1

536 39 13
                                    

Sono sempre stato innamorato della mia bellissima Holmes Chapel.

Tranquilla, accogliente, pochi negozi, una bella scuola, una bella biblioteca, c'è quasi sempre il sole e delle bellissime casette dipinte con colori pastello.

L'unico problema è nato quando, nella notte di domenica scorsa Clarissa Sparks, sola a casa mentre i suoi erano in viaggio per lavoro, è stata trovata morta nella sua piscina con un taglio netto che le segnava il collo.

Si dice che ad ucciderla sia stato Calum Jorgensen, il suo geloso ragazzo, scomparso durante la stessa notte del presunto omicidio. Non sono state trovate prove concrete per poterlo davvero incriminare.

"Sono sicuro che sia stato lui" ripete Liam, seduto a gambe incrociate nel giardinetto della scuola.

"Potrebbe essere stato chiunque" ribatte Marylin, "tutti la odiavano in questa città".

Clarissa Sparks era la tipica ragazza vanitosa, con un fisico da paura e che derideva chiunque le capitasse a tiro. Tutti la odiavano e la invidiavano, non però fino al punto di ammazzarla. Almeno credevo.

"Tu che ne pensi, Harry?" mi domanda Julia, fissandomi.

Faccio spallucce e cerco di cambiare discorso, senza riuscirci. Per quanto anch'io la odiassi, sapere che sia morta in questo modo così brusco mi rattrista parecchio.

La campanella fortunatamente suona segnando l'inizio della lezione di letteratura inglese tenuta dal signor Kant, il mio professore preferito che, prima iniziare la lettura di Ragione e Sentimento, ci invita a rispettare un minuto di silenzio per la dolorosa perdita di Clarissa.

Il cellulare mi vibra nella tasca e, nascondendomi dal professore, lo estraggo.

"Coprifuoco imposto per mezzanotte dal distretto di polizia. Festa fino a quell'ora a casa mia, porta da bere xx" recita il messaggio di Julia.

Mossa intelligente quella di organizzare una festa mentre in giro c'è un serial killer a piede libero. "Va bene" rispondo comunque al suo invito, seguendo poi la bellissima lettura di Jane Austin. Cosa potrebbe mai succedere con così tanti poliziotti in giro per la città?

Proprio un bel niente.

-

"Ciao Harry" urla Zayn, seduto a bordo piscina con un bicchiere di plastica rosso in mano.

"Ciao" rispondo sedendomi accanto a lui, accendendomi una sigaretta.

La festa si sta svolgendo nella piscina privata di Julia. All'ingresso due macchine della polizia sono ferme per tenere d'occhio la situazione.

Fa ancora abbastanza caldo essendo metà settembre e molti miei amici di scuola sono in costume.

"Questo sarebbe il momento perfetto per un serial killer per poter uccidere ancora" afferma Zayn, sorseggiando il suo drink.

Maledetta sia la sua fissa con il genere horror nata all'età di undici anni.

Annuisco e "non credo lo farebbe, c'è la polizia fuori" rispondo, immergendo i piedi nell'acqua cristallina della piscina piena di ragazzi.

Canticchio Hear Me Now mentre faccio qualche tiro dalla sigaretta, rilassandomi dopo le prediche di mia madre sul non uscire, spaventata ancora dalla morte di Clarissa.

"Ragazzi" urla Niall, avvicinandosi a nuoto verso di noi.

Ha i capelli biondi fradici che gli ricadono in una frangia perfetta sulla fronte e gli occhi lucidi, forse per via del cloro.

"Tuffatevi" urla, anche se noi saremmo riusciti a sentilo anche con un tono di voce normale.

Zayn non se lo fa ripetere due volte e, lasciando il telefono accanto a me, si getta in piscina con i vestiti ancora addosso.

Io rimango ancora lì, non ho voglia di tuffarmi.

Mi guardo intorno, notando Louis Tomlinson in lontananza che si siede sulla sdraio, giocando col cellulare.

"Con che coraggio ha deciso di presentarsi?" chiede Maya, sedendosi accanto a me e distogliendo così la mia attenzione dal ragazzo castano.

Ha un top giallo e dei pantaloncini troppo corti per essere definiti tali.

Il senso di colpa mi attorciglia lo stomaco pensando a cosa io abbia fatto con Clarissa, due settimane fa.

Non avrei dovuto pubblicare il suo video mentre fa sesso con Josh Devine su YouTube.

Dovrei scusarmi? Dovrei diglielo che è stata per metà anche colpa mia?

Rispondo con un "Non lo so" alla domanda di Maya e decido di alzarmi e andare da lui, anche solo per domandargli come sta.

Tolgo così i piedi dall'acqua e, alzandomi i jeans un po' bagnati verso le punte, cammino verso di lui.

Sento un urlo provenire alla mia sinistra, verso il garage dove Julia ha parcheggiate le sue tre Lamborghini.

È stata Lucy, una ragazza del mio stesso corso di storia ad urlare.

Cominciamo così in molti ad avvicinarci verso di lei e la scena che ci si presenta davanti è davvero raccapricciante.

Il corpo di Samuel Finnegan, il giocatore di basket più famoso della scuola, è posto sul pavimento mentre alcuni tagli gli percorrono il petto.

Una maschera bianca, con pezzi di stoffa nera che allungano gli occhi e la bocca che ricordano vagamente L'urlo di Munch, è posta sul pavimento.

Sul muro è presente una scritta fatta col sangue, sicuramente quello di Samuel, che recita:

"Sono tornato".

Scream [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now