COME PADRE E FIGLIO

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"Pronto? Ci siete?" Merlin aveva chiamato i due amici storici, Will e Freya. Freya disse. "Si; ci siamo. Will ha messo in vivavoce." Merlin sorrise, trionfante. "Ottimo. Devo aggiornarvi. Ieri ho risolto con Arthur. Ho capito quale fosse il loro problema, praticamente era convinto che tra me e Freya ci fosse del tenero." Merlin sentì la risata di Will e la sua esclamazione. "SONO UN GENIO! Cavolo, riesco a capire meglio io Pendagron di Merlin." Merlin sospirò. "Non pensavo fosse geloso di me. Voglio dire... gli ho detto che lo amo, non pensavo dubitasse così tanto..." Freya disse. "Non devi essere preoccupato per questo. La gelosia indica che c'è interesse, Merls. Dovresti essere più preoccupato dell'eventuale mancanza." "Ma in un rapporto non serve fiducia?" "Sono d'accordo con Merls, Freya. Penso che in una relazione serva fiducia. E Arthur non sembrava averla." "Non ascoltare Will, Merls. Arthur era solo insicuro. Dagli fiducia, e lui te la darà. Inoltre, non mi conosce e scopre che io e te ci siamo conosciuti. Nel passato sei stato fondamentale per lui, ma sono avvenuti episodi con te senza lui. È insicuro solo per quello. Potresti raccontargli la tua storia. Tutta." Merlin ci pensò. "Non è una brutta idea. Grazie Freya. Vi aggiornerò. Divertitevi." "Anche tu"
Merlin chiuse la chiamata

In quel momento gli arrivò un messaggio dal biondo.
Da Arthur <3
Ehy, Merlin <3. Sono tornati i miei genitori e Gaius. Vieni?

Il moro, spalancando gli occhi, cominciò a correre verso Villa Pendragon, raggiungendola in poco tempo.

Raggiunta la Villa, Merlin recuperò il fiato, prima di bussare.
Aprì la porta una bellissima donna, bionda e dal viso gentile.
"Tu devi essere Merlin. Io sono Igraine, la madre di Arthur e Morgana." Merlin tese la mano. "Piacere di conoscerla, signora Pendagron." Igraine sorrise. "Che tenero." Lo abbracciò. "Sono così contenta che Arthur ti abbia avuto nella scorsa vita. Ho visto che stava diventando un po' troppo sicuro di sè. Mi fa piacere che abbia potuto contare su un amico così leale. È raro trovare questa lealtà." Merlin arrossì, sia per l'abbraccio sia per le parole della donna. "È stato un onore servire suo figlio, signora Pendagron. Arthur era, anzi è, una persona molto buona. È altrettanto raro trovare un amico come lui. E mi ritengo fortunato per aver avuto l'onore di essere anche solo il suo servo. Morirei per Arthur. Allora come adesso." Igraine sorrise. "Adesso è diverso, però. Ci ha detto della vostra relazione. Puoi chiamarmi Igraine, comunque. Signora mi fa sentire vecchia!" "Come preferisce, Igraine."
"Lascia respirare questo povero ragazzo, Igraine."
Merlin si voltò per vedere Uther Pendagron scendere le scale.
"Signor Pendagron. È un piacere vederla." Uther annuì, guardandolo. "Anche per me vedere te, Merlin." Il vecchio re tese la mano. "Sono anche colpito dalla tua capacità di tenere nascosta la magia. Non molti ci sono riusciti." Merlin abbassò lo sguardo. "Non mi piaceva mentire, ma era necessario. Ho scoperto a Camelot che avevo un destino, proteggere Arthur. Non potevo andarmene, sarebbe stato ucciso." "E hai preferito farti trattare come una nullità? Un servo?" Domandò Uther. Merlin annuì. "Non sono nato per comandare. Penso che chi abbia le mie capacità dovrebbe aiutare gli altri, non dominarli. Se uno comincia ad ottenere potere, quello che vorrebbe sarebbe continuare ad aumentarlo. Non potevo permettere accadesse con me." Igraine sorrise. "Siamo stati fortunati. Arthur soprattutto."
"Lo penso anche io."
Merlin sorrise, riconoscendo la voce. "Gaius." Sussurrò. Poi corse ad abbracciarlo. "Mi siete mancato, Gaius. Davvero, io..." "Merlin, caro ragazzo. Non serve darmi del voi, non siamo più a Camelot. Vieni, facciamo due passi. Raccontami di te."
Merlin annuì, contento.
Uscì dalla porta, andando verso un laghetto vicino al padiglione esterno.
"Lì bevono il the delle cinque." Commentò Gaius, indicandolo. Merlin alzò un sopracciglio. "C'è davvero chi beve il the delle cinque?" Gaius annuì. "Sono tradizionalisti. Arthur e Morgana un po' meno, ma penso che a loro piacciano i biscotti di Igraine." Merlin annuì. "Devono essere buoni."
Gaius lo osservò. "Come ti senti, figliolo?" "Stanco, ma non troppo. Mi sentivo solo, ma ora sto meglio. Rincontrare tutti... è stato bellissimo. Nelle scorse vite ero sempre solo. Ad affrontare dei ricordi troppo pesanti e senza nessuno con cui condividerli. Adesso, mi sento meglio..."
Gaius osservò intensamente il ragazzo.
"Le altre vite? Vuoi dirmi che sei nato e morto più volte?" Merlin annuì. "Non sono sicuro di sapere come spiegarlo. È come se la mia essenza fosse legata a queste terre. Nasco e muoio. Ho visto intere epoche, invenzioni, ho assistito a guerre e massacri, ma anche a periodi di pace e prosperità. Ho visto e fatto molte cose. Ma ero sempre solo, Gaius." "Perchè? Non hai legato?" "No. C'è un limite alle persone cui posso tenere e sapere di non rivedere mai più. Preferivo la vita solitaria. Solo mia madre era sempre la stessa, Gaius. Se non fosse stato così... sarei impazzito."
"Non ci posso credere. Non ho mai sentito di un mago capace di trascendere il potere della vita. È molto più potere persino di quello di Taliesin." Merlin annuì, lentamente. "Mi è stato detto, già. Sembra che io rimarrò qui, ad attendere sempre Arthur. Sono legato a lui."
"Sarei onorato di essere un tuo allievo. Con tutto quello che hai imparato..." Merlin si fermò. "Cosa? Allievo? Gaius, voi non sarete mai un mio allievo. Sono contento di aver ritrovato la vostra guida. Sono ancora quel ragazzo che venne alla vostra porta alla ricerca di un amico." "Non sono più il tuo maestro, ragazzo. Merlin, ciò che hai imparato, supera tutte le aspettative."
"Se non volete, scusa, vuoi considerarti mio maestro, allora sei un mio pari." Gaius sorrise. "Mi fai onore, con queste parole." Poi domandò. "Morgause e Nimueh? Sono tornate?" Merlin sospirò. "Non ne sono sicuro. Ma ho intenzione di indagare, questo te lo posso assicurare."
Gaius annuì, orgoglioso. "Non mi aspettavo niente di diverso da te. Vieni, andiamo verso casa di Arthur. Sono sicuro vorrai salutarli, prima di tornare a casa." Merlin annuì. "In questa vita, ho un fratello, per la prima volta. È Mordred." Gaius lo guardò, sollevando un sopracciglio. "Inaspettato." Merlin scosse la testa. "Penso sia stato il destino. Ha dato a me Mordred e ad Arthur Morgana, per non far ripetere loro gli errori del passato. Mi sento così in colpa per come sono andate le cose. Avrei potuto fidarmi di Morgana. Le avrebbe fatto bene una guida, diversa da Morgause. Mi sento responsabile, Gaius. Ed estremamente in colpa." Gaius gli posò una mano sulla spalla. "Non sei affatto come quel ragazzo che entrò tanti anni fa in casa mia. Quel ragazzo si sentiva un mostro, uno scherzo. Tu sei un uomo pronto ad assumerti le tue responsabilità. Sei molto coraggioso, Merlin."
Ad interrompere i due, ci pensò Arthur.
"Ciao! Gaius, mamma vorrebbe che entrassi. Merlin ti andrebbe di fermarti per cena?" Chiese Arthur al fidanzato. Prima che Merlin potesse rispondere, però, si sentì la voce di Igraine urlare. "Ti andrebbe di restare per sempre?"
Merlin arrossì. "La cena va bene." Arthur sorrise, rosso anche lui. "Bene. Mamma, resta anche Merlin per cena." "Solo per quello? Va bene." Igraine entrò nuovamente in casa.
Gaius sorrise ai due, prima di entrare dentro.

Merlin sospirò. "Arthur devo parlarti riguardo gli scii. Devo assolutamente capire di più, non posso permettermi gli stessi errori del passato." Arthur annuì, lentamente. "L'ho capito, so che devi. Ma gli scii non sono malvagi?" "Sono creature dell'Antica Religione. In passato sono state nostre nemiche, è vero. Ma le circostanze erano diverse. Se Morgause e Nimueh sono realmente tornate e le visioni di Morgana stanno per realizzarsi, gli scii saranno nostri alleati. I piani delle due streghe porterebbero alla distruzione del mondo come lo conosciamo. Nessuno vorrebbe correre questo rischio, soprattutto esseri uniti così al mondo stesso. Gli scii saranno dalla nostra parte, ne sono sicuro. Dobbiamo parlare con loro. Sono creature antiche quanto i draghi, ma a differenza loro non muoiono." "Perchè dovrebbero aiutarci, però?" "Perchè anche io condivido qualcosa con i draghi. Sono ancora l'ultimo signore dei Draghi esistente, Arthur. Posso chiedere loro consiglio e aiuto, da pari. Ho vissuto a lungo. Condivido anche la loro pena, di non riuscire a dividermi da questo mondo." Arthur annuì. "Domani andremo, hai la mia parola. Prenderemo la macchina e andremo da loro." Merlin sorrise. "Grazie, Arthur."
Arthur sorrise a sua volta, avvicinandosi al fidanzato per baciarlo in bocca. "Ti amo, Merlin e mi fido di te. Anche quando non dovrei, forse." Merlin sorrise ancora di più. "Felice di sentirlo dire."

Angolo autrice

Alla prossima gente!

Ho visto che sono nella top ten come storia con tag merthur.
Cosa dire? GRAZIE VI AMO TROPPO!!!
By rowhiteblack

IL BIBLIOTECARIO !MERLIN AUWhere stories live. Discover now