2- Le cinque di mattina

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2 - Le cinque di mattina

















Jungkook












Era inverno, quindi freddo, tanto freddo, per non parlare dei nasi rossi e le mani prive di sensibilità e calore umano.

Uscii dal bagno quasi correndo, mannaggia al freddo e alla mia voglia sfrenata di caldo e bolle di sapone, avrei potuto fare una stupida doccia calda e invece avevo deciso di deliziarmi con un bel bagno.

Cercai di muovermi, velocizzai ogni gesto e per non espormi ulteriormente all'aria fresca di camera mia presi i primi vestiti sotto agli occhi. Mi fermai davanti allo specchio e mi osservai con calma, come da tempo oramai non facevo, passai automaticamente una mano tra i capelli, ancora bagnati, e nonostante le basse temperature li avrei lasciati asciugare da soli, preferivo di gran lunga l'effetto naturale.

Distolsi lo sguardo dal mio riflesso, quanto mi mettesse a disagio la mia figura era qualcosa che ancora non avevo ben capito, ero cresciuto in fretta e vedere i cambiamenti era qualcosa a cui ancora non ero abituato, come la mia massa muscolare che stava crescendo, la mascella più pronunciata, come il resto dei miei tratti.

Ero cresciuto troppo in fretta, tra un allenamento e l'altro, fino ad arrivare a dove ero arrivato, un idol di successo, ma ancora troppo giovane ed inesperto, distolsi lo sguardo dalla mia figura e sospirai, ero alla ricerca di calore e in quel momento avevo davvero voglia di rilassarmi con una tazza di thè caldo.

All'inizio il manager aveva deciso che la scelta migliore era farci vivere assieme, mi disturbava questa sua scelta, convivere con altri sei ragazzi era una scelta importante, una delle tante che poi avrebbe cambiato la mia vita, eppure avrei desiderato ringraziarlo di cuore per quella sua decisione.

Anche se le nostre camere erano lontane, alcune addirittura munite di bagno, come la mia, conquistata a fatica dopo una dura lotta a braccio di ferro con Seokjin, ma lui ci aveva guadagnato il terrazzo, che a me mancava, peccato.

Per il resto ognuno poi si comportava come voleva , senza infrangere le regole di convivenza altrui.

La casa era spaziosa, era stata la caratteristica che più interessava a tutti, sette idol da sistemare non erano pochi e nemmeno da accontentare. Sotto richiesta di Hoseok avevamo ottenuto una sala da ballo e grazie a Yoongi uno studio di registrazione, poi era semplicemente rimasta vuota una stanza e allora avevamo deciso di lasciarla così, se non per una poltrona, un tappeto morbido e uno stereo. Era diventata la stanza del "quel che vuoi", ottima in caso qualcuno avesse bisogno di svagarsi senza musica o danza.

Le stanze non erano grandi, ma ci consentivano di avere quel minimo di privacy, senza dover muoverci ogni volta o rischiare di incappare in paparazzi o fan, cosa che capitava così spesso, soprattutto quando ci recavamo nell'edificio della nostra agenzia.

Uscii da camera mia e non feci nemmeno un passo che dalla stanza di Tae mi arrivarono alle orecchie la sua voce e quella di Hoseok, stavano giocando, per un attimo sentii le mani prudere dalla voglia di entrare e unirmi a loro, prendere il joystick tra le mani e rilassarmi così.

《Cazzo, dai, sparagli, la mira, Tae, diamine, dove l'hai lasciata? A casa? Ma ci sai giocare?》

Hoseok urlava esaltato dalla partita e inveiva contro Tae, che invece rideva divertito e sorrisi anche io, scaricare lo stress con un buon videogioco era qualcosa che anche io facevo.

Continuai a camminare divertito e quando passai davanti alla camera di Jin non mi sorpresi di trovarla silenziosa, come sempre.

La stanza di Namjoon era vuota, come quella di Jimin e di Yoongi, che invece avevo intravisto nello studio di registrazione, come sempre, lui ci viveva lì dentro.

The Alcoholic Attraction {Jikook}Where stories live. Discover now