La festa

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~______~
*Come è possibile che sia già Domenica?  . . . Non mi ricordo neanche cosa ho fatto ieri!*
Penso, mentre finisco di mettere a posto la sala .
Guardo l'orologio appeso alla parete che segna le sei e quaranta.
*Cavolo, sono in ritardo!
Ci vuole mezz'ora per arrivare a casa di Diana*

  

~Antony~
*È tardissimo!!
Allora calmiamoci . . .  Ho preso tutto?
Vestito elegante?*
Penso controllando nello zaino .
*C'è, poi ci sono anche le scarpe, l'acqua, l'invito e il regalo per ______.
Ok ho tutto*
Chiudo lo zaino e mi avvicino alla finestra .
*Ora c'è il punto più difficile  . . . Un salto di tre metri e mezzo per atterrare in un aiuola . . .
Si, ce la posso fare!
Spero  . . .*
Apro la finestra; tendo l'orecchio in modo da sentire se mio padre sta arrivando .
Nessun suono, nessun passo.
*È il momento!*
Mi sporgo dalla finestra e prendo lo slancio .
Atterro accovaciato  nell'aiuola .
*Bene  . . . Andiamo*
Mentre mi avvio verso casa di Diana, vedo le case sempre più lussuose e signorili a ogni isolato .
*Jonathan avrebbe sempre voluto una casa così . . .*
Alla fine di Via Orefice, c'è una splendida villa bianca circondata da un giardino verdeggiante .
Mi dirigo verso la cancellata.
Sto per suonare, quando la cancellata viene aperta da uno dei maggiordomi di Diana.
<Ciao Antony!>
<Ciao Diana . . . >
Rispondo con meno entusiasmo .
<Hai visto che bello?!
Papino ha avuto un aumento e così possiamo permetterci un signore che ci apra il cancello!
Non è fantastico?!>
*Non mi ricordo di averglielo chiesto*
<Wow! Così potrai abbandonare per sempre lo sforzo di aprire un cancello.
Impressionante>
Rispondo con un velo di sarcasmo.
Diana si prende un attimo per squadrarmi.
<O santo cielo! Ma ti sei visto? Sei ricoperto di fango! È cose quella sulla tua faccia? Una cicatrice!>
*Non pensavo si vedesse tanto il taglio fatto da mio padre*
<A si . . . Tranquilla ho portato il cambio>
Rispondo, dando poca importanza alla cicatrice e facendole vedere lo zaino.
Alzo lo sguardo e vedo Diana cambiare espressione diventando seria.
<Hai presente ______ . . . Ecco, io e mio padre avevamo pensato ad una sorpresa che le cambierà la vita>
*Non mi rassicurano le sue parole*
Continua <Quindi volevo chiederti, se ad un certo punto della serata, tu potessi portarla nella stanza delle riunioni di mio padre?
Si trova nel secondo piano, primo corridoio terza porta a destra.>
<E in che cosa consiste questa sorpresa?>
Chiedo sospettoso.
<Non posso dirtelo rischiando che poi tu glielo vada a dire . . .Non pensi anche tu?>
Ci guardiamo per un secondo.
<Be! Che fai ancora qui? La festa comincia fra 5 minuti e tu ti devi ancora cambiare! >
Mi rimetto la mia sacca in spalle e senza risponderle mi avvio verso l'entrata della villa.
Entrato vedo il salone centrale tutto addobbato, con fiocchi e striscioni; ci sono tavoli imbanditi di dolci e analcolici. C'è pure una piattaforma per il DJ. Salgo la scalinata centrale e in cima, seguo il corridoio a sinistra fino al bagno.
Il bagno era tutto in marmo bianco.
Poso la sacca sul water e noto dei piccoli ornamenti in oro.
Mi volto e mi lavo le mani nel lavandino; sopra di esso, c'è un enorme specchio con i bordi anch'essi ornati d'oro.
Poi mi concentro di più sul mio riflesso nello specchio.
*La cicatrice si vede molto . . . Ma non importa, mi da un aria più da duro! . . . Credo*
Mi lavo la faccia, poi mi tolgo la maglia sporca e indosso la camicia e il jilet nero.Mi cambio anche i pantaloni e in fine mi annodo la cravatta al collo.
<Ma che bell'uomo che abbiamo qua!>
Dico al mio riflesso.
Inizio a sentire della musica.
Rimetto tutto nella sacca, per poi andarla a posare nello "sgabuzzino", come lo chiama Diana, anche se è grosso quanto il bagno di casa mia.
Scendo le scale per tornare nel salone .
*La festa è gia iniziata, come immaginavo*
Mi guardo intorno nella speranza di vedere ______.
*Devo stare tranquillo . . . Sicuramente non è ancora arrivata . . . Ma verrà.
Sono sicuro che non ha rifiutato il mio invito! . . . Be abbastanza sicuro . . .*
Mi siedo su una delle sedie a lato della sala e aspetto che arrivi ______.

Passano i minuti, ma non è ancora arrivata.
*Sono passati dieci minuti . . . Che stupido che sono stato ad illudermi che potesse venire alla festa! Poi con me! *
Ma all'improvviso il portone si apre e vedo entrare ______.
*O DIO! È VENUTA!
Ne ero sicuro!*
Le corro in contro.
Appena la vedo ne rimango attonito.
*È splendida*
Indossa un vestito rosso con delle paillette, molto attillato, che lascia poco spazio all'immagine.
Ha i suoi lughi capelli, color nocciola, sciolti e lisci che le arrivano ai fianchi.
Le gambe sono sottili e slanciate e scendendo ai piedi, indossa delle scarpe da ginnastica sporche di fango.
*Perché indossa delle scarpe da ginnastica ad un ballo elegante?!*
<Ehy _____, alla fine sei arrivata! Ne sono molto contento! >
<Ciao Antony . . . Sono felice anch'io di aver accettato la tua proposta . . . .Ma cosa hai in faccia? . . . O santo cielo è una cicatrice! Che ti è successo?>
<Nulla di importante non voglio che ti preoccupi.
Invece ti volevo chiedere . . . Perché indossi quelle scarpe?>
<Ah si  . . . Tranquillo, adesso le cambio.
Le avevo indossate perché ero in ritardo e correre con i tacchi non è molto divertente. >
*Ha ragione*
Apre la borsa e al suo interni c'è una busta e delle scintillanti scarpette rose.
Le indossa e ritira nella busta le altre.
Le prendo la mano e la guardo nei suoi profondi occhi marroni e le chiedo.
<Signorina _____, mi concederebbe questo ballo?>
<Ma certo Signor Antony>
Mi dice con una risatina.







Eeeeeeeh carucci è finita qui la prima parte . . . Spero vi sia piaciuta e scusate per l' inattività.
Il seguito arriverà presto.
Grazie e buona lettura a tutti!
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Heavenfell×readerWhere stories live. Discover now