I was your amber but now she is your shadow of gold

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-A che ora devi andare dalla psicologa?- guardo svogliatamente l'orologio che ho al polso mentre Shawn ne approfitta per prendersi un altro cucchiaio dall'enorme coppa gelato che abbiamo ordinato.

-Cinque e mezza, abbiamo ancora venti minuti-

-Mi spieghi cosa è successo oggi?-

-Non lo so nemmeno io, a volte mi ritrovo di nuovo nello sconforto, basta una parola, una frase, ed io comincio a ragionare sulla mia vita, su ciò che ho fatto...ed ecco che i miei demoni prendono il sopravvento-

-Tuo padre che ne pensa di questa situazione? Non te l'ho mai sentito nominare, prima dell'altra sera intendo- sento una fitta al petto e no, non è la tachicardia. E' il dolore per un passato che non si è ancora assopito, di un fuoco che ancora scoppietta sotto la cenere.

-Mio padre se ne è andato quando avevo circa sei anni. Sai in quel periodo la mia malattia al cuore era un po' più grave, mi stancavo facilmente e, perciò, mia madre non faceva altro che portarmi ospedali ospedali per trovare una soluzione. Un giorno, però, mio padre si stancò di tutto questo, disse che non ce la poteva fare a sopportare che sua figlia non potesse fare quello che facevano gli altri bambini. Era stanco che io non avessi voglia di giocare, che io dovessi curarmi...e per questo se ne è andato, non sappiamo esattamente dopo, non so nemmeno se sia ancora in America oppure no. Si limita semplicemente a darci un assegno di mantenimento di milleottocento dollari al mese e un biglietto per Natale e per i compleanni.

Quando è morta Pyper mia madre ha provato a chiamarlo, sapeva che la depressione stava cominciando a prendere il sopravvento su di me e pensava che, la sua presenza, mi avrebbe aiutato, in qualche modo. E sai che cosa le ha risposto lui? 'E' solo una fase Lucinda, vedrai che tra qualche giorno le passerà. Sicuramente c'è qualcosa che vuole e che sa che tu non le vuoi comprare, così fa leva sui tuoi sentimenti per ottenere ciò che vuole'- ritorno a mangiare il gelato con una sensazione di nausea in bocca. Le dita di Shawn, invece, si allungano timidamente verso la mia mano, e la stringono teneramente.

-Mi dispiace Rose, non dovevo chiedere-

-No Shawn è colpa mia, non dovrei coinvolgerti in tutto questo-

-Questo lascialo decidere a me-

-Ho paura Shawn. Ho paura che, se ti lasciassi venire più vicino, i demoni inghiottano pure te-

-Ma io sono forte, posso esserlo per entrambi- mi mordo il labbro, il sapore metallico del sangue comincia a farsi strada nella mia bocca.

-In tutta la mia vita non sono mai stata abbastanza per nessuno. Per mio padre, per mia madre, per mia sorella, per Will-

-Ma per me lo sei anzi, sei più che abbastanza- non fa in tempo a finire la frase che una ragazza gli allaccia le braccia al collo e gli schiocca un bacio sulla guancia. –Camila? Che cosa ci fai qui?-

-Come sta il mio canadese preferito?- prende posto in mezzo a noi due con un sorriso smagliante stampato sul volto. Io sposto lo sguardo da lui alla ragazza in continuazione. Shawn si limita a scuotere la testa e ad alzare le mani. –E tu devi essere Rose! Ho sentito tanto parlare di te in questi mesi-

-Già, vorrei dire lo stesso- sibilo tra i denti. All'improvviso il mio stomaco sembra essersi chiuso, così scosto la coppa gelato verso il ragazzo che mima uno 'scusa' con le labbra.

-Comunque avevo bisogno di parlarti ma non mi rispondevi al telefono, perciò ho chiamato Andrew e gli ho chiesto dove fossi-

-Andrew?- domando io, cadendo letteralmente dalle nuvole.

-Il mio agente ricordi? Te l'ho presentato l'ultima volta che ti ho portata allo studio-

-Oh giusto, giusto- appoggio il corpo allo schienale e incrocio le braccia al petto. Questa cosa non mi va per niente giù.

Changes|| Shawn Mendes(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora