Come avevamo già detto, Merlin accettò di recarsi con la compagnia verso la proprietà dei Pendragon.
Aspettarono prima di partire, poiché dovevano essere raggiunti da Mordred che, in questa vita, era il fratello di Merlin, come il ragazzo aveva svelato alla richiesta di Morgana.
La compagnia di Cavalieri, sebbene all'inizio si fosse mostrata un po' restia ad accettare il giovane Druido, era segretamente contenta di poterlo rivedere, avendo capito il motivo del suo tradimento.
Artù, tra tutti, era quello che voleva abbracciare l'ex-Cavaliere, e spiegargli cosa fosse realmente accaduto con Kara, sebbene Merlin avesse sconsigliato di compiere un atto simile, per evitare eventuale rabbia da parte del fratello minore.
Morgana era invece dispiaciuta per ciò che aveva causato: Mordred era realmente fedele ad Artù, credeva realmente nel futuro che il re voleva costruire. Ma ella, con le sue parole, con la sua falsa premura, accecata dalla vendetta, lo aveva traviato, facendogli voltare le spalle al fratello e causando la morte di entrambi.
Una cosa che entrambi i Pendragon si accusavano era la morte di Mordred, sebbene Artù lo avesse fatto solo dopo esser stato colpito dal ragazzo.
Lancelot era l'unico della compagnia a non capire chi fosse Mordred, poiché, all'arrivo del ragazzo, lui era già morto da molto tempo.
Raggiunti dal ragazzo, molto simile a Merlin, avendo gli stessi capelli corvini e occhi verde-blu, si mostrarono tutti felici nel rivederlo, e lui, commosso da tale trattamento, perdonò Artù e sorrise a Morgana, felice che avesse ritrovato la bontà che ricordava dimorasse nel suo cuore, ricordo che possedeva dall'infanzia e che non lo aveva mai abbandonato.
Successivamente, si diressero tutti verso il castello dei Pendragon, definito così da Gwaine, che scherzando, sosteneva l'immensità dell'edificio, molto simile al castello di Camelot.
Sebbene i due Pendragon schernissero la loro proprietà, anche i due maghi riconobbero la maestosità della costruzione.
Merlin, in particolare, sorrise all'amico, ricordandosi dell'immenso Camelot, e confrontandolo con quello davanti a lui.
Proprio in quel momento, uscì dall'edificio una ragazza, giovane, mora, molto bella. Questa si avvicinò ai due Pendragon.
"Salve, signorini. Vostro padre mi aveva avvisato che sareste rientrati molto più tardi, non ho finito di pulire. Mi dispiace davvero." Merlin sorrise, pensando alla sua incapacità nel assolvere nel tempo richiesto le proprie mansioni. Arthur, vedendo l'amico sorridere, immaginò la causa di ciò, e sorrise di riflesso. Poi, si rivolse alla domestica. "Non preoccuparti, Lora. Non è colpa tua. Adesso, vai a occuparti della parte delle pulizie che ti mancano. È ancora presto e, anche noi, immaginavamo di rimanere molto più tempo fuori." Morgana aggiunse. "Cosa ti manca?" Lora, la domestica, rispose che gli mancavano le loro stanze e la cucina. Allora Morgana disse. "Lascia stare la mia stanza, me ne occuperò io stessa, avendo da fare. Inoltre, la cucina devi sporcarla per cucinare. Quindi, occupati della stanza di Arthur e poi comincia a cucinare la cena." Lora ringraziò la ragazza. Arthur disse. "Lascia perdere anche la mia stanza. Devo lavorarci ancora. Occupati della cucina. Inoltre, chiama i nostri genitori e di loro che non andremo al ristorante, questa sera, ma resteremo a casa." Lora annuì, ringraziandolo. Poi, tornò nell'edificio. Merlin indicò la casa, perché castelli non ne esistevano più. "Dici che in questo castello troveremo anche la servitù?" Arthur scosse il capo. "Non ho una servitù. Ho domestici." Morgana sorrise. "Ne hai un'infinità. Anche se dopo pochi giorni si licenziano tutti. Causa disperazione profonda. Lora sta resistendo da una settimana, ma è perchè gli servono soldi." Gwaine disse. "Ma è perchè vostra Maestà non può accontentarsi di qualcosa di banale." Gwen, rise, dicendo. "L'unico servo che gli è rimasto per più di una settimana è stato Merlin!" Il ragazzo in questione sorrise. "Be, era scontato, no? Sono fantastico!" Mordred disse. "E modesto. Soprattutto modesto." "È il mio secondo nome. Non lo sapevi?" Mordred ci pensò. "Non era Idiota?" Facendo ridere tutta la compagnia. Merlin indossò un'espressione offesa, chiaramente falsa, e disse. "Mi sento offeso. Non capite il mio genio?" "Perchè, ne hai uno?" Insistette Arthur, ghignando. Mordred rise molto forte. Merlin, guardandolo, disse. "Sei in punizione." Facendolo smettere di ridere.Entrati, si diressero ai piani superiori della casa.
"Allora... a che scuola andate?" Morgana rispose, indicando il nome della scuola. Mordred socchiuse gli occhi. "È quella a cui ci siamo iscritti noi, vero?" Merlin annuì. "Cominciamo domani. Oggi sono andato con Will a ritirare i moduli per l'iscrizione." "Perché vi siete iscritti solo Oggi?" Merlin si voltò verso Lancelot. "Ci siamo trasferiti da poco. Vivevamo in campagna." Morgana sorrise. "Will abitava con voi?" Mordred annuì. "Si sono conosciuti così." Merlin lo guardò. "Tecnicamente ci siamo conosciuti nell'altra vita. E in questa ci siamo rincontrati. Non è strano, lo conoscevo dalla nascita." Artù sorrise, sebbene sentisse una stretta al petto. "Sono contento che tu abbia avuto l'opportunità di rivederlo. Mi ricordo che avevi sofferto molto per la sua morte." Merlin annuì. "Will è un ottimo amico. In questa vita così come nella scorsa..." Mordred sbuffò. "Dai non possiamo cambiare discorso? Che senso ha ripetere sempre le stesse cose? Non è più quella vita. Adesso siamo in un'altra vita. Godiamocela, No?" Merlin sorrise al fratello. "Va bene, Mordred. Domani ci fate fare un giro della città?' Gwaine annuì. "E lo chiedi? Non vedo l'ora, amico!"
Dopo la discussione avvenuta nei corridoi, i ragazzi entrarono in una camera enorme. "Wow! Ma avete una casa in un castello?" Domandò, incredulo, Mordred. Merlin si guardò intorno. "Accidenti, amico! Ti tratti bene, vedo!" Artù arrossì. "È grande, lo so. Quella di Morgana è più grande, però." Morgana annuì. "Sono una donna. Ho bisogno dei miei spazi. Molto più di te." Merlin annuì. "Morgana ha ragione. Lei deve avere la stanza più grande." Mordred fissò il fratello. "Tu hai la stanza più grande." "Io sono il fratello maggiore. Nascevi prima tu, e avevi questo privilegio." Mordred sospirò. "Bel fratello." "Ehi! Sono un fratello modello!" "Certo. Che si prende la stanza più grande." "Proporzionalmente, a me serve più spazio." "Non dire cavolate; Merlin! Anche a me servirebbe una stanza più grande." "Per... metterci cosa?" "La mia persona! Occupo molto spazio!" "Ma se sei un tappo!" "Ehi! Non è vero!" "No?" "Sono 1.65!" "Io sono 1.85. Mi serve più spazio. Logicamente parlando." "Tiri fuori la matematica di nuovo? Vogliamo fare le proporzioni delle nostre stanze?" "Va bene. Hai una calcolatrice?" "Ma come? Ti serve davvero?" "No. Ma è molto più veloce. Perché non usarla?" "Stai scherzando? Merlino, il più grande stregone, che usa una calcolatrice?" "Sembra una barzelletta se la metti giù così. Ma a me serve realmente."
"Ragazzi!" La discussione dei fratelli era giunta a un delirio notevole. Venne interrotta, per, dal tempestivo intervento di Gwen. "Fate sempre così?" Chiese Lance, ridendo, mentre passava un braccio intorno alla vita di Gwen. "No!" "Sì!" I due fratelli risposero in coro, dando due risposte diametralmente opposte. "Lo prenderei per un sì." Rispose, al loro posto, Percival.
Morgana interruppe la discussione. "Merlin, io avrei una domanda." "Dimmi pure, Morgana." "Che cosa hai fatto dopo.... dopo Camelot?" Merlin sospirò. "Ora ve lo racconto. Possiamo metterci comodi?" Artù annuì.
Merlin prese un respiro profondo. Poi cominciò a parlare.
Angolo autrice
Ehi gente!
I'm back! Ecco a voi un nuovo capitolo!
Il prossimo non so quando lo pubblicherò. Non so nemmeno quanto sarà lungo!
Alla prossima, con il racconto del vostro stregone preferito! (Merlin, sta volta).
Ps. Vi piace il dialogo tra Merlin e Mordred? Ne volete altri così?
By Rowhiteblack

YOU ARE READING
IL BIBLIOTECARIO !MERLIN AU
FanfictionArthur Pendragon, dopo 1000 anni, è tornato nel mondo dei vivi. Con lui, i suoi Cavalieri. Ha i ricordi della vita precedente, ed è tornato per uno scopo.