Capitolo 19

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Al contempo, si inginocchiò sul letto e, aspettando che l'altro gli arrivasse vicino, stando faccia e faccia con lui, non ci pensò su due volte a premere le labbra contro quelle di Dazai.

In un primo momento-anche se per poco-, il castano sgranò gli occhi, non sapendo cosa fare.

Intanto, Chuuya, gli leccò le labbra per chiedere l'accesso alla sua bocca e fu in quell'istante che Dazai lo spinse via, steso sul letto.

Il rosso incominciò a ridacchiare, non cosciente di ciò che stesse facendo, e cercò di attirare nuovamente Dazai verso di se, questa volta con tentativi inutili dato che il castano-prontamente- gli aveva afferrato entrambi i polsi con un morsa stretta della mano e gli aveva allungando le braccia sulle testa, oltre i capelli rossicci che si ritrovavano sparsi lungo il cuscino ricoperto dalla fodera bianca come il latte.

«Chuuya, smettila.»
mormorò il più alto al diretto interessato che non cercava nemmeno un minuto di smettere di ridacchiare, mentre si contorceva per arrivare sempre più alle sue labbra.

Le bramava, le voleva mordere.
Le voleva assaporare come aveva fatto poco prima.
Guardò il castano negli occhi, attentamente.

«Voglio essere tuo.»
Biascicò queste semplici parole e l'altro si ritrovò a sgranare gli occhi, allibito.

Spinse distrattamente Chuuya sul materasso, lasciandolo così...che si contorceva nelle sue stesse risate, e si allontanò velocemente dal bordo del letto, mettendosi le mani fra i capelli per poi tirarli.

Il suo cuore gli batteva all'impazzata nel petto, quasi come se volesse andare a spaccare la gabbia toracica.

Eppure, lui, era convinto di non provare nulla per Chuuya.
Lui non provava nulla per il rosso.
Continuava a ripetersi il castano, mentalmente.
Non doveva lasciarsi sopraffare dal fatto che l'altro fosse ubriaco fradicio e che non fosse nemmeno consenziente di ciò che stesse dicendo.

Dazai ci mise alcuni minuti per calmarsi e per cancellare dalla testa le parole pronunciate poco prima dall'altro,prima di avvicinarsi nuovamente al bordo del letto.

Chuuya, apparentemente, si era calmato.
Infatti, era steso sul fianco con una mano poggiata a sostenersi la guancia per poter meglio guardare il castano, mentre un altro braccio lo teneva steso lungo la coscia.

«Io sto aspettando.»
Biascicò lui, guardandolo con occhi lucidi ancora dalla sbronza; le gote sembravano ancora più rosse di pochi istanti prima.

«Dormi.»
insistette Dazai, provando a stendere Chuuya a pancia sopra, senza che quest'ultimo lo toccasse.

Riuscito nella sua missione, iniziò a guardarsi intorno andando alla ricerca di qualcosa con cui potesse coprirlo.

«Dove ce le hai le coperte ?»
Domandò il castano al più basso, il quale si passò la lingua sulle labbra potendo sfruttare la situazione a proprio favore.

«Se mi baci te lo dico.»
Rispose, mentre un ghigno nasceva sulle sue labbra, e il diretto interessato alzò le spalle, avvicinandosi  fino a trovarsi faccia e faccia con lui.

«non ti bacerò e ti lascerò tremare di freddo.»
sussurrò sulle labbra dell'altro, dopo di che si allontanò gradualmente.

Raggiunse la porta della stanza velocemente; quando stava per poggiare la mano sulla maniglia della porta, il silenzio viene rotto dalle parole confuse di colui che si trovava ancora sul letto.

«Si trovano nell'armadio. Sullo scaffale in alto.»

Il castano sorrise, nella penombra della stanza, e lasciò la maniglia, dirigendosi subito verso l'armadio.

Aperte entrambe le ante, ispezionò con lo sguardo un po' cosa c'era dentro : i vestiti del rosso erano unicamente neri.

Trovò subito le coperte, posizionate sullo scaffale appena sopra la sua testa.

Come ci era arrivato a metterle lì sopra ?

Si chiese, mentre raccolse le coperte arrotolate di colore grigio, e chiuse le ante, dirigendosi verso il ragazzo che non si era mosso nemmeno di un centimetro da come stava; si era addormentato, poté constatare Dazai, dopo essersi avvicinato a lui.

Aveva il respiro pesante e gli occhi chiusi, mentre un filo di bava gli penzolava fuori dalle labbra.

Dopo avergli messo le coperte, le  sistemò accuratamente intorno al corpo di Chuuya, poi sorrise, spostando di lato i suoi capelli che erano d'intralcio in quel momento.

«Buonanotte, Chu Chu.»

Mormorò, dandogli un bacio sulla fronte, facendo sfiorare appena le morbide labbra contro la pelle bianca come il latte del più basso.

Infilò poi le mani nelle tasche dei pantaloni e lasciò la stanza.

#spazioautrice

Ecco un latro capitolo!
Mi scuso, perché doveva uscire domenica e non ho potuto pubblicarlo.
È venuto davvero orrendo, lo so qwq

0721 [Soukoku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora