Prologo

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L'impatto fu devastante.

Quando ripresi conoscenza non capii dov'ero.

Sentivo il sapore del sangue in bocca, la testa pulsante ed i nervi del mio corpo totalmente fuori controllo. Tremavo come una foglia.

Una nube di fumo mi costrinse a tossire ripetutamente. Riuscivo ancora a muovere le braccia, ma non ricordavo.

Provai a toccarmi la testa e a quanto pare stavo perdendo sangue anche da lì.

Ero spaventata. Iniziai ad annaspare, l'aria mi arrivava a fatica. Stavo per avere un attacco di panico, ma l'improvvisa fiammata che colpì la carcassa anteriore dell'automobile mi spinse a riprendere il controllo.

Mi dimenai.

Quella scena era inverosimile. Non poteva essere la mia vita, non ero io a trovarmi in un'auto in fiamme.

Per quanto mi agitassi, ero neutralizzata, la cintura di sicurezza mi bloccava al sedile di pelle nero.

Provai a tirare ripetutamente la cinghia, ma quando mi resi conto che le mie forze non avrebbero vinto quella battaglia, cercai un qualsiasi stratagemma che mi aiutasse a sopravvivere.

Lottai con tutta me stessa nonostante quel dolore mi premesse contro. Non avevo alcuna intenzione di morire, non era ancora arrivato il mio momento e con tenacia condussi le mani tremanti verso l'estenuante ricerca della libertà.

Aprii il cruscotto, tirai via ogni tipo di oggetto insignificante, lo perquisì fuori e dentro ma niente, non c'era nulla che potesse liberarmi da quella presa ferrata.

Avrei voluto fosse solo un brutto sogno.

In quel momento capii cosa si provava l'istante prima di morire. Le lacrime iniziarono a scivolarmi lungo le gote e mi lasciai investire da un pianto senza fine.

Avevo paura, ero atea e nessun dio mi avrebbe accolta nel suo regno quando il mio corpo avrebbe abbandonato la realtà terrena.

Non avevo più alcun potere su me stessa, stavo per perdere i sensi, avevo freddo. La vista si stava offuscando e la vita mi stava abbandonando.

Non sarebbe arrivato nessun miracolo a salvarmi da quella tragica fine. La mia vita si sarebbe spenta lì.

La rassegnazione prevalse sull'istinto di sopravvivenza. Stavo perdendo troppo sangue. Ero finita.

Sentii i rumori delle sirene farsi più forti, ma ero convinta che nessuno sarebbe arrivato in tempo per salvarmi.

La mia ora era arrivata ed io stavo per dire addio al mondo, mentre sull'onda della disperazione vidi lui,disteso sull'asfalto.

Una fitta mi trafisse lo stomaco quando i ricordi si riappropriarono di me.

Ali di cartaWhere stories live. Discover now