Non sono quello che sembro.

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-Buongiorno amore mio, sveglia, è tardi..- sussurrò una voce troppo vicina al mio orecchio, riuscii solo a mugolare qualcosa senza nemmeno tentare di muovere qualche parte del mio corpo

. "Ginevra, devi svegliarti.. forza. Apri gli occhi e vedi che vuole."

Dopo pochi secondi finalmente aprii gli occhi e misi a fuoco la figura davanti ai miei occhi: mia madre.

-Mamma, che c'è?-
-Devi svegliarti, non puoi dormire per sempre-
-Ma sono stanca, non riesco a trovare energie per svegliarmi.-

Mia madre sbuffò e se ne andò velocemente dalla mia stanza lasciandomi sola e assonnata. Presi il cellulare e sorrisi appena vidi il messaggio di Simone.
Ero ancora intristita per la sera prima, la solitudine non mi piaceva affatto. In quel letto mi sentivo limitata non solo fisicamente ma anche socialmente, non avevo nessuno e nessuno veniva da me per parlare. Col tempo, la solitudine ti si intrufola dentro e non se ne va più. Sono una ragazza difficile perché una come me ha imparato a stare da sola quando la rabbia, il dolore e la solitudine erano più vicine di tante altre persone.

>Buongiorno amore mio, scusami se ieri sera non ti ho risposto ma avevo da fare.. tutto bene? Come stai?
>Buongiorno a te, non preoccuparti mi sono addormentata poco dopo, non mi sentivo tanto bene ma stamattina sto meglio.
> Mi spiace.. altre coliche?
>No, niente coliche sono solo intontita..
> Ah va bene, amore ti devo lasciare.. il comandante mi sta chiamando.. a dopo..
>Va bene soldato del mio cuore, ci sentiamo dopo.

Posai il cellulare ancora sorridendo, nella mia mente iniziarono a mescolarsi mille immagini di me e Simone felici, a Venezia, tra mille colori e profumi di quella splendida città che ci ospiterà. Venni distratta da una piccola lucina sul tablet, spalancai gli occhi e alzai il busto dal letto.

"Ginevra.. Michael ti sta aspettando.."

Mi mordicchiai un labbro e iniziai a stringere il lenzuolo sotto di me. Sapevo benissimo che quello che stavo facendo era sbagliato ma sentivo dentro di me qualcosa che mi portava da lui. Io non lo conoscevo, non lo avevo mai visto dal vivo, non sapevo le sue abitudini o le cose che gli piacevano. Mi incuriosiva tutto di lui, ogni volta che gli parlavo mi sentivo sempre più interessata a lui.
Presi il tablet e subito aprii la sua chat leggendo quello che mi aveva scritto: -Buongiorno.. non riesco ad andare via..
-Questo via vai non mi sta bene. Scegli: o resti o vai via! – gli scrissi velocemente. Avevo paura che se ne andasse, che mi lasciasse sola, che non mi avrebbe più scritto così aspettai la risposta con ansia mettendomi una mano nei capelli. -Tu cosa vuoi?
"Esatto, cosa vuoi Ginevra? -La domanda l'ho fatta io a te..
-Tu vuoi che vado via?
No, non volevo questo. Io volevo parlargli, volevo capire tante cose di lui.. -Sto facendo tutte ste storie per cosa secondo te?- gli domandai ironicamente cercando di fargli capire che io, in qualche modo, tenevo alla sua presenza. -Per farmi restare credo. "Perspicace il ragazzo eh?" -Sembro un'idiota Michael..
-Perché sembri un'idiota?
-Perché ci sto mettendo tutta la buona volontà, mi sembri una persona adatta alle mie cerchie, una di quelle che non se ne va e che resta, una persona con cui poter creare un'amicizia. Invece mi stai facendo impazzire. Non mi stai facendo capire nulla.-
Scrissi tutto così velocemente che quando rilessi tutto mi feci paonazza. -In che senso "ti sto facendo impazzire"? Io non ti sto facendo nulla..
-Te ne vai. Torni. Vai e vieni. Fai il freddo e poi sei normale. Io non riesco a capirti, sarò scema e rincoglionita io?
-Io credevo che non ti importasse.. Non me ne vado. Anche se devo parlarti una volta al giorno DEVO farlo perché non ce la faccio a stare senza sentirti..
Sorrisi accarezzando il nome "Bryan" sullo schermo. Non mi sembrava vero, quelle parole sono state forti ed emozionanti tanto da farmi battere il cuore in un modo strano. -Allora non essere più freddo..
Riuscii a scrivere solo questo, non volevo continuare a insistere su quel punto perché ormai avevo capito le sue intenzioni. Sono così abituata a sentirmi triste che se per una volta sono finalmente felice non mi sembra quasi vero. Cioè. Io. Io felice. è mai possibile?
-Devo dirti la verità Ginevra...
"Ecco.. hai parlato troppo presto vedi? Ora la tua "felicità" scomparirà!"

-Dimmi tutto.. Inviai e aspettai quella risposta che mi stava facendo venir l'ansia. Non volevo che fosse tutto un illusione, non volevo che Michael scomparisse nel nulla in una manciata di secondi. Lui era la persona che mi aveva fatto sentir felice solo per pochi minuti. - Io non sono quello che sembro..
Salve a tuttii!! Questo è un capitolo "leggero" caratterizzato maggiormente da conversazioni online.
Ringrazio tutte le persone che stanno iniziando ad apprezzare questa storia, sono davvero felice che stiamo crescendo pian piano.

Began has a like.Where stories live. Discover now