno persino nelle vite delle persone che non sono state li quel giorno. Ci sono cose che succedono nella vita che ci lasciano un segno, che influenzano il nostro modo di vivere o di vedere le cose senza che noi ce ne accorgiamo nemmeno.
Alcuni segni sono invisibili, quelli di cui ho appena parlato. Poi ci sono altri tipi di segni che non passano mai inosservati. Di cui sappiamo l'esistenza, sappiamo che quell'evento, momento, persona, qualsiasi cosa sia, ci ha cambiato. Qualche volta ci migliorano e altre volte ci "peggiorano". Altre volte fanno vedere la semplice realtà delle cose.
Sapevo di dover parlare con Manuele. Se volevamo che tra noi funzionasse, dovevamo fidarci l'uno del altro. Dovevo fidarmi del fatto che avrebbe capito, che quel momento della mia vita non gli avrebbe fatto cambiare idea sulla persona che sono ora. Dovevo parlargli. Subito.
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