Capitolo 10.1 - Intervista Adam

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Perdonatemi, pargoli. Ahimè, sono una donna di mondo... Oh oh, ho appena concluso il manzo-tour e... Cosa? Ah, sì, dicevo: ecco a voi Adam, un manzissimo uscito fuori da L'ALTRA FACCIA DEL DESTINO!

***

-Oh oh, benvenuto panino imbottito con carne di poveri conigli innocenti. Quanto mi sono mancati i bei manzi... Ahem, benvenuto, questo è il mio umile antro! Sono l'Intervistatrice, la creatura più sexy del mondo.-

Mi guardo intorno curioso. Come diavolo sono finito qua dentro, e perché tutto intorno a me ha delle luci soffuse di colore rosso? Questa che mi parla, poi... Ha un paio di grossi occhiali sul naso e mi guarda come fossi un pezzo di carne. E chi sarebbe il bel manzo, io? Capisco il bello, ma...

«Chi cavolo sei e che ci faccio in questo lurido buco?»

-Ehi, zuccherino, calma i tuoi spiriti bollenti. Potresti usarli in modo più proficuo, sai? Oh oh... Comunque, te l'ho detto: sono l'Intervistatrice. Quella voce soave che ha accompagnato la tua meravigliosa avventura con le due fanciulle. Fai attenzione a non confonderti con quella megera di mia sorella... Lei aveva la voce rauca, proveniente direttamente dall'inferno.-

Oh, non posso crederci! Quella vocina insopportabile che mi perfora i timpani ora ha un volto e scrive freneticamente qualcosa su quello stupido taccuino che ha tra le mani. Non confonderla con sua sorella, dice... Certo che no, come potrei? Quella sì che era una voce cupa degna di me!

«Oh sì, le due ochette che si sono intrufolate a Palazzo, spero siano morte... Anche io ero morto, ora che ci penso. Comunque... cosa dovrebbe essere questa farsa? Una di quelle interviste che propinano alla TV?»

-Ma no! La telecamera non mi farebbe giustizia. Sono molto più bella dal vivo, tegolino scoppiato, oh oh. E questa intervista potrebbe avere risvolti piacevoli per entrambi, non credi? Dunque, ricordami il tuo nome.-

"Ricordami il tuo nome" ha detto? Quella che intervista non dovrebbe conoscerlo l'intervistato?

«Adam Labert, primogenito di John e signora, erede al trono e... ovviamente, il miglior Cacciatore su piazza».

-Erede al trono di che?-

Mi pare più che evidente che l'intervistatrice sia una sciocca umana...

«Il Trono di Palazzo Mott. Quella grossa sedia rossa che sta nella Grande Sala, hai presente? Sono il futuro protettore della città di Eshore, per liberarla dalle creature indegne».

-Crostino di riso, sia dia il caso che la sciocca umana possa leggerti nel pensiero, quindi attento alle parole che usi. Oh oh, dicevamo... Creature indegne?-

È  il mio udito che mi inganna, o ha appena detto "leggere nel pensiero". Forse non è così umana come pensavo. Tocco la cintura dei miei pantaloni, ma il mio pugnale non è al solito posto.

«Creature indegne, proprio come te. Leggere nel pensiero non è una capacità così comune da queste parti. Vedi, noi Cacciatori, assieme alle Streghe, siamo stati creati per eliminare tutto ciò che la natura non condivide: Vampiri, Lupi Mannari e creature dai poteri fuori dal comune, come la qui presente intervistatrice...».

-Secondo quale insana logica le streghe sarebbero creature più degne dei vampiri? Oh oh... Su, panettone di Natale, perché non provi a eliminarmi, allora?-

Guardo ancora in questo antro buio alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa, ma c'è solo lei seduta sulla sedia di velluto rosso che continua a scrivere per nulla spaventata. Non ho neppure un'idea sulla provenienza di queste luci rosse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13, 2017 ⏰

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