Capitolo 63.

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"In questo momento è stubato e respira da solo. Riesce a muovere le braccia e le gambe. Apre e chiude gli occhi e riesce perfino a parlare, anche se un pò a fatica. I medici si dicono stupiti e fiduciosi della sua ripresa" mi spiega Smeralda ed io le crollo fra le braccia, in un pianto liberatorio pieno di gioia.
"Vai" mi dice ed io mi stacco da lei e le annuisco.

Abbasso la maniglia della porta lentamente e le mani mi tremano.
Entro e la prima cosa che vedo sono gli occhi neri di Riccardo, che mi guardano dolcemente.
"Amore" dico ricominciando a piangere e correndogli incontro per abbracciarlo.
"Ciao sirenetta" dice con voce affaticata mentre ricambia l'abbraccio.
Il suono della sua voce ricompone tutti i pezzi del mio cuore.
"Mi sei mancato tantissimo, Riccardo. Ho avuto paura..." dico guardandolo negli occhi  e lui mi rivolge un lieve sorriso.
Mi accarezza dolcemente la guancia e con il pollice mi asciuga le lacrime
"Ora sono qui" mi dice ed io gli prendo la testa fra le mie mani e abbassandomi verso di lui lo bacio.
È un bacio dolce e pieno d'amore. Un bacio che aspettavo da tanto.
"Hai un pezzo del mio cuore, prenditene cura. Mai nessuno ne ha mai visto nemmeno una sfumatura. Mi hai sfiorato le mani e il mio cuore ha smesso di battere, il mio mondo ha smesso di urlare. Mi hai trovato in momenti sbagliati rimettendo tutto al posto giusto. Hai reso la mia vita migliore sotto ogni punto di vista" gli dico e lui mi sorride
"Ti amo Gaia"
"Ti amo anche io, Riccardo"

Di fronte al mareDonde viven las historias. Descúbrelo ahora