Capitolo 10

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20 minuti prima...

-"Fa male.."- Sussurra Susan accasciandosi dritto a terra.
Come una scossa elettrica che tutto a un tratto ti prende, fino ad intaccare persino le ossa.
Vorrebbe tanto urlare, ma man mano che perde sangue sente sempre di più la sua vita scivolarle via e abbandonare il suo corpo.
Non riesce più a controllarsi, nessun input le parte dal cervello e le gambe, soprattutto le gambe, sono
del tutto paralizzate.
Una freccia si fa sempre più spazio dentro di lei, dritto nella spina dorsale.

E' così che allora ci si sente quando si sta per morire, pensa.

Poi, il buio.

-" Jess smettila!"- Esclama Mich.
-" Non c'è più niente da fare!"- Dice, cercando di rialzare Jess da quella pozza di sangue.

-" Non possiamo lasciarla qui!"- Risponde disperata, cercando invano di rianimare Susan.

D'un colpo una forte luce li acceca, sono gli abbaglianti di un furgone che si avvicina lentamente, fermandosi poi nel bel mezzo della strada giusto qualche metro più avanti.
Le luci restano accese e la porta si apre.

Sembra la sagoma di un uomo, lo si capisce dalla stazza alta e corpulenta.

-" Ma...chi diavolo è?"- Urla Jess coprendosi gli occhi con un braccio, innfastodita dai fari.

-"Non lo so..."- Risponde Mich indietreggiando di qualche passo.
-"E non credo che sia qui per aiutarci!"- Dice abbassando decisamente il tono della voce.

La luce è troppo intesa per capire chi sia, si intravede solo un'ombra che resta lì immobile a fissarli.

E' inquietante.

-"Al mio tre alzati lentamente e corri più che puoi Jess, ok!?"- Bisbiglia Mich sempre più spaventato.

Ma l'ombra improvvisamente scompare nel nulla.

-"Ma dov'è finito?"- Chiede Jess terrorizzata.

Non fanno in tempo a guardarsi intorno che l'uomo gli appare proprio  davanti.

E' grosso e in testa porta un cappuccio nero, si riesce a vedere solo la bocca.
Tra le mani ha una balestra.

La punta verso di loro.

-"Corri Jess, corriiiii!!!

Una freccia quasi li sfiora mentre corrono più veloce che possono.

L'uomo abbassa la balestra e si volta indietro, fa qualche passo verso Susan.

Le controlla il battito, poi la raccoglie dal suolo senza alcuno sforzo, quasi come se stesse alzando una piuma.
Carica il corpo sul retro del furgone e ci stende sopra una cerata di plastica trasparente.
Dopo averlo sistemato, prende una specie di pompa attaccata ad un piccolo serbatoio d'acqua e ripulisce tutto il sangue dalla strada.
L'uomo sale sul furgone, accende il motore e si allontana velocemente.

Dopo pochi chilometri accosta.

Sembra proprio che si sia fermato alla fattoria, il luogo che ha suscitato terrore a Mich quando ritrovando il suo zaino si è addentrato in quel capanno.

L'uomo scende dal furgone e si guarda subito intorno, poi si avvicina al retro e scosta la cerata di plastica dal corpo di Susan adagiandola infine sulle sue spalle.

Entra nel capanno, l'aria è ancora più putrida e fetida.
La sdraia sul tavolo e successivamente prende una grossa catena da un vecchio baule e gliela aggancia ai piedi mentre l'altro capo prima lo passa sopra ad una trave di ferro che si trova in alto e poi lo infila in una specie di marchingegno a motore.
L'uomo aziona la macchina e la ferma quando il corpo è ormai a testa in giù, dopodiché prende un bacile abbastanza grande e lo piazza sotto di lei, facendo in modo che il sangue venga raccolto.

-" Forza bellezza, mi serve il tuo sangue...Ho sete!"- Sbiascica l'uomo, lasciando poi il capanno.

Passa circa un'ora e quel bacile non si  è per nulla riempito.
Un respiro sibilante rompe improvvisamente il silenzio, è Susan.

Apre gli occhi.
Si rende conto subito di essere a testa in giu e che la freccia purtoppo è ancora lì nella sua schiena.
Paradossalmente la freccia deve aver  tamponato la fuori uscita di sangue, altrimenti non si spiega come possa essere ancora viva.

Susan non sa come sia finita in quel posto, ma prova ad immaginare e non le risulta nemmeno tanto difficile, qualcuno l'ha rapita.
La cosa che più le fa strano è il non sentire quelle catene intorno ai piedi, finché non si accorge che non sente in generale le gambe.

Susan è rimasta paralizzata dalla vita in giù.

Prova ad allungare le braccia verso la trave in alto, ma niente, è troppo lontano.

Comincia ad aurlare con quel poco di fiato rimasto e l'uomo non tarda ad arrivare.

-" Com'è possibile che tu non abbia altro sangue brutta sgualdrina!"-
Urla tenendola per i capelli.

-" Ti prego non farmi del male"!- Risponde subito Susan.
-" Lasciami andare ti prego, non dirò nulla a nessuno!"-

-" Farti del male io?..Ma no!"- Penetrando ancora di più la freccia nella.schiena e poi spezzandola.

Un urlo straziante di dolore fa svenire Susan.

-"Beh che fai ora, dormi?
Non volevi andare via?"- Dice l'uomo mentre prende dal tavolo un attrezzo appuntito.
-"Allora puttanella?!"- Ripete infilzandola con quell'orrendo arnese.

Susan rinviene subito...
-" Aiutatemi..."- Sussurra.

L'uomo aziona il marchingegno e fa cadere Susan sul pavimento, poi prende dal tavolo un altro arnese, sembra proprio un coltellino svizzero, lo apre.
Si china su di le e comincia a tagliarle il vestitino, sino a che la povera ragazza non resta in intimo, ma con violenza le strappa anche quello e comincia a toccarla.

-"Ti prego..."- Sussurra ancora Susan.

L'uomo si alza e va di nuovo verso il baule, prende una videocamera.
-" Adesso viene il bello!"- Dice Sghignazzando.

Susan ormai è quasi in fin di vita, il suo piccolo corpo giace inerme sul suolo, questa volta la vita la sta abbandonando sul serio.

L'uomo comincia a riprendere con la telecamera tutto quello che fa.

Da lì ogni scena diventa sempre più raccapricciante, si passa da una violenza sessuale ad una vera e propria tortura fisica.
Tutti gesti che fanno pensare ad un sadico o ad una bestia senza pietà.

Gesti che porteranno la povera Susan ad una morte in diretta.














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⏰ Last updated: Apr 20, 2017 ⏰

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The Wrong Stop [#Wattys2017]Where stories live. Discover now