Capitolo 47.

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Corriamo verso la macchina e il mio cuore perde battiti ad ogni passo che faccio.
Mamma corre all'impazzata sulla strada, non curandosi della pioggia battente che cade.
Smeralda è seduta in parte a mia madre e piange mugolando qualche parola impercettibile, sembra stia pregando.
Dopo un tragitto che mi è sembrato infinito arriviamo e la scena che si presenta di fronte a noi è raccapricciante.
Scendiamo dall'auto e dei brividi mi percorrono la schiena.
Una macchina è capovolta ed è finita fuori strada mentre una moto nera è distesa a terra in parte al guard rail, anch'esso distrutto. Sono cosparsi in giro per la strada pezzi della moto e vetri della macchina.
Lacrime salate scendono sul mio viso e si uniscono alla pioggia che mi sta bagnando.
Trovo mio padre con lo sguardo e corro verso di lui che appena mi vede mi abbraccia.
Enrico fa lo stesso con Smeralda e mi guarda dritto negli occhi. In quegli occhi così simili a quelli di Riccardo vedo solo tanto dolore e stanchezza.

Una barella mi passa in parte e distesa c'è una donna giovane. La sua faccia è ricoperta di sangue, sussurra piangendo un nome mentre l'infermiere la rassicura
"Agatha" mi sembra dica e mio padre mi spiega che è sua figlia, che fortunatamente è illesa ed ora è in braccio ad un carabiniere mentre aspetta l'arrivo del padre.

I pompieri stanno cercando altri corpi nella macchina, mentre gli uomini dell'ambulanza corrono verso una direzione lontana portando una barella, ed è allora che lo vedo.
Lo alzano bruscamente e lo sistemano nella barella, per poi ricominciare a correre verso l'ambulanza che lo porterà in ospedale.
Ci avviciniamo tutti correndo
Fa che non sia lui continuo a pensare

Lo caricano sulla vettura e Smeralda scoppia in lacrime accasciandosi a terra. Enrico preoccupato la alza lievemente ma lei geme per il dolore alla pancia.
Mi avvicino e il mio cuore si ferma per quelli che sembrano infiniti secondi.
Posso percepire la mia anima rompersi in mille pezzi a quella visione; di Riccardo ora si possono riconoscere solo i capelli.
La maglia bianca è rotta e fa intravedere il fianco sbucciato e sanguinante. La faccia è ricoperta di tagli di diverse profondità e di sangue, come le gambe e tutto il resto del corpo d'altronde.

La pioggia continua a cadere incessantemente ed io sono tutta bagnata, ma di questo non mi importa.
Mi giro e abbraccio mia madre, crollando in un pianto pieno di dolore.

Di fronte al mareDonde viven las historias. Descúbrelo ahora