~21~

8.4K 261 21
                                    

Hope

<<Quindi tu e Chris...>> esclamò con uno sguardo malizioso Isabel, mentre prendeva i libri dall'armadietto.
<<Io e Christopher cosa?>> la bloccai subito con un'espressione scandalizzata.
<<Siete venuti insieme questa mattina o sbaglio?>>.
<<Sì e allora? Anche noi due ogni tanto veniamo insieme in università ma non per questo tra di noi c'è qualcosa!>> ribattei prontamente.
<<Ah sì?! Dove hai dormito sta notte?>> domandò guardandomi come se sapesse già la risposta.

Il fatto che avessi dormito da lui non c'entrava niente. Non era la prima volta che dormissi a casa sua, nel suo letto. Ma non per questo tra di noi doveva esserci per forza qualcosa.

Isabel era rimasta in silenzio con un sorrisino dipinto sul volto, in attesa della mia risposta. Era davvero insopportabile.

<<Ti odio>> decretai avviandomi scocciata verso la mia aula.
<<Stai solo ammettendo che io abbia ragione, lo sai questo sì?>> mi seguì divertita.
<<Sta zitta>> ringhiai mentre mi muovevo per i corridoi a passo svelto.
<<Come vuoi...>> lasciò cadere il discorso facendosi scappare un sospiro, <<ho chiamato la mia ginecologa>> mi comunicò di punto in bianco.
<<Per?>> domandai confusa diminuendo il passo.
<<Andiamo Hope! Ti sei per caso scordata che prima o poi dovrai consultare un medico?>>.

Ah già...

<<Certo...>> mi schairii la voce imbarazzata, <<come posso dimenticarmene?>> chiesi retoricamente guardando altrove e portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Tutto bene?>> posò una mano sulla mia spalla preoccupata.
<<Sì, certo. Ti sei fatta dare un appuntamento?>> sorrisi forzatamente. Ancora non mi capacitavo di ciò che stavo vivendo, di come la mia vita stesse irrimediabilmente cambiando senza che potessi far nulla per impedirlo.
<<Oggi pomeriggio, se sei libera>> disse cauta cercando il mio sguardo. Mi dispiaceva tenerla fuori dai miei pensieri ma ancora neanch'io sapevo come stessi e che cosa volessi.
<<Va bene, ci sarò. Ora scusa ma devo andare a lezione...>> cercai di andarmene sbrigativa.
<<Hope...>> mi chiamò afferandomi per un braccio, <<secondo me, dovresti dirlo a Christopher, lui...>>.
<<No, non voglio creargli altri problemi>> scossi la testa con forza.
<<Se non è ancora scappato a gambe levate, suppongo che vorrà sapere come sta il bambino>> esclamò con un dolce sorriso come se volesse convincermi.
<<Non lo so Isa. Ci penserò>> conclusi, <<ora vado>>.
<<A dopo rossa>> mi salutò sorridente.
<<A dopo rompi scatole!>> ricambiai istintivamente dileguandomi dalla sua vista. Era pur sempre la mia migliore amica e sapevo che volesse per me solo il meglio. Quella che non sapeva che cosa voleva ero io. Ero spaventata all'idea di rendere concreta la presenza di una creatura dentro di me. Fino ad allora l'unica prova della sua esistenza era l'assidua nausea mattutina e il test di gravidanza che, senza motivo, custodivo ancora gelosamente. Il fatto di andare da una ginecologa rendeva tutto tremendamente reale e ciò mi terrorizzava.

In tutto questo, stranamente dal solito, prestai attenzione ad ogni parola che pronunciò il professore. Credo che mai in vita mia ero stata così attenta ad una lezione. Avevo anche i libri con me cosa che solitamente non accadeva. Andavo a lezione solo con un quaderno e una penna, senza badare tanto al fatto che scrivesse o meno, invece quel giorno ero particolarmente sveglia e attenta.

<<Reeves!>> mi richiamò il professore mentre stavo per uscire dall'aula. Subito voltai lo sguardo per capire se ce l'avesse davvero con me. L'unica volta che mi aveva rivolto la parola era per dirmi che se non mi fossi impegnata nella sua materia mi avrebbe bocciata o quando effettivamente mi aveva bocciata.

Nonostante Tutto Io Ci SonoWhere stories live. Discover now