La paura di Francesca

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Francesca risponde al citofono mentre si pettina. I suoi capelli lisci e lunghi ben oltre le spalle hanno bisogno di continue cure. A lei piace la sensazione di morbidezza che avverte sfiorandoli con le dita a ribadire il passaggio della spazzola dopo la doccia. Sa che questa sera potrebbe succedere qualcosa di bellissimo e importante, qualcosa che attende da ormai molto tempo. E quest'attesa la spaventa un po', anche se non lo ammetterà mai a nessuno, tanto meno a lui.

Ha scelto di essere semplice questa sera. Capelli sciolti e profumati di shampoo alla mora, il suo preferito. Il viso acqua e sapone, con la sola eccezione di un quasi impercettibile velo di rimmel ad accentuare le ciglia già lunghe per loro natura. Un maglioncino rosa con un leggero scollo a V che fa risaltare le curve non eccessive lasciando indovinare appena la riga che divide i seni e jeans comodi ma non larghi che modellano a dovere i fianchi e cadono a pennello sulle gambe di cui in realtà non è mai stata fiera.

"Sali pure, in fondo al cortile poi prendi i gradini alla tua sinistra."

Francesca sospira. Prende tutta l'aria che riesce a inspirare e la butta fuori con forza, come a voler togliere un tappo invisibile e pesante dai suoi polmoni che potrebbe impedirle di sentirsi naturale e libera. Non c'è alcuna occlusione, ovviamente. Il suo problema è una banalissima ansia. Ha sempre rimandato, evasiva, l'appuntamento con lui, con Matteo, ogni volta con una scusa differente e mai convinta né convincente fino in fondo. Stasera è diverso. Francesca stasera vuole vivere. Senza minimamente pensare a cosa accadrà e neppure come sarà domani, al risveglio, e a tutte le scuse che potrebbe dover inventare a se stessa e al mondo che la circonda per difendersi dalle troppe illusioni patite fino a quel momento.

L'inverno è arrivato finalmente e lei patisce molto il freddo. Non ha voglia di rimanere sola questa sera, con il solito programma alla televisione da seguire distrattamente e una coperta sulle gambe nel tentativo vano di scaldarsi. La telefonata di Matteo è arrivata improvvisa e nel momento migliore in cui potesse giungere, poco prima di entrare nella doccia e di pensare ad un'altra serata uguale a troppe altre. L'ennesima. Sono bastate poche parole per capire che lui era lì, ad aspettare un cenno qualunque, pronto a catapultarsi da lei per potersi perdere totalmente nelle sensazioni e negli istanti che lei gli regala, pur centellinando ciascuna parola, ogni immagine o singola emozione.

Non è mai stato facile per Matteo stare dietro ai suoi sbalzi d'umore. Quante volte se n'è resa conto anche lei, odiandosi per il proprio comportamento così infantile. Eppure lui, mai domo, mai vinto, sempre gentile, con la parola lasciata fluttuante al momento giusto, con un sorriso inaspettato nel silenzio di un giorno qualunque, era lì. Sempre. E ora sta salendo i gradini che lo dividono dalla porta d'ingresso, pronto a entrare finalmente in casa. Francesca guarda fuori, il cielo promette neve. Lei la odia nemmeno troppo cordialmente. Matteo adora la neve. Ed è convinto in cuor suo che Francesca in realtà non la sopporti semplicemente perché non la conosce quanto lui. Quante volte i loro discorsi criptati e racchiusi in decine di sms si sono interrotti nel momento in cui lui le prometteva di portarla in una baita in montagna, con solamente un camino acceso e la voglia di stringersi e guardare nevicare, fuori. A lei l'idea non dispiaceva per nulla e il pensiero nel profondo di sé la eccitava facendola arrossire e sorridere, ma le faceva paura il pensiero dell'essere isolati chissà dove, senza tempo e senza una potenziale via di fuga.

Forse, con Matteo, avrebbe potuto andare finalmente oltre tutti i suoi limiti e lasciarsi vivere come ha sempre sognato fin da piccina, quando correva nel giardino della casa dei nonni e si immaginava una volta principessa, un'altra madre felice con tre bambolotti in un unico passeggino usati come figli, un'altra ancora modella al centro della passerella nella sfilata di moda più importante del mondo. Gli occhi tutti su di lei, qualsiasi vestito avesse indosso. Il potere di stendere chiunque solo con la forza del suo sguardo magnetico. Quanti sogni si fanno da bambini, beata innocenza che non sa quanto il mondo sotto il nome di Destino, possa essere bastardo e colpire duro.

Francesca si riprende da questi pensieri. Non è il momento di far comparire ombre sul suo viso semplice e profumato. Matteo è sulla soglia. E i loro sguardi si incontrano. Finalmente.

"Ciao, Fra. Che bella sei."

"Ciao...grazie..."

Ora si sente imbarazzata. Voleva sentire quel complimento, lo desiderava con tutta se stessa. Stasera Francesca vuole essere bellissima ed esistere soltanto per lui.

Matteo entra e si toglie la giacca. Francesca guarda il suo profilo di nascosto e sorride. Non si è mai accorta prima del neo sul naso, piccolino e discreto, di Matteo. Le piace. Ha deciso che questa sera lo bacerà, ma prima vuole metterlo a suo agio. Gli farà conoscere il suo mondo, lasciandolo entrare piano dentro il suo universo di piccoli pensieri, scoprendosi a sorridere insieme delle cose più stupide, solamente per il gusto di osservare rapita il disegno delle sue labbra e poi sfiorarle con le proprie. Un bacio soffice come un batuffolo di cotone che si lascia vincere dal vento e si posa lieve sulla pelle tremante.

Lo prenderà per mano e, dal divano, lo avvicinerà a sé. Lentamente si lascerà spogliare, aiutandolo a vincere la timidezza dei primi istanti e si farà guardare da lui come mai prima d'ora nessuno è riuscito a guardarla. Senza togliergli mai gli occhi di dosso farà lo stesso con la sua camicia. Scoprirà il suo petto nudo e lo accarezzerà scendendo piano sul suo corpo, gli slaccerà la cintura dei jeans e le sue mani andranno ancora più giù, indomite e incontenibili. Lo prenderà per mano e lo guiderà in camera da letto, sentendo il suo respiro diventare sempre più affannoso per il desiderio crescente e inarrestabile. Lo sentirà entrare dentro di lei, bagnata e finalmente non più timida, fino a salire sopra di lui, cavalcandolo con ferma dolcezza e sentendolo arrivare al culmine del piacere lo accarezzerà con le sue labbra e la sua lingua, per poi abbandonarsi sfinita sussurrandogli all'orecchio un dolce e semplice:

"Amore mio".

Matteo la sta guardando ora. Sorride, un po' frastornato da quegli occhi che lo fissano senza dire niente. Non è sicuro di capirne il motivo. Forse lo immagina, ma spera non sia solamente un'impressione frutto della sua mente e del debole che ha per lei. Gli sembra semplicemente perfetta stasera in ogni piccolo particolare e si convince abbia fatto tutto quanto solamente per lui.

"Francesca, ora mi prenderai per pazzo lo so, ma ti guardo e mi sento felice. Volevo, anzi dovevo dirtelo, ecco. Scusami, sono banale e rovino sempre tutto, lo so."

Francesca si avvicina a Matteo e con le dita lo zittisce sfiorandogli le labbra. Lo abbraccia, stringendolo forte a sé e istintivamente guarda fuori, verso la finestra. Sta iniziando a nevicare. Chiude gli occhi e sorride, in silenzio. Finalmente, Francesca sa di avere appena deciso di smettere di avere paura.

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