.Capitolo Uno.

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"Mettiti questo vestito poi truccati e fatti uno chignon" le ordinò la sua matrigna facendo irruzione nella sua stanza e nei suoi pensieri
"Perché?" Domandò lei sorpresa
"Non ti ricordi?" Urlò per poi riprendere "viene a mangiare da noi una famiglia del nostro quartiere"
"E perché mai l'hai fatto?" La interrogò la ragazza, la donna sbuffò
"Ha un figlio ricco che è andato a lavorare a Manchester" rispose lei sedendosi di fianco a lei sul letto e accarezzandole il viso, Azzurra appena sentì la mano venire a contatto con la sua pelle la spostò bruscamente "ora alzati dal mio letto" aggiunse poi nervosa, stranamente la donna obbedì e uscì dalla stanza.

Non voleva incontrare quella famiglia e non voleva fidanzarsi con quel ricco brasiliano.
Che poi come faceva ad essere ricco? La sua famiglia non viveva in un quartiere ricco, coma ha fatto a pagarsi l'università in quel strano paese?
Azzurra doveva scoprire com'era possibile una contraddizione del genere, come poteva uno che non ha studiato all'università trovare un lavoro a Manchester?
Così si mise il vestito con delle calze e un paio di ballerine, tutto nero.
Non si truccò e non si acconciò i capelli, ci passò solo il pattine, giusto per non fare la figura della ragazza sporca.
Alla fine a lei non interessava far colpo su quel ragazzo, voleva solo capire come poteva fare un lavoro tanto prestigioso da spostarsi dai quartieri di Brasiliani Medi di San Paolo fino a Manchester dove svolgeva un lavoro degno per renderlo ricco, e quella donna non ingrandiva mai il reddito altrui, era molto ottusa su questo, soprattutto quando si trattava di trovare un consorte alla sua giovane figliastra, forse credeva di poter usufruire dei suoi soldi.

"Ma guardati non ti sei ancora fatta lo chignon" disse la matrigna correndo verso di lei
"Non toccarmi i capelli" urlò lei dandole una sberla sul polso
"Non ti presenterai cosí!" Poi la fissò bene "ma per l'amor di dio non ti sei neanche truccata?!"
"No!" Urlò lei secca
"Perché?" Chiese alzando la voce la brasiliana
"Non me ne frega un cazzo!" Si spiegò Azzurra con il suo tipico atteggiamento arrogante
"Cosa sta succedendo?" Si intromesse suo padre, lei guardò altrove sbuffando, non le piaceva tutta questa situazione, voleva restare nel suo mondo, quando si ricordava di sua mamma, quando fantasticava di essere ancora al suo fianco.
"Azzurra non si vuole truccare e neanche acconciare i capelli per bene" si lamentò quella donna
"Ci penso io tu vai a fare altro" disse suo padre.
"No papà" esclamò la ragazza
"Devi Azzurra, non puoi presentarti normamente"
"Anche tu papà? Credevo che almeno tu fossi normale! Credevo che almeno a te non fregasse, sono l'unica qui a cui non interessa sposare un fottuto ricco?!" Gridò nervosa lei
"A me non interessa se ti metti o no con quel preto* però è gente ricca e voglio che tu splenda al massimo" rispose calmo l'uomo baciandola sulla fronte, pur avendo fatto cose brutte nella sua vita la sapeva calmare nei suoi momenti isterici.

Il citofono suonò ed entrò quella famiglia.
La donna di casa ci teneva che si presentassero tutti seduti a tavola.
Lei era seduta in centro al lato sinistro del tavolo, con un fantastico chignon fatto dal suo papà e un trucco leggero.
Entrò una donna con tipici tratti sudamericani e la pelle cadente, poi la successero due raggazzi molto simili.
"Vera Lucia" rispose la donna ospite accennando un sorriso e stringendo la mano a tutti.
"Felipe" la imitò un figlio.
"Gabriel" copiò il secondo.
Quel ragazzo le ricordò subito il bel ragazzo che lei e sua mamma incontravano ogni domenica sulla ciclabile vicino alla loro casa, ex casa, in Italia.

Durante la cena Daria era molto agitata e Nadia sembrava attratta da Gabriel.
Azzurra invece era indifferente, ma teneva le orecchie ben aperte per capire come era riuscito ad andare a lavorare a Manchester senza dover studiare all'università.
"È lui Gabriel" disse Vera Lucia ad un tratto guardando la matrigna e subito dopo la ragazza, che annuì.
"Ha pochi anni in più di te" disse Daria sorridendo al ragazzo, lui sentendo questo sorrise e si dimostrò più amichevole con la ragazza.

Lui sapeva tutto, tutto ciò che la ragazza aveva intuito.
Daria voleva far mettere Azzurra insieme a lui per i soldi e Vera Lucia aveva accettato solo perché la matrigna aveva giurato e spergiurato che lei era brava a gestire i soldi e gli affari e che non era interessata a rapporti carnali.
Lui sapeva che doveva mettersi con quella ragazza, per lui bella d'aspetto ma poco interessata, ma questo non contava, ormai gli accorti erano stati presi e lei era costretta a fidanzarsi con lui, ma l'italiana questo ancora non lo sapeva.

"Che lavoro fai?" Azzardò a chiedere Azzurra, la matrigna la guardò soddisfatta e lui sorridendole maliziosamente rispose
"Il calciatore"
"Wooow" esclamò Nadia, la mamma del ragazzo la guardò male, e Azzurra sospirò, un calciatore, si sarebbe opposta, l'avrebbe solo usata.
"E perché non sei a Manchester?" Domandò la sorellastra
"Per la così detta pausa internazionale" esclamò sarcastico
"Oh non ne ho mai sentito parlare" rispose Nadia guarando il soffitto.

La cena passò lentamente.
Arrivati al dolce Vera Lucia chiese spontaneamente "quando partirete insieme?" Azzurra tossì dopo essersi ingozzata col dolce e Daria subito rispose "stavamo pensando di organizzare prima un viaggio per loro due in tal modo che si possano conoscere meglio" la madre dei ragazzi la guardò un po' sospettosa "ma nulla di carnale, certe cose Azzurra non le cerca" la ragazza annuisce, poi guarda Gabriel che le sorride maliziosamente.

Ma lei non voleva fare un viaggio con lui, no, non voleva.

O mi ami, o fingi di amarmi. || Gabriel JesusWhere stories live. Discover now