Ritagli di una notte

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- ecco qua

Disse la ragazza mentre sistemava lo scatto nell'apposito album fotografico. Anche se, più che un portafoto, quell'enorme librone, sembrava un diario segreto. Questo perchè accanto ad ogni fotografia era scritto un suo pensiero, emozione o poesia. Un libro di avventure, lo si potrebbe definire e quali fossero era un mistero. Un mistero di cui Petra conosceva ogni dettaglio.
Continuò a sfogliare l'oggetto cartaceo fino a tarda sera e prima di addormentarsi su di esso, preparò l'occorrente per il giorno successivo. Andò in bagno e dopo aver raccolto i suoi capelli, corti sino alle spalle, in un codino; cominciò a struccarsi. Velocemente le lunghe ciglia nere tornarono color rame, le labbra rosate si fecero più scure e le piccole lentiggini che decoravano il suo nasino, uscirono allo scoperto. Dopo essersi lavata la faccia guardò l'immagine riflessa nello specchio. Non si era mai piaciuta e ogni volta che si guardava, il suo aspetto le piaceva ancor meno. I suoi occhi color ambra li aveva sempre trovati esageratamente grandi e le piccole labbra la facevano apparire ai suoi occhi, la riproduzione fedele di una "Winx".

- Winx una mano nella mia ...

Eppure non si era mai buttata giù per questo motivo. Anzi, se c'era una cosa che aveva sempre fatto parte del suo carattere, era l'autoironia. Non era certamente la prima volta che si metteva a cantare la famosissima sigla, per farsi una risata sopra a quelli che aveva sempre considerato essere i suoi difetti estetici.

- certo che sono proprio andata ... canto e parlo da sola. Per fortuna che sono una studentessa universitaria

Disse sorridendo, pur sapendo che nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza delle sue parole. Di certo, non poteva sapere che qualcun altro aveva la sua stessa ed insolita abitudine.

~ * ~


- e un, due, tre, un due tre

Continuava a ripetere il corvino mentre si allenava con le piroette. Era il passo che in assoluto gli piaceva meno nelle coreografie, però doveva comunque essere in grado di eseguirlo in modo eccellente.

- uff ... sarebbero impeccabili se non fosse per te

Disse alla cicatrice con tono accusatorio.

- non mi sembra il caso di prendersela con chi non può ribattere

Levi si trattene dal diventare rosso sino alla radice dei capelli. Era parecchio imbarazzante essere sorpresi mentre si parlava da soli.

- Dio del cielo ! A chi mi tocca lasciare la mia bellissima scuola

- dovevi bussare

Ribatté lui in tono piatto.

- comunque, Levi ti ho inviato tutti i documenti. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti ...

- ti chiamerò, stai tranquillo

- beh quanto meno fallo con Skype. Evitati una spesa esponenziale per le chiamate all'estero.

Levi lo guardò storto.

- questa era davvero pessima

- te pareva. Non posso nemmeno fare una battuta

- Erwin, quella non era una battuta, ma una sequenza di parole pescate dal profondo abisso che tutti noi sono abituati a definire "degrado"

- oh, non ti mettere a fare l'insegnante con me proprio adesso. Piuttosto pensa ai preparativi per lo spettacolo di maggio. Siamo ancora indietro con le coreografie e questa volta sei obbligato a partecipare. Al pubblico manchi, sono cinque anni che lo salti

- sai benissimo perché lo salto

- ascolta Levi, vedi di ficcartelo in quella testaccia dura che ti ritrovi. Da quando hai varcato la soglia di quella porta, sei sempre stato il migliore e continuerai ad esserlo. Perché tu, sei il solo in grado di trasmettere gioia o dolore con un semplice movimento. Nessuno è capace di fare quello che fai tu, con o senza la cicatrice alla gamba. Perché tu non sei un semplice ballerino ma, " il ballerino "

Una vita sulle punte Where stories live. Discover now