Back From The Death

270 24 0
                                    

*Eddie's POV*

Mi svegliai di colpo, portandomi immediatamente la mano destra davanti gli occhi.

“Buongiorno tesoro.”

“Buongiorno tesoro.” le risposi.

Sentire la sua voce mi aveva fatto sentire meglio. Era da tanto che non facevo quegli incubi. Credevo che fosse finita, ma purtroppo a volte ritornavano.

Mi misi seduto nel letto e la vidi.

Hope si muoveva in fretta e furia con quei suoi capelli scompigliati, mentre teneva in bocca un cornetto che sperava disperatamente di poter mangiare mentre si vestiva alla velocità della luce.

“Sono in ritardo, per la miseriaccia!” si lamentava mentre si infilava i jeans rischiando quasi di cadere, come sempre.

“Credevo avessi il turno di pomeriggio.” continuò finendo il suo cornetto.

“Solita sbadata, a quanto pare la scorsa notte ti ha sconvolta parecchio” commentai accennando un sorrisetto per stuzzicarla “e fa attenzione, non vorrai iniziare la giornata cadendo.”

“Beh, com'è che si dice?” parlò venendo vicino a me “la vita va goduta fino all'ultima caduta.”

“Io mi romperei il cazzo a cadere sempre.” le risposi ridendo.

Mi zittì baciandomi, mentre mi accarezzava il petto con l'indice.

Il sapore delle sue labbra era sempre lo stesso, e nemmeno lei era cambiata affatto.

Come il primo giorno che l'ho conosciuta, dietro le sbarre della cella, era allegra, spiritosa e sempre pronta a riempirti di sorrisi.

A lei veniva così spontaneo sorridere.

Certe volte quando la vedevo seria, mi preoccupavo, perché era raro, lei sorrideva sempre

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Certe volte quando la vedevo seria, mi preoccupavo, perché era raro, lei sorrideva sempre. Magari era semplicemente assorta nei suoi pensieri, ma io amavo così tanto quel sorriso che aveva costantemente tra le labbra che quando non lo vedevo mi sembrava strano e pensavo avesse qualcosa che non andava.

Lei era ancora quella persona che credeva di non avere nulla di speciale. Ma si sbagliava, dato che da 22 anni ormai ero tornato a sorridere grazie a lei.

Lei mi aveva cambiato, ero diventato una persona diversa, migliore. Con lei avevo iniziato a vivere di nuovo.

Intanto, si sentivano dei piccoli passetti correre verso la nostra stanza.

“Mamy, papy, siete svegli?” sussurrò una vocina dolce da dietro la porta.

“Vieni pure, Edith.” dissi, e la vidi aprire la porta piano piano.

I suoi capelli neri erano sempre più lunghi, a scuola era invidiata da tutte le bambine. Lei credeva di essere Rapunzel, e a me piaceva trattarla da tale.

Our Revenge will be beautiful (sequel) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora