Capitolo 3

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Io: Ti devo parlare di una cosa...

Manuele: Dimmi

Io: Ecco...posso fidarmi di te vero?

Manuele: Certo che puoi

Io: È una cosa seria...non mi piace parlarne con altre persone...è il mio passato e non voglio essere giudicata per quello...e poi ora è tutto finito.

Manuele: Tranquilla ti puoi fidare di me.

Io: Ok...allora l'anno scorso era stato un periodo abbastanza brutto per me. Mi sentivo in colpa per tutto, il pattinaggio andava male durante quel periodo, e le persone a scuola non aiutavano per niente. Io non sapevo come gestire tutto quanto, e mi sentivo sola...

Manuele: Amore tranquilla

Io: Mi tagliavo...ma ora è tutto finito...giuro

Manuele: Amore tranquilla, ti amo <3

Io: Quindi...non mi lasci?

Manuele: Ovvio che no!

Io: Uffi tra poco devo andare...

Manuele: Ok dai...

Io: No

Manuele: No cosa my queen

Io: No non voglio andare via

Manuele: vai vai...<3

Io: Nooo ti porto via con me

Manuele: Siiiiii

Dopo aver parlato con Manuele, mi cambiai per uscire. Faceva così caldo qui che dovevo cambiarmi tre volte al giorno e fare due docce. Mi misi un vestito blu e poi delle ballerine, tanto dovevamo solo andare a cenare e poi tornare all'albergo.

Non me l'aspettavo...credevo che mi avrebbe vista come una persona diversa dopo che gli avessi raccontato una parte del mio passato...e invece no. È rimasto, nonostante questa parte di me brutta, è rimasto.

Alle sette e mezza uscimmo dal albergo per andare a cercare un posto in cui mangiare. Dopo circa venti minuti trovammo un posto che si chiamava "Bear Burgers" ed entrammo per vedere se c'era posto. Una cameriera venne da noi e ci fece accomodare a un tavolino vicino alla finestra per due persone. Guardammo il menù e decisi di prendere un hamburger con patatine fritte e un po' d'insalata. Era tutto buonissimo, mentre mangiai, parlavo con mio padre e guardammo un libro che parlava di tutte le cose più belle da fare a New York. Dopo un paio d'ore mio padre pagò il conto e tornammo a casa.

Mentre camminavo per le strade di New York mi guardai intorno. Era quasi come un labirinto, e ogni volta si doveva ritrovare la strada per tornare a casa. Ma visto che cosi tanti film sono stati girati a New York, molti posti sembravano familiari, come se ci fossi già stata. L'Empire State Building era sempre, sempre, sempre, illuminato. Ogni sera di colori diversi, per esempio mi ricordo che la prima sera qui l'ESB era illuminato dai colori dell'arcobaleno, stasera era illuminato tutto di blu, un'altra sera era tutto rosso. Feci un sacco di foto del l'ESB e di altri grattacieli illuminati, era proprio come nei film.

Volevo arrivare all'albergo in fretta perché non vedevo l'ora di parlare con Manuele. Dopo circa venti minuti arrivammo finalmente all'albergo, e corsi in camera per andare al bagno, lavarmi i denti, e mettermi il pigiama, cosi potevo finalmente parlare in pace con Manuele. Gli scrissi appena mi misi sul letto;

Io: Ehiii sei ancora sveglio???

Manuele: Oh mio dio non ci speravo più, certo amore che sono sveglio, ti ho aspettato

Manuele: Grazie a dio sei qui ho pensato di venirti a prendereeee

Io: Mi dispiace per essere sparita cosi amore

Manuele: ahaha...No tranquilla piccola...sei qua ora

Io: Cosa fai?

Manuele: Nulla aspettavo te, tu cosa fai?

Io: Sono sul letto e parlo con teeee

Manuele: Io vorrei essere li con te a New York

Io: Siiiii sarebbe bellissimo

Manuele: Si te lo immagini? Andremmo dappertutto a Times Square per esempio, e ci baceremo sotto le stelle

Io: Magari un giorno ci andremo insieme...

Parlammo di cosa avremmo fatto se fossimo stati insieme a New York, e che magari un giorno ci saremmo riusciti ad andare insieme. A mezzanotte (a New York, e alle cinque (a Milano) andammo a dormire perché entrambi eravamo stanchi. Quella notte lo sognai, era un sogno bellissimo, e la mattina dopo glielo avrei raccontato. 

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Feb 17, 2017 ⏰

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